Come la March Madness potrebbe influenzare la lottery

March Madness Torneo
Copertina di Sebastiano Barban

Ci siamo, è marzo e come ogni anno in questo periodo l’attenzione sulle partite della regular season tende a calare, mentre molte squadre iniziano a guardare al futuro e alla lottery. Sarà perché forse 82 gare sono troppe, sarà perché il torneo NCAA è un grande spettacolo, fatto sta che la March Madness attira sempre moltissimi spettatori, che magari tipicamente non guardano il college basketball. E per quanto gli scout NBA lavorino 365 giorni all’anno, il torneo è il posto perfetto per vedere parecchie partite dal vivo e scoprire giocatori che potevano essere sfuggiti, oppure trovare conferma in altri nomi.

Il torneo NCAA ha sempre un grande impatto sul draft. Basti a pensare a quei giocatori poco conosciuti che con un grande torneo hanno ottenuto le luci della ribalta. Un paio di esempi? Donte DiVincenzo, che da leader di Villanova si è conquistato il primo giro, ma nell’ultima edizione tra gli altri anche Quentin Grimes, che dato al secondo giro è stato scelto da New York alla numero 25, e il grande torneo di Davion Mitchell, scelto alla 9.

Ci saranno moltissimi giocatori che scaleranno i ranghi, e che passeranno dal secondo giro al tardo primo, da perfetti sconosciuti alla scelta al draft. Ma il torneo quanto può influenzare la lottery? Dopo il torneo avremo una numero 1 unanime? E ci sono dei giocatori al primo giro che possono fare il grande salto tra i primi 14?

Oggi cercheremo di capirlo. Prima è però doveroso fare una premessa. Per quanto il torneo sia affascinante e dia molti spunti interessanti, si tratta pur sempre di 7 partite per la squadra che vince e 2 o 3 per la stragrande maggioranza delle squadre in gara. Quanto è realistico che due partite possano influenzare un intero anno di scouting? Ad oggi il 90% del draft è già parecchio inquadrato nella testa dei GM NBA, mancano le ultime conferme che potrebbero esserci più con i workout individuali e con le interviste anziché con il torneo.

Eppure mai come quest’anno in NCAA, e direi anche nella seconda parte della lottery, regna l’incertezza. Vediamo come la March Madness potrebbe essere decisiva

La corsa alla numero uno

Come fonte per la board del draft ho deciso di usare ESPN: le fonti affidabili sono parecchie, dal guru di The Athletic Sam Vecenie a Sport Illustrated, senza dimenticare Bleacher Report e Chad Ford, tra i principali esperti. Scelgo Schmitz e Givony perché credo che siano i più informati circa le intenzioni dei front office NBA, e anche perché sono i migliori nel loro lavoro.

La corsa per la scelta numero 1 è partita con un duello tra Paolo Banchero e Chet Holmgren, ma una stagione da scorer a livelli folli di Jabari Smith lo ha inserito di diritto nella conversazione. E Jaden Ivey, asso della miglior Purdue della storia, recentemente è salito stabilmente alla 4, con lecite pretese di candidato a sorpresa per la scelta più in alto. Cosa hanno in comune questi giocatori?

Tournament

Oltre al talento, penso sia il primo anno da qualche tempo che i migliori 4 giocano in squadre con legittime possibilità di arrivare in fondo. Gonzaga è infatti il miglior seed della nazione, numero uno nella West Region e overall. Duke, anch’essa nella West Region, è un seed numero 2. Questo vuol dire che, a meno di upset da parte di squadre tutt’altro che deboli, ad esempio Texas Tech, è probabile che vedremo Holmgren e Banchero battagliare per l’accesso alle Final Four.

L’impressione generale è che Jabari Smith sia il vero avversario di Chet alla scelta numero uno in lottery: la stagione di Banchero, per quanto solida e ottima, ha evidenziato i problemi di Paolo in difesa, nel gioco off ball e nel tiro in spot up. Ma a Banchero è mancata soprattutto la continuità, con molte pause ingiustificate nell’arco della stessa partita. C’è da dire però che a inizio stagione Paolo si è esaltato contro Kentucky al Madison e proprio contro Gonzaga. Il torneo sembra il palcoscenico perfetto per riscattarsi e far brillare il suo immenso talento.

Quanto a Holmgren, non deve fare molto per convincere gli scout. Ad oggi è il giocatore migliore della squadra migliore, un serio candidato al POY e con un profilo statistico che non si è mai visto. Non c’è mai stato un lungo tanto dominante in difesa negli ultimi anni, e Holmgren è stato irrealmente efficiente anche in attacco.

Jabari Smith guida il seed numero 2 di Auburn, per provare a tornare alle Final Four dopo il 2019. I Tigers sono una squadra fortissima, che accanto a Jabari Smith propone il secondo miglior rim protector della nazione, un Walker Kessler che troverete più avanti nel pezzo. I loro problemi sono sugli esterni, dove soffrono parecchio in difesa la loro piccola taglia sul perimetro. Auburn può arrivare fino in fondo, ma si trova in una Midwest Region complicata ed è ultimamente in calo. Calo che non c’è stato da parte di Smith, a detta di molti il miglior tiratore della classe.

Quanto a Jaden Ivey, la sua Purdue è un seed numero 3, nella East Region. I Boilers hanno un attacco fortissimo, ma soffrono in difesa. Ivey è il classico giocatore che può spaccare in due le partite col suo atletismo dirompente. Aggiungete a ciò un tiro affidabile e discrete potenzialità da passatore e difensore e avrete una potenziale prima opzione offensiva. Quando si guarda Ivey tutti pensiamo a Morant. La differenza è che questa Purdue può fare molta più strada di Murray State ai tempi. L’unico problema dei Boilers è una difesa molto sotto la media. Mai nessuna squadra è arrivata in fondo con una difesa così debole, si confermerà questo trend?

Tre nomi che non mi stupirei di vedere tra i primi quattro

Attualmente ESPN propone come numero 6 Jalen Duren, come numero 9 Johnny Davis e come numero 11 Ben Mathurin. Si tratta del più giovane giocatore della classe, e di due sophomore che sono andati oltre alle aspettative.

Duren è un giocatore estremamente giovane e molto acerbo, ma ha doti atletiche senza alcun senso logico e misure fisiche interessantissime. Il suo problema in stagione è stato principalmente il contesto. Non deve essere facile per un 18enne la cui principale caratteristica è tirare giù il ferro giocare in una squadra senza point guard. Non a caso le sue doti da rollante si sono viste poco e solo nell’ultimo mese e, quando Memphis ha finalmente trovato la rincorsa al torneo, Duren è parso un giocatore più inquadrato.

Se farà vedere di saper usare meglio il proprio corpo e una crescita nella comprensione del gioco potrebbe essere la chiamata a sorpresa tra le prime quattro. Memphis deve battere Boise State per affrontare Gonzaga: è tutt’altro che scontato, ma se dovesse succedere e Duren mettesse in difficoltà Holmgren le implicazioni sarebbero importanti.

Johnny Davis è tra i principali candidati al POY. In un anno è passato dai 7 punti dell’annata da freshman ai 20 in quella da sophomore, esplodendo in tutto il suo talento, che lo ha posto di prepotenza in lottery. Si tratta di una scoring guard che va al ferro a piacimento, ama il tiro dalla media in cui è efficiente e che difende sul miglior attaccante avversario. Wisconsin è al torneo sostanzialmente grazie a lui, e con un seed numero 3 possono fare molta strada. Se bisogna pensare a un eroe che ammazzi le partite da go-to-guy, quello è Johnny, che potrebbe far ulteriormente crescere le sue già ottime quotazioni.

Il fatto che Benn Mathurin non sia dato almeno tra i primi 7 da ESPN un po’ mi turba. Miglior giocatore della seconda miglior squadra della nazione, Arizona, che ha il percorso più comodo per arrivare in fondo, Mathurin è una combo guard che starebbe bene in ogni squadra. Già ottimo freshman, da sophomore è esploso, diventando una minaccia dall’arco anche col tiro dal palleggio, a cui aggiunge ottime doti di playmaking e una difesa arcigna, vicino e lontano dalla palla. E non ho menzionato il fatto che è uno dei migliori atleti del draft. Arizona può arrivare al titolo, non stupitevi se Mathurin scalerà 5 posizioni in lottery da qui a giugno.

Perché dovreste guardare Baylor, Ohio State, Notre Dame e Auburn

A questo punto la lottery inizia a farsi più incerta, e potenzialmente tutti i giocatori fino alla 30 possono entrare nella conversazione. Se è vero che giocatori come Tyty Washington di Kentucky e AJ Griffin di Duke sembrano difficili da scalfire, lo stesso non vale per altri nomi nella lista.

Quindi partiamo dai campioni in carica di Baylor, che con un seed numero 2 nella East Region andranno tanto avanti quanto li porteranno i loro freshman, Kendall Brown e Jeremy Sochan.

Prendetevi 5 minuti per innamorarvi dell’IQ cestistico di Sochan, che con le misure irreali che si ritrova potrebbe essere il prossimo maestro dello switch al piano di sopra. Se i flash di self creation e la presenza a rimbalzo offensivo dovessero mostrarsi anche al torneo, Sochan andrebbe in lottery. Per quanto acerbo, infatti, ha quel mix di intelligenza cestistica e abilità difensive, unito a flash di passatore e feel for the game che difficilmente falliscono nella NBA.

Anche Kendall Brown è molto interessante, ma molto acerbo. Se per Sochan i problemi sono ai liberi e parzialmente nel ball handling, Brown è ancora più in difficoltà a palleggiare e non sfrutta bene il suo corpo come potrebbe. Si tratta di un altro atleta irreale, intelligente sui tagli e che passa bene il pallone, ma che si distrae in difesa lontano dalla palla e con un tiro ancora in divenire. Entrambi sono cresciuti molto e sono stati la chiave della seconda parte di stagione di Baylor. Se riusciranno a fare un ulteriore salto di qualità e ad andare avanti nel torneo, potrebbero essere chiamati in lottery.

Veniamo ora ad altri due freshman, che nessuno avrebbe immaginato a questi livelli prima della stagione. Si tratta di Blake Wesley e Malaki Branham, di Notre Dame e Ohio State. ESPN li dà alla 31 e alla 29, e sono i classici giocatori che possono tranquillamente scalare 15 posizioni con un grande torneo.

Wesley partirà dalle First Four con Notre Dame, e ha potenzialmente di fronte a sé due avversarie di buon livello, Alabama e Texas Tech. Parliamo di una scoring guard di quasi due metri, con capacità di mettere pressione ed andare al ferro, una discreta mano dall’arco, ma una selezione di tiro non ottimale. Wesley ha però anche ottime misure fisiche ed è un portento in difesa sulle linee di passaggio. L’attacco dei suoi Irish è molto efficiente, non è impossibile che trovi due serate giuste al tiro e scali molte posizioni.

Branham di Ohio State è un’altra combo guard che ha notevoli doti di tiro dall’arco, sa passare la palla e anche attaccare il ferro. Durante la stagione ha scollinato quota trenta punti più volte, e quando si accende è difficile da fermare. Con l’All-American EJ Liddell, jolly in attacco e in difesa, Ohio State ambisce all’upset al secondo turno contro Villanova. Se così fosse, occhio alle quotazioni di entrambi, che dalle posizioni 29 e 15 potrebbero fare un salto in lottery.

Chiudiamo infine con l’altro prospetto di Auburn, Walker Kessler, centro di 216cm con una wingspan infinita, inattaccabile al ferro. Si tratta di un Rudy Gobert in versione collegiale, un giocatore andato ben due volte in tripla doppia con le stoppate. Ma Kessler in realtà è più mobile di quello che sembra, e sa giocare show in difesa. In attacco è limitato e la forma di tiro è totalmente da sistemare. Nonostante ciò, l’IQ cestistico e l’abilità difensiva potrebbero attrarre più di un front office.

Ci sarebbero almeno altri sei o sette nomi da fare, Agbaji e Eason su tutti, ma vi rimando alla guida che troverete qui. L’impressione generale è che ci sia parecchio basket da guardare e che quest’anno come poche altre volte la March Madness potrebbe influenzare la lottery.

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Francesco Contran
Praticante e grande appassionato di atletica, si è avvicinato al basket per caso, stregato da Kevin Durant e dai Thunder. Non avendo mai giocato è la dimostrazione vivente che per far finta di capire qualcosa non serve aver praticato questo sport.