Shooting form 101: Focus sui Memphis Grizzlies

shooting form grizzlies
Copertina di Nicolò Bedaglia

Una tra le cose che più mi piace studiare di un giocatore è la sua forma di tiro. Specialmente quando si tratta di un cattivo tiratore, diventa interessante capire cosa l’atleta dovrebbe fare per migliorare, e quali meccanismi dovrebbe modificare per aumentare il suo rendimento. Ho deciso quindi di portarvi degli esempi del modo in cui alcuni giocatori tirano dalla lunga distanza, di come hanno fatto progressi nel corso della loro carriera ed in cosa possono ancora migliorare.

In questo episodio, la lente di ingrandimento è puntata sui Memphis Grizzlies, ad oggi impegnati nel primo turno dei Playoff contro Utah.

Se è inutile ripetere l’importanza e la centralità del tiro da 3 nella NBA contemporanea, è importante sottolineare che, se i Grizzlies vogliono solidificare la loro presenza alla postseason nel futuro, la strada passa per un miglioramento nel gioco da tre punti. Memphis ha infatti chiuso la regular season in 23esima posizione per triple tentate e in 20esima posizione per percentuale da tre punti: la squadra nella sua interezza tira con il 35.6% dalla lunga distanza, non abbastanza per impensierire gli avversari, non abbastanza per aprire il campo e creare spaziature vantaggiose.

La mela non cade lontano dall’albero: dando un’occhiata al roster, troviamo solamente tre giocatori con almeno il 39% da dietro l’arco e almeno 3 tentativi a partita: Desmond Bane (43% su 4 tentativi), De’Anthony Melton (41% su 4 tentativi) e Grayson Allen (39% su 5 tentativi e mezzo). Ja Morant, il fulcro dell’attacco, è fermo al 31%, con tutte le conseguenze negative del caso.

Se di solito preferisco soffermarmi su un solo giocatore, l’analisi di oggi è “una e trina”. Un giocatore draftato allo scopo di aiutare la pericolosità perimetrale di Memphis, un giocatore che è diventato una minaccia da lontano grazie al lavoro sui particolari, ed un giocatore che deve migliorare se Memphis vuole avanzare: Desmond Bane, De’Anthony Melton e Ja Morant.

Crazy (Horned) Frog: Desmond Bane

Quattro anni passati tra le fila delle Rane Cornute dell’Università Cristiana del Texas (tradurre i nomi dall’inglese riserva sempre soddisfazioni), quattro anni chiusi con il 38%, 46%, 42%, 44% da tre punti.

Draft Twitter si innamora di Bane, che viene draftato abbastanza sorprendentemente con l’ultima scelta del primo giro, la 30, e porta i suoi enormi tricipiti a Memphis. Non è una sorpresa la ragione del suo arrivo: deve tirare, deve tirare tanto, deve tirare bene. Desmond risponde presente e si dimostra da subito pronto, mostrando al mondo una forma di tiro tanto non ortodossa quanto efficace.

Bane tira con le spalle non di fronte al canestro, ma mettendosi un po’ in diagonale. Nulla di troppo eclatante in sé, se non fosse che per mettersi in questa posizione Desmond piega la gamba destra verso l’interno, iniziando il movimento addirittura prima di ricevere la palla.

Bane tiro

Provate a mettervi sulle punte a piedi paralleli, ed in seguito con una gamba piegata verso l’interno: il peso del corpo viene distribuito dall’alluce, strutturato apposta per sostenere la maggior parte dei kg del nostro corpo, alle altre dita. È evidente che saltare con la gamba piegata è più difficile e la trasmissione della forza dalle gambe al corpo non è altrettanto efficiente che con i piedi dritti.

Come se non bastasse, Bane va ancora contro il manuale: la regola d’oro dice che l’angolo tra gomito e spina dorsale del tiratore non dovrebbe mai superare i 90°, altrimenti si ottiene il famoso tiro a catapulta che storicamente dà risultati peggiori. Bane inclina il gomito formando un angolo di più di 90°.

Bane tira 2

Insomma, si mette storto, con i piedi posizionati male ed “alza il gomito”. Come fa a segnare così tanto?

La risposta è di nuovo in quei famosi tricipiti: Bane non ha bisogno di trasferire così tanta forza dalle gambe alla palla, dato che tira molto di braccio senza spingere con la spalla. La controprova?
Il suo braccio dà spesso la frustata, in chiusura del tiro:

Bane gioca il jolly biomeccanico: il tocco di un giocatore e la sua sensibilità nel braccio e nella mano possono azzerare le molteplici variabili biomeccaniche create da una forma di tiro non ortodossa.

E sapete chi è il più illustre giocatore che ha giocato il jolly biomeccanico?

Entusiasmo e perfezionismo: De’Anthony Melton

Innanzitutto, una confessione: preparare questo paragrafo è stato orribile. Ho impiegato un’ora e mezza di un lunedì festivo a guardare due volte tutte e 100 le triple sbagliate da Melton nella stagione 2019-20 presenti su nba.com (esperienza che NON vi consiglio).

All’inizio non notavo grandi differenze nella forma di tiro tra l’anno scorso e quest’anno. Poi però uno guarda le cifre e si spettina:

splits melton

De’Anthony Melton fa quello che, ai miei tempi, faceva Jason Richardson: tira saltando in avanti. A differenza di J-Rich però, il setpoint di Melton è più basso: non sopra la testa, ma a livello della fronte.

Un setpoint basso è caratteristica di un one motion shot (quello di Steph Curry, ad esempio). Lo one motion shot è, come dice il nome stesso, un tiro con un solo movimento che parte dal momento in cui si solleva la palla dal gather point (punto di raccolta della palla, solitamente le anche) fino al rilascio. Melton tira con un two motion shot: due movimenti distinti, uno di caricamento, una “pausa” nel momento in cui la palla si ferma nel setpoint, uno di rilascio. Insomma, una forma di tiro complessa: un setpoint da one motion, una forma di tiro da two motion, condita da un salto in avanti e dai risultati negativi senza pattern particolari.

I 100 errori di Melton già accennati sono stati tiri corti, lunghi, a sinistra e a destra, senza particolari tendenze, tranne UNA: i piedi.

Durante la scorsa offseason, Melton ha lavorato con Luke Cooper, coach di Pure Sweat Basketball, un’organizzazione fondata da una delle rockstar degli shooting coach: Drew Hanlen. Il maggior focus dei miglioramenti? Allargare le gambe e posizionare meglio i piedi.

Tirare con i piedi alla stessa larghezza delle spalle è il primo passo per una trasmissione della forza regolare dalle gambe alla parte superiore del corpo e per mantenere l’equilibrio, soprattutto se la forma di tiro prevede un salto in avanti. Ogni variabile biomeccanica che si aggiunge è un potenziale ostacolo, e se la variabile incriminata sta all’inizio della sequenza di tiro, si parte svantaggiati. Citando un filosofo contemporaneo “se uno nasce torto, non può morire dritto”.

melton s. form

Ja Morant e la lunga strada

La Mura
Quando ti scrive Francesco “Ciccio” La Mura, tu interrompi quello che stai facendo e corri a guardare video di Morant.

Questo screenshot, oltre a testimoniare l’incredibile vita sociale di noi autori di True Shooting, è la genesi di questo paragrafo.

Non penso serva dover spiegare ancora quanto sia importante avere una credibilità da tre punti se si è il centro dell’attacco di una squadra e quanto la paura di una tripla del tuo creatore migliori le spaziature per tutti i comprimari.

Ja ha una forma di tiro bizzarra, dato che solleva il pallone con la mano di appoggio, la sinistra e poi ruota le spalle per poter mettere il braccio destro sotto la palla e tirare.

Shooting form Jasollevadisx

Una meccanica di per sé non ottimale, che peggiora perché Morant non ruota abbastanza le spalle e quindi la forza del braccio si perde. Le sue triple vanno corte perché la forza che dà alla palla è unicamente quella del braccio che si estende. Non c’è la spinta delle gambe e non c’è l’aiuto delle anche.

Oltretutto, tira con il setpoint da one motion shot (la palla è all’altezza del sopracciglio), ma lo one motion shot ha come condizione che il braccio che tira resti sotto la palla, per poter trasmettere la forza verso l’alto spingendo il braccio in verticale, come fosse un pistone. Morant invece tiene il gomito destro molto aperto.

Shooting Form Jasetpoint

Ci sono due soluzioni possibili: una difficile, che sarebbe convertire il tiro in un two motion, ed una più semplice: lavorare sul sollevamento della palla e posizionare il braccio destro sotto il pallone e non a lato.

Se Memphis vuole avere qualche speranze di vittoria nel medio/lungo termine con questo nucleo, Ja Morant deve diventare un tiratore rispettato; per farlo, una bella revisione della forma di tiro sarà all’ordine del giorno durante la offseason. Se tutto va bene, non vedo perché non possa diventare un tiratore non più battezzabile.

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Andrea Snaidero
''Esperto NBA", bravissimo podcaster, usa Linux Mint e ha il calcola-pizza tra i preferiti, una persona senza difetti. Co-conduce insieme ad Andrea Bandiziol "The ANDone Podcast.