Preview Hawks-Knicks: la serie che nessuno pronosticava

preview Knicks Hawks
Copertina di Alessandro Cardona

La serie fra Hawks-Knicks è con ogni probabilità la più interessante fra quelle proposte al primo turno e non è difficile intuire perché. Le due squadre arrivano infatti ai Playoff con un cammino quasi speculare in Regular Season: similissima la differenza punti, similissimo il net-rating e similissimo il record nell’ultimo mese e mezzo.

Quello che differenzia queste due franchigie  è però sicuramente l’approccio tecnico alle partite. Gli Hawks sono uno degli attacchi migliori della lega, estremamente anelastico e versatile, mentre il merito della stagione dei Knicks è da attribuirsi per un buon 90% alla difesa e al mindset imposto dal nuovo coach. Sarà dunque interessante, a maggior ragione, osservare questi due contrapposti approcci sfidarsi per un posto al secondo turno.

Visto quanto premesso le chiavi della serie potrebbero essere molteplici, cerchiamo dunque di esaminare le principali.

Scontri in Regular Season

I tre scontri tra le due franchigie sono arrivati in momenti molto diversi della Regular Season, ma il risultato non è cambiato e si sono conclusi con un sonoro record di 3-0 per i Knicks. Durante la prima gara, giocata il 4 gennaio, gli Hawks, con ancora Lloyd Pierce alla guida, hanno subito un parziale negli ultimi minuti di partita firmato Immanuel Quickley, anche se, probabilmente, la giocata che ha definitivamente chiuso la partita è stata la schiacciata sbagliata da Cam Reddish a 30 secondi dalla fine.

La seconda gara, vinta con il vantaggio più ampio (11 lunghezze) è stata indirizzata da un primo quarto da 17 punti di Julius Randle, che ha poi concluso con 44 punti e 5 assist con 7 triple segnate.

La terza gara, la più combattuta e vinta dai Knicks all’overtime, è stata nuovamente caratterizzata da una grandissima partita di Randle (40 punti, 6 assist e 6/8 da 3 punti), oltre che dall’ottima prestazione dalla panca da parte di Quickley e Rose. Questa è stata l’unica partita in cui McMillan, attuale allenatore degli Hawks, ha affrontato i Knicks in regular season.

Tre punti chiave della partita

1) Come si fermano Young e Randle

L’attacco degli Hawks passa principalmente dalle mani di Trae Young. Il playmaker 22enne viene sfruttato come il più classico dei “mega-creator”, giocando tanti possessi palla in mano e dovendo creare dal palleggio per sfruttare il movimento lontano dalla palla dei compagni.

Trae è il secondo giocatore a subire più raddoppi nella lega e nelle situazioni in cui viene raddoppiato la sua squadra produce 1.23 punti per 100 possessi.

La PG degli Hawks, che durante questa stagione ha avuto diversi momenti in cui ha faticato al tiro, nell’ultimo periodo sembra inoltre aver ritrovato confidenza con il suo floater, tiro iconico per lui, segnando 34 dei suoi 54 tentativi nelle ultime 10 partite. In corrispondenza con il miglioramento delle percentuali in questa specialità, però, è emerso un vistoso peggioramento al tiro da 3 punti (25% nelle ultime 10).

Cosa fare contro un giocatore di questo tipo è sicuramente il primo pensiero all’ordine del giorno per il Coaching staff dei Knicks. 

Difficile cercare di entrare nella mente di un maniacale della difesa come Tom Thibodeau, più facile è affermare che avrà passato le sue ultime nottate insonni pensando e ripensando a tutte le opzioni possibili per gestir al meglio ogni situazione. Come abbiamo detto raddoppiare Young non sembra essere una soluzione proponibile con costanza, viste le capacità di lettura della PG, più probabile dunque immaginarsi che i Knicks mischieranno un po’ le carte, alternando situazioni di Hard-Hedge a qualche cambio, cercando magari di sfruttare l’ottima mobilità laterale di Noel per non patire troppo questo genere di situazioni.

Possibile poi che venga esplorata la possibilità di spingere dentro Young sui blocchi, in questo modo gli verrebbe concesso sì un tiro tutto sommato abbordabile, ma al contempo gli verrebbe tolta la possibilità di coinvolgere i compagni, arma tattica forse persino più rilevante per Atlanta. Insomma l’idea potrebbe essere di farsi battere da lui piuttosto che dagli altri.

Doveroso aggiungere poi che nella coverage individuale sarà molto importante Reggie Bullock, la G dei Knicks ha disputato una stagione difensiva clamorosa e potrebbe infastidire non poco con le sue dimensioni un giocatore fisicamente limitato come Young. 

Ampliando i termini è possibile che i Knicks cercheranno di essere molto fisici in vari aspetti del gioco come in tutta la stagione, utilizzando i molti corpi che hanno a disposizione sugli esterni avversari.

Attorno a Trae Young giocatori come Bogdanović e Huerter saranno fondamentali con il loro movimento lontano dalla palla per creare linee di passaggio perfette.

La loro presenza in campo permette a McMillan di sfruttare le attenzioni che le difese riservano a Trae Young per usarlo lontano dalla palla e liberare, in questo modo, i propri compagni. Entrambi sono, inoltre, capaci di creare per se stessi e per gli altri, come possiamo vedere nella clip successiva.

É estremamente intuibile il motivo per il quale tante delle speranze offensive dei Knicks passino dalle mani di Julius Randle. Se le percentuali e la produzione rimarranno quelle viste in Regular Season allora i Knicks potrebbero anche avere i favori del pronostico, in caso contrario la serie si complicherebbe e non di poco. 

Il difensore designato per marcarlo sarà con ogni probabilità John Collins e, dato che Collins, durante gli scontri stagionali, ha dimostrato di fare parecchia fatica sarà molto importante, per Coach Nate McMillan, trovare una contromisura adatta.

Sul lato dei Knicks infatti tanto dipenderà proprio dalla produzione in senso esteso del probabilissimo MIP: Randle ha disputato una stagione fuori logica sul versante dello shot-making e Atlanta è stata tra le sue vittime predilette. 

Accanto a lui è difficile trovare nello starting five qualcuno in grado di creare qualcosa con continuità: RJ Barrett potrebbe sfruttare la pessima difesa perimetrale degli Hawks per arrivare con facilità al ferro ma non sarà semplice per lui farlo con continuità visti gli spazi in cui dovrà operare e la presenza di Clint Capela, del quale parleremo più tardi. 

La contromisura perfetta a Randle potrebbe infine essere De’Andre Hunter che, in seguito all’infortunio al ginocchio subito il 29 Gennaio, è tornato a giocare qualche minuto durante le ultime 3 gare di regular season. Il suo rientro potrebbe essere una delle chiavi della serie, perché gli Hawks così ritroverebbero un giocatore che ha dimostrato di sapersi creare un tiro dal palleggio, ma soprattutto uno dei difensori migliori della squadra, sia sulla palla che lontano da essa.

Malgrado Hunter sia potuto essere presente solo durante il primo scontro stagionale gli Hawks, come ulteriore opzione, potrebbero sfruttare le sue letture difensive per raddoppiare Randle e cercare di limitare il più possibile il suo scoring, demandandolo piuttosto a creare per gli altri, abilità che ha ampiamente mostrato di possedere in Regular Season, ma che di fronte a difese maggiormente preparate potrebbe subire una grossa flessione.

2) Difesa nel pitturato 

La zona di campo che maggiormente si candida ad essere quella che determinerà le sorti di questa serie è indubbiamente l’area pitturata. Entrambe le squadre dispongono di giocatori in grado di attaccarla e di esercitare enorme pressione, così come possono vantare a roster, come detto sopra, due fra i migliori rim-protector della lega: Nerlens Noel e Clint Capela. 

Il lungo dei Knicks ha disputato una stagione sorprendente: arrivato come riserva di Mitchell Robinson si è da subito imposto come il difensore più solido della squadra, e quando il giovane lungo si è fermato per infortunio è riuscito ad aumentare il proprio minutaggio senza perdita di intensità o qualità. 

La possibilità di tenerlo sul campo per periodi di tempo molto estesi sarà fondamentale per i Knicks, come lo sarà la sua capacità di non mandare in lunetta con costanza gli avversari, specie proprio Trae Young, che del lucrare liberi in situazioni dubbie ha fatto una vera e propria arte. 

Rimanendo su Noel, starà a lui molto probabilmente gestire le situazioni di cambio quando Thibodeau sceglierà questa via, è infatti improbabile che sia Gibson che Toppin verranno messi nella condizione di fare ciò dal loro allenatore, il quale preferirà nei momenti di loro presenza delle opzioni differenti. 

Dal punto di vista offensivo i Knicks potrebbero però sfruttare a loro volta la stessa situazione a parti inverse, non avendo il frontcourt di Atlanta, al di la proprio di Capela, grandi doti di rim-protection

La possibilità di fare ciò è però legata a doppio filo con le percentuali che la squadra di Thibodeau riuscirà a tenere da fuori. Da questo punto di vista infatti a nostro avviso lecito aspettarsi una discreta regressione rispetto alla stagione regolare, non avendo più i Knicks la costante edge dal punto di vista della concentrazione e dell’intensità nel movimento off-ball, e continuando sempre a mancare quel giocatore in grado di far collassare la squadra avversaria in area con continuità.

Clint Capela, dall’altra parte, ha giocato lui pure una stagione di altissimo livello nella metà campo difensiva. La sua presenza in area ha condizionato incredibilmente le percentuali al tiro degli avversari che, entro i 6 piedi (circa 1.8m) dal canestro, hanno tirato con una percentuale più bassa del 10.2% rispetto alla loro media, mentre entro i 10 piedi (circa 3m) hanno tirato con una percentuale più bassa del 7.7%

Per quanto fatto vedere contro Embiid non mi stupirebbe vedere anche alcuni minuti di Capela accoppiato a Randle. Se capiterà una serata in cui l’ala dei Knicks faticherà dall’arco si potrebbe vedere il centro svizzero difenderlo in post, fondamentale in cui ha mostrato lampi di grande solidità.

Per i Knicks sarà fondamentale cercare di portare il centro lontano dal pitturato,  non sembrano però esserci a roster giocatori in grado di farlo con continuità. Proprio per questo sarà fondamentale, per coach McMillan, cercare di coprire lo svizzero nei momenti in cui Rose e/o Quickley entreranno dalla panchina con l’obiettivo di puntarlo costantemente.

Per quanto riguarda la difesa dell’area potrebbe essere importante anche la presenza di John Collins. Considerando che il primo lungo dalla panca è Gallinari durante la regular season si sono visti spesso minuti sovrapposti di small-ball con Collins da centro.

Non sappiamo per quanti minuti una lineup con Gallinari e Collins possa essere sostenibile dato che entrambi sono difensori sotto media, ma se McMillan vorrà tentare l’azzardo cercando di aprire il più possibile il campo in attacco sarà fondamentale che il secondo confermi l’abilità da stoppatore in aiuto che ha mostrato quest’anno.

Possibile quindi, proprio a questo riguardo, che RJ Barrett venga utilizzato molto da handler primario con funzioni più da facilitatore e alternativamente off-ball come tiratore spot-up, limitando le penetrazioni ai momenti nei quali gli Hawks decideranno di andare con un quintetto piccolo. 

3) Panchina e rotazioni 

Lato Hawks la probabile rotazione a 8 sarà Young, Bogdanović, Hunter, Collins, Capela, Williams, Huerter, Gallinari con l’aggiunta di Snell o Hill in base alla partita.

Dalla panchina degli Hawks entreranno 3 giocatori che sono principalmente un’arma offensiva con diverse red flag difensive, che i Knicks cercheranno sicuramente di sfruttare a loro vantaggio. D’altro canto Lou Williams è il perfetto sostituto di Trae Young in quanto a creazione e Gallinari si troverà a dover portare esperienza lucrando, nelle situazioni difficili, tiri liberi e punti.

Huerter, invece, è il giocatore più duttile tra questi. Verrà utilizzato, come visto nel primo paragrafo, anche per togliere pressione da Trae Young, oltre che per allargare il campo e per creare movimento lontano dalla palla.

Il suo contributo difensivo, inoltre, potrebbe non essere da sottovalutare. Durante la stagione si è vista una crescita su questo lato e la sue abilità potrebbero emergere contro il reparto guardie dei Knicks. 

È ormai evidente e pleonastico per ogni appassionato, che abbia seguito i Knicks questa stagione, quanto la squadra cambi marcia nel momento i cui si alza dalla panchina il reparto guardie composto da Rose e Quickley. Entrambi questi giocatori, con l’aggiunta di Burks, sono stati in grado di fornire ai Knicks quella creation necessaria per alleviare a Randle il peso dell’attacco, e che questo apporto continui sarà fondamentale per le speranze dei Knicks nella serie. 

Derrick Rose ha giocato una parte finale di stagione (con tutti le contestualizzazioni del caso) al livello della sua MVP-Season e sarà anche qui chiamato, perlomeno inizialmente, a ripetere qualcosa di simile. La sua esperienza sarà inoltre molto importante nei momenti di difficoltà per l’ambiente, nei quali presumibilmente toccherà a lui risolvere delle situazioni stagnanti palla in mano. 

Quickley dal canto suo avrà invece la possibilità di confermare questa breakout season con dei Playoffs all’altezza. Il suo stile di gioco non porta a nutrire particolari dubbi sul fato che l’impatto mostrato finora possa essere traslato anche in questa serie, con l’unica incognita della creazione on-ball, la quale potrebbe fortemente risentire di una difesa maggiormente preparata e intensa.  

Interessante potrebbe infine essere la questione Ntilikina: il francese, nei momenti in cui ha avuto spazio, ha sempre mostrato una difesa point of attack di altissimo livello, e non è escluso che Thibodeau (come confermato da recenti rumors) lo tenti per più di qualche minuto proprio in funzione anti-Young. Una sua presenza maggiore con ogni probabilità significherebbe un minutaggio ridotto per Elfrid Payton, cosa che ogni tifoso Knicks auspica da circa 6 mesi, ma che potrebbe avere delle ripercussioni a livello di spogliatoio, le quali rischiano di essere quasi più dannose della presenza dell’assistito CAA sul parquet. 

Al di la di queste speculazioni la rotazione che ci aspettiamo potrebbe essere a 9, con la sicura presenza di Randle, Barrett, Bullock, Noel, Rose, Quickley, Payton, Burks e Gibson, e appunto un possibile inserimento di Ntilikina e/o Toppin. 

Il Pronostico 

Leonardo: Se c’è una cosa certa, e per questo banale da dire, è che sarà una serie lunga. La mia idea generale è che più in là si andrà con la fatica e le partite e più per i Knicks le chance aumenteranno, mentre un eventuale esito in 5/6 andrebbe a favorire Atlanta. 

Così, di getto, dico 4-3 Knicks, ma non sarei affatto sorpreso di un esito diverso. 

Matteo: Il pronostico più semplice è quello di dire che la serie andrà per le lunghe. Guardando il talento disponibile a roster, la mia sensazione è che gli Hawks potrebbero portare a casa una serie, in generale molto combattuta, vincendo 4-3. È da tenere in considerazione, però, che i Knicks avranno il fattore campo a loro favore. Questo potrebbe incidere perché la squadra di Atlanta, tra le mura amiche, ha chiuso la stagione con un record di 19-1 nelle ultime 20 gare.

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Matteo Berta
Matteo, studente di ingegneria informatica a Torino. Si è innamorato dei Clippers nello stesso modo di tanti altri, vedere Chris Paul che alza il pallone a Blake Griffin a 12 anni era uno spettacolo. Crescendo si è innamorato di Trae Young e delle prospettive di questi Atlanta Hawks.
Leonardo Pedersoli
Giurista e poeta vate di TrueShooting. Tifoso Knicks per (ormai passato) autolesionismo, si consola ammirando il tatuaggio dedicato al più grande di sempre.