Jalen Johnson e Sharife Cooper sono tra i migliori talenti del draft

Jalen Johnson
Copertina di Nicolò Bedaglia

Una squadra reduce da una sconfitta alle Conference Finals e composta prevalentemente da giocatori sotto i 24 anni è difficile da migliorare con un draft.

Essendo, inoltre, quello di Atlanta un mercato in forte espansione, ma molto più piccolo di quello delle prime squadre della lega, quale deve essere la strategia per cercare di migliorare la squadra? La risposta, secondo Schlenk, è semplice quanto coraggiosa: pescare i migliori talenti disponibili alla propria scelta.

Nella notte del draft, senza alcuna trade, Schlenk è riuscito a portarsi a casa due dei potenziali migliori talenti del draft, Jalen Johnson e Sharife Cooper, rispettivamente con la scelta #20 e con la scelta #48.

Andiamo ad analizzare questi due giocatori per cercare di comprenderli più a fondo e per cercare di capire, per quanto fatto vedere al college e in Summer League, che cosa potrebbero portare a livello NBA.

Sharife Cooper

Partiamo dal giocatore che probabilmente avrà meno spazio, almeno durante il primo anno nella lega.

Sharife Cooper è un playmaker di 185cm per 81kg con un’innata capacità da passatore e una grandissima abilità nel penetrare e guadagnare tiri liberi. No, non sto descrivendo Trae Young, ma quello che nei prossimi anni potrebbe essere il suo diretto back-up.

Si pensava che il playmaker formatosi ad Auburn potesse rientrare tra le scelte al primo giro, dopo la 20 probabilmente, ma in sede di draft probabilmente i dubbi relativi al suo fisico e al suo tiro hanno prevalso sul suo talento.

Dal punto di vista del fisico gli Hawks sono sicuri di poterlo fare inserire bene e di riuscire a traslarlo in NBA proprio grazie al fatto che la squadra è costruita per far rendere al meglio un giocatore, fisicamente parlando, simile a Sharife (o forse ancora più esile) come Trae Young.

Cooper sembra essere più piazzato, quindi più forte fisicamente, di Trae e questo gli consente – come vediamo nel video – di prendere i contatti per provare ad assorbirli piuttosto che evitarli dovendosi affidare sempre al floater come nel caso di Young.

In Summer League la sua tendenza a penetrare spesso, però, lo ha portato a perdere parecchi palloni in situazioni in cui non sono stati fischiati falli a suo favore. Durante queste partite è riuscito a tirare solo 2 tiri liberi a partita, contro i più di 8 di media tirati al college.

Il metro arbitrale della Summer League sicuramente è stato spesso più permissivo di quello che abbiamo visto in NBA, però forse il passaggio al livello successivo potrebbe essere, sotto questo punto di vista, più complicato del previsto.

L’altro aspetto che preoccupa è il suo tiro. Escludendo le statistiche della Summer League che sarebbero un sample troppo piccolo, ci rimane il 23% da 3 punti su circa 5 tentativi a partita. La tecnica di tiro è particolare (qui potete trovare l’analisi del meraviglioso Andrea Snaidero) e molto poco efficace, ma il tocco è sicuramente buono vista la sua percentuale ai liberi molto alta.

Già durante la Summer League ha mostrato di aver lavorato sul tiro. Malgrado risulti ancora parecchio macchinoso e con una trasmissione della forza a dir poco particolare, sembra aver alzato il proprio set point (il punto del tiro in cui si smette di alzare la palla verso l’alto per iniziare il meccanismo del rilascio verso il canestro).

Le quattro fasi del tiro di Cooper

Un set point più alto non è però necessariamente un miglioramento, soprattutto per il tiro da tre. Certo, un tiro che parte da più in basso è più facilmente contestabile, ma ti garantisce una propagazione della forza migliore. Guardiamo per esempio Trae Young (set point all’altezza della bocca) o Steph Curry (set point all’altezza del naso). Il loro set point non è particolarmente alto, ma garantisce loro un range di tiro infinito, malgrado non siano tra i giocatori più forti fisicamente della lega.

Alzare il set point, però, permette di poter avere pericolosità dal midrange. Steph e Trae, nominati sopra, non tirano quasi mai dal midrange dal palleggio senza prima aver creato separazione con uno stepback. Il loro tiro è molto rapido, ma ha bisogno dello spazio che i difensori lasciano loro al di fuori della linea da tre punti, visto che negli spazi più stretti risulta impraticabile.

Alzare il set point, però, è anche indice di un lavoro sul tiro per migliorare la propria tecnica e questo, unito al tocco e alle percentuali ai liberi di cui abbiamo parlato prima, può dare fiducia su un suo possibile futuro da tiratore dal palleggio.

Questo aspetto non è da sottovalutare. Abbiamo visto negli scorsi anni, e soprattutto negli scorsi playoff, quanto essere temuti come tiratori apra spazi infiniti a un giocatore come Trae, con caratteristiche di stile di gioco molto simili a quelle di Sharife.

Passiamo all’aspetto del suo gioco più appariscente e divertente. La sua grande capacità di passaggio è nota perché al college ha fatto divertire chiunque e anche in Summer League ha deciso di farci fare qualche salto sulla sedia.

Ne è testimonianza la grande quantità di palle perse nelle prime uscite fatte con la maglia degli Hawks (6.5 a gara).

A volte, come possiamo vedere nella clip, capita quello che è capitato almeno una volta a tutti i passatori “visionari”: il compagno di squadra che non ha la tua stessa lettura e non si aspetta di poter ricevere la palla.

Altre volte i passaggi sono pigri o scontati, ma in Summer League si è notata una tendenza generale a provare spesso giocate più rischiose e spettacolari a scapito dell’efficienza, vista la scarsa competitività. Sinceramente non credo che questo tipo di palle perse possano effettivamente rappresentare un problema durante la sua carriera perché è un giocatore da cui è normale aspettarsele e, visti i vantaggi che può creare con i suoi passaggi, si può accettare il rischio.

Come abbiamo accennato, il suo ruolo nella squadra potrebbe essere limitato il primo anno, ma gli Hawks avevano bisogno di trovare la backup point guard del futuro e con Sharife ci sono grandi possibilità di averla trovata. Alla fine della prossima stagione, probabilmente, Lou Williams ufficializzerà il suo ritiro e Sharife potrà finalmente salire a prendersi le luci del palcoscenico.

Jalen Johnson

Jalen Johnson ha iniziato il suo anno a Duke nel modo migliore possibile: 19+19+5+4 con il 100% dal campo: una prestazione monumentale, anche se contro una squadra sicuramente non di primo piano. Da lì in poi le sue prestazioni sono state altalenanti e quelle della squadra lo sono state altrettanto, chiudendo la stagione con un pessimo 13-11 e mancando la qualificazione al torneo NCAA.

L’aspetto più particolare e che probabilmente più ha fatto scendere le valutazioni del giocatore è sicuramente il suo carattere. Johnson infatti, vedendo la barca affondare e complice un infortunio al piede, ha deciso di ritirarsi da Duke il 15 febbraio, poco dopo metà stagione, per prepararsi al draft NBA. Per questo motivo la sua esperienza collegiale si è chiusa con solo 13 partite giocate e una serie di alti e bassi non indifferenti.

Il paragone più semplice per Johnson è un Ben-Simmons-like, ovvero un’ala molto piazzata fisicamente (206cm, 95kg, ma un frame fisico che gli consentirà di ingrossarsi facilmente) che abbina grandi capacità on-ball, versatilità difensiva e ottimi istinti da passatore per il ruolo a un tocco a dir poco scadente. La cosa interessante però è che, a differenza di Simmons, Jalen Johnson non esclude completamente il tiro, rendendosi una possibile minaccia anche sotto questo aspetto.

Il sample della Summer League, come abbiamo detto parlando di Sharife, è molto piccolo, ma la sua propensione al tiro e le sue percentuali sono state incoraggianti. 3 triple di media tentate a partita con il 41% (in Summer League, senza sentire la pressione, si nota spesso un aumento delle percentuali), ma soprattutto un ottimo 82% ai liberi, che confrontato al 62% tenuto nelle 13 partite di college fa sperare in un significativo lavoro sul suo tiro in seguito all’infortunio.

Le sue doti da palleggiatore e passatore in transizione non si scoprono sicuramente oggi, dato che anche al college le aveva messe più volte in mostra.

Il palleggio behind the back è eseguito con una coordinazione perfetta per un giocatore delle sue dimensioni e il passaggio dimostra una grande visione in transizione. Gli arbitri interrompono l’azione fischiando sfondamento, ma quanto fatto vedere prima rimane e mette in mostra le sue grandissime doti palla in mano.

Più volte si è visto Johnson portare palla nella metà campo offensiva durante questa Summer League, sia in situazioni di transizione veloce sia in situazioni di attacco a difesa schierata.

Un aspetto del suo gioco che è da considerare parlando della sua integrazione e del suo ruolo in squadra è la capacità di portare blocchi. Trae Young è uno dei migliori giocatori di pick and roll dell’intera lega e, a eccezione di Collins, gli Hawks non hanno ali a roster con ottime doti da bloccanti.

In questa clip Cooper e Johnson eseguono un’azione che sarà facilmente ripetibile al livello superiore. Il DHO, il blocco e il conseguente taglio liberano Johnson vicino al ferro, dove può sfruttare il suo straordinario atletismo per concludere con una schiacciata.

Proprio del suo atletismo è impossibile non parlare. Ci ha mostrato più volte, in queste poche partite di Summer League, di essere in grado di sfruttare la sua elevazione per mettere a tabellino giocate tanto utili quanto spettacolari.

Questa stoppata, molto probabilmente goal tending, è impressionante. Va a stoppare la palla appena dopo l’apice della parabola ad almeno 30-35cm più in alto del ferro.

In quest’altra clip mette in mostra un altro aspetto in cui, grazie al suo atletismo, riesce ad eccellere. Johnson è un grande rimbalzista, con un ottimo senso della posizione. Ha chiuso la carriera al college a 6 rimbalzi di media (di cui 1.5 offensivi) e la Summer League a 9.5 rimbalzi di media, di cui 1 offensivo. Nel momento in cui si troverà a sostituire Collins nello spot di 4 credo che non lo farà rimpiangere sotto questo punto di vista.

Un altro aspetto del suo gioco molto interessante è la capacità di attaccare dal palleggio e di creare a metà campo, in ogni modo: dal post, frontalmente e partendo dal perimetro Johnson riesce spesso a battere il proprio diretto marcatore o a trovare un compagno libero.
Considerando che il suo ruolo NBA sarà molto probabilmente quello di sostituto di Collins, porta a roster un’abilità che il #20 degli Hawks non ha.

Un quintetto con Trae, Huerter, Hunter, Johnson e Capela vedrebbe 4 ottimi palleggiatori e creatori di gioco intorno a un centro con la funzione di rollante e aspirapolvere. Situazione tattica che mette in difficoltà ogni difesa, essendo che non si può nascondere il proprio anello debole su un giocatore incapace di attaccare dal palleggio, come gli Hawks hanno nascosto Trae durante tutti i playoff.

Difensivamente parlando, Johnson è molto interessante. Durante la Summer League lo abbiamo visto più volte utilizzato nel ruolo di centro e quindi impegnato nella difesa sul pick and roll. In queste occasioni si è comportato più volte molto bene, riuscendo a contestare parecchi tiri e chiudendo questa competizione con oltre 1 stoppata di media.

In questa clip la sua difesa drop è molto attiva: mantiene la giusta distanza per impedire il tiro al palleggiatore e per non liberare troppo il rollante; dopo lo scarico si riposiziona ottimamente e riesce a portare l’attacco verso un tiro difficile e contestato.

Schlenk ha approcciato il draft nel miglior modo possibile con ciò che aveva a disposizione. Da quando Trae si è accasato in Georgia la franchigia ha costruito in maniera perfetta intorno a lui, sfruttando al meglio le proprie opportunità al draft. Il futuro ci dirà se anche questa volta il GM avrà avuto ragione, ma per ora le aspettative sembrano promettere bene.

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Matteo Berta
Matteo, studente di ingegneria informatica a Torino. Si è innamorato dei Clippers nello stesso modo di tanti altri, vedere Chris Paul che alza il pallone a Blake Griffin a 12 anni era uno spettacolo. Crescendo si è innamorato di Trae Young e delle prospettive di questi Atlanta Hawks.