Preview Hawks-Hornets 2021/22: la speranza è viva

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Copertina di Sebastiano Barban

Con la fine della regular season arrivano i primi verdetti in vista delle fasi finali della NBA. In entrambe le conference andrà nuovamente in scena il torneo Play-In, strumento ormai confermato e che proprio a Est ha garantito grande spettacolo fino all’ultima gara: tra la settima classificata (Nets) e la decima (Hornets) c’è solo una partita di differenza. Per questo motivo abbiamo dovuto aspettare fino all’ultimo secondo per poter sapere gli accoppiamenti di questa prima fase dei Playoff.

La sfida che impegnerà la nona e la decima classificata vedrà come squadre protagoniste gli Atlanta Hawks e gli Charlotte Hornets. Entrambe le formazioni hanno terminato la stagione con 43 vittorie totali, ma gli Hawks hanno ottenuto il piazzamento migliore per via di un record migliore in quanto a scontri nella propria division. Proprio Atlanta, dopo la grande cavalcata che la passata stagione li ha portati alle finali di conference, è spesso stata incastrata in questa zona della classifica complici infortuni e una generale mancanza di chimica. Anche gli Hornets dal canto loro hanno avuto qualche problema di infortuni, tuttavia rispetto allo scorso anno il loro miglioramento è tangibile (10 vittorie totali in più) e c’è una maggiore consapevolezza del fatto che la zona Play-In sia in linea con le potenzialità della squadra.

Vedere un primo turno di questo nuovo torneo tra due formazioni che hanno ottenuto 43 vittorie nel corso della stagione è qualcosa che non ha precedenti: lo spettacolo è assicurato.

Nel corso di questo articolo, cercheremo di evidenziare quali potranno essere i tre punti chiave in grado di decidere la partita per una delle due formazioni. Infine, ci sbilanceremo con un pronostico evidenziando le nostre sensazioni rispetto alla gara che andrà in scena nella notte italiana tra mercoledì 13 e giovedì 14 aprile.

Il fortino degli Hawks

Come abbiamo anticipato, Atlanta ha ottenuto al fotofinish la possibilità di disputare in casa la prima sfida del torneo Play-In. È stato necessario aspettare l’ultima giornata di stagione regolare per poter assegnare le ultime posizioni nella Eastern Conference e gli Hawks sono riusciti a mantenere il nono posto solo grazie al cosiddetto tiebreaker ai danni degli Hornets. Piccole questioni di regolamento che potrebbero avere un grande impatto sull’esito della gara.

Il primo punto da analizzare considerando i fattori decisivi di questa sfida riguarda il rendimento degli Hawks tra le proprie mura amiche. Partiamo da un dato: Atlanta in questa stagione è 27-14 quando gioca in casa ed ha un record di 20-5 dal mese di gennaio ad oggi. Un rullino di marcia veramente impressionante che testimonia l’importanza di avere il pubblico dalla propria parte.

Per dimensionare ancora di più questa inclinazione di stampo prettamente psicologico, passiamo a qualche dato relativo al basket giocato. Gli Hawks, quando giocano in casa, hanno 117.7 di offensive rating contro il 113 di quando giocano in trasferta ed anche la difesa migliora di circa 2 punti per 100 possessi. Il net rating, in trasferta di -1.7, diventa in casa addirittura un +5 ed è lo specchio di una squadra dai due rendimenti paralleli. Ottenere il vantaggio di poter disputare questa prima gara nel proprio stadio è di inestimabile importanza considerando questi numeri.

Questo controllo totale messo in mostra nelle partite casalinghe è spesso strettamente collegato alla gestione dei ritmi di gioco. Nel corso della regular season gli Hawks hanno mantenuto il 17esimo pace della lega, mentre gli Hornets il quinto. I padroni di casa proveranno ad imporre il proprio ritmo, controllando le transizioni offensive e difensive, per soffocare le avanzate degli ospiti. Le gare a livello Playoff tendono a favorire le formazioni in grado di essere efficaci a difesa schierata e qui vi è una grande differenza tra i due roster. Da un lato avremo gli Hawks già abituati e più rodati a questo tipo di situazioni, dall’altro c’è una squadra giovane, acerba e che spesso fa decisioni sbagliate contro difese più ‘attrezzate’.

Consideriamo un ultimo dato che ci permette di concludere questo primo discorso: nelle partite disputate alla State Farm Arena, gli Hawks hanno il 60% di true shooting, un dato impressionante e secondo solo al rendimento degli Utah Jazz. Il parametro qui indicato è anche sinonimo di grande capacità nel segnare al di là di quale sia lo schema difensivo avversario. Tutte le franchigie che sono arrivate al cospetto degli Hawks non hanno trovato alcun tipo di contromisura a questo flusso offensivo dirompente.

Piccolo spoiler: quanto detto nel corso di questo paragrafo ha un peso specifico molto importante nella definizione del nostro pronostico: il rendimento impressionante degli Hawks sembra invalicabile per i malcapitati Hornets.

Per gli Hornets è il momento di segnare

La sfida di questa notte vedrà opporsi due attacchi che hanno registrato numeri impressionanti nel corso della stagione. Se da un lato abbiamo già avuto modo di lodare i risultati ottenuti dagli Hawks, è utile osservare anche quanto di buono messo in mostra dagli Hornets.

La compagine guidata da James Borrego ha girato a 114.1 punti segnati per 100 possessi grazie soprattutto a un sistema che fa del giro palla la propria arma principale. Orchestrati da LaMelo Ball, gli Hornets hanno registrato 2302 assist totali nel corso di 82 partite, il miglior dato della lega in questa categoria. Una buona serata offensiva sembra essere una delle poche chance che Charlotte avrà di superare i propri avversari, anche loro molto offensive oriented.

Abbiamo già considerato il vantaggio degli Hawks anche nel fondamentale dell’attacco a difesa schierata ed è qui che gli Hornets dovranno fare un grande sforzo per adattare il proprio gioco al magico mondo dei Playoff. Atlanta cercherà in ogni modo di evitare situazioni continue di transizione, mantenendo basse le palle perse e gestendo con attenzione la transizione difensiva. Quindi cosa resta agli Hornets?

Negli scontri tra queste due franchigie nelle ultime due stagioni, Borrego ha optato per un pesante uso di uno schema: pick and roll invertito tra LaMelo Ball e Gordon Hayward, con il secondo da portatore di palla.

Assunto che questo dovrebbe essere il piano per provare a mettere in difficoltà gli Hawks, dobbiamo ricordarci che Hayward non sarà della partita visto l’infortunio alla caviglia che non gli ha permesso di ritornare sul campo. Borrego dovrà cercare di replicare a questa situazione trovando un degno sostituto nei panni di Hayward. L’indiziato principale è Miles Bridges.

La stagione di Bridges è stata strepitosa e i suoi progressi sono dovuti principalmente dai miglioramenti nelle situazioni palla in mano e in isolamento. Questa asfissiante ricerca del mismatch è l’unico barlume di speranza per gli Hornets nel trovare con continuità il canestro e disputare una prestazione offensiva tale da superare gli avversari.

Trae Young vs LaMelo Ball

Osservare i punti salienti di questa sfida porta inevitabilmente a considerare lo scontro che ci terrà tutti incollati allo schermo e che vedrà come protagonisti i principali portatori di palla delle due formazioni: Trae Young e LaMelo Ball.

La caratteristica che accomuna questi due grandissimi talenti sta nella capacità di leggere le difese avversarie per trovare sempre il compagno giusto al momento giusto. Young e Ball sono due assist man spettacolari che giocano al servizio della propria squadra, due stelle un po’ atipiche nell’NBA moderna.

Il primo, anche grazie alla maggiore esperienza all’interno della lega, è ormai un giocatore affermato nel panorama cestistico americano. La run Playoff che ha portato gli Hawks alle finali di Conference a Est porta la sua firma: la semplicità con cui è riuscito a condurre la propria squadra ad eliminare prima i Knicks e poi i 76ers è impressionante. Per LaMelo Ball l’unica apparizione nella post season risale alla scorsa stagione, da rookie nel primo turno del torneo Play-In contro gli Indiana Pacers. Una sconfitta cocente che rappresentò un bagno d’umiltà per lui e per gli stessi Hornets, letteralmente annientati nel corso di quella gara.

Lo scontro tra i due playmaker sarà decisivo per le sorti della gara. Young, nei quattro incontri annuali con gli Hornets, ha tenuto numeri inferiori rispetto alle sue medie stagionali (20.8 punti e 37.7% al tiro rispetto ai 28.4 con il 46.7%). Questo ci porta alla memoria la scelta di Borrego di optare per situazioni di show continue nel corso dell’ultima gara tra le due squadre. Forzare Young a scaricare palla potrebbe essere una soluzione per limitare la pericolosità complessiva degli Hawks, ma potrebbe non bastare. Lo stesso Ball non ha brillato nelle tre uscite contro Atlanta: le percentuali del caso recitano 35% dal campo e 32% da tre.

I due verranno sistematicamente tenuti sotto controllo dalle difese avversarie e non sarà scontato per loro incidere con decisione nella gara. Chi dei due sarà in grado di scardinare gli schemi difensivi opposti garantirà un vantaggio alla propria squadra nella conquista della vittoria finale.

I nostri pronostici

Matteo Berta: Vista l’esperienza maturata durante gli scorsi playoff e la capacità di Trae di accendersi nelle gare importanti credo che gli Hawks siano favoriti a vincere questa partita. Tuttavia, se consideriamo l’attitudine prettamente offensiva delle due squadre e il fatto che in questo tipo di gare contano parecchio le percentuali al tiro, ogni risultato può essere plausibile.

Filippo Barresi: Dovrei stare dalla parte degli Hornets. Sì dovrei, ma come? Il vantaggio del nono posto, per quanto idealmente non dovrebbe essere così importante, in questo caso garantisce agli Hawks un’arma veramente importante in vista della sfida della notte. Se insieme a quanto detto consideriamo che gli Hawks sono una squadra decisamente più abituata e meglio costruita per il contesto Playoff, le speranze degli Hornets si riducono ancora. Pur provando ad essere ottimista è difficile distaccarsi da un 65% Hawks e 35% Hornets.

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Filippo Barresi
Calciofilo prestato alla NBA, tifoso degli Charlotte Hornets e della Sampdoria. Studente di Marketing all'Università di Torino, classe 1998. Molto probabilmente non vedrà un successo sportivo nell'arco della sua vita.
Matteo Berta
Matteo, studente di ingegneria informatica a Torino. Si è innamorato dei Clippers nello stesso modo di tanti altri, vedere Chris Paul che alza il pallone a Blake Griffin a 12 anni era uno spettacolo. Crescendo si è innamorato di Trae Young e delle prospettive di questi Atlanta Hawks.