5 ipotesi di trade alla deadline

Trade Deadline NBA
Copertina di Francesco Perillo

Come ogni anno febbraio equivale alla Trade Deadline. Il 9 alle 21 italiane il mercato degli scambi chiuderà i battenti, mettendo un sigillo più o meno definitivo su quelli che saranno i roster fino al termine della stagione. Tra rumors e voci di corridoio, è arrivato il momento di buttare giù qualche idea che potrebbe prendere corpo nelle prossime ore. Ecco quindi 5 trade che risolverebbero dei problemini evidenti di qualche squadra in lotta per l’accesso alla postseason.

TRADE 1: un lungo per Boston

CELTICSSPURS
Jakob PoeltlDanilo Gallinari
Payton Pritchard
1st BOS 2028
2nd ORL 2023

La caccia al centro sta andando avanti ormai da due/tre deadline in quel di Boston. La vera differenza quest’anno è rappresentata dalle prospettive che i Celtics si ritrovano davanti già a febbraio in vista dei playoff, con la consapevolezza che potrebbe davvero essere l’anno giusto. Al momento il roster di Mazzulla presenta solamente Grant Williams, Robert Williams, Horford e Kornet nel reparto lunghi. Non abbastanza per approcciare con fiducia il termine della regular season e ripartire in pole quando conterà davvero.

Con i continui problemi fisici e il mancato salto di Timelord, la necessità di portare a casa un rim-protector di livello è sempre più centrale. Poeltl sarebbe il profilo perfetto per una difesa a caccia di centimetri e maggiore flessibilità sotto canestro, aprendo anche ad un’opzione offensiva molto più solida di quelle a disposizione nel ruolo. Difatti la stagione dell’austriaco finora è la migliore della carriera, ma è stata proprio la continuità di livello con la scorsa ad accendere ancora di più i fari in ottica deadline e prossima free agency.

Matrimonio solo da celebrare? Non esattamente. Per quanto Poeltl andrà in scadenza a fine anno, gli Spurs non hanno nessuna intenzione di svendere, indipendentemente dalla prospettive o meno di rinnovo. La richiesta fino a settimana scorsa era di due prime scelte, un prezzo molto alto che difficilmente verrà soddisfatto dal mercato. È plausibile aspettarsi che gli interessamenti dei Raptors e degli stessi Celtics arriveranno al massimo ad una 1st + una o due seconde. Un’ipotesi che mantiene comunque al minimo i margini di trattativa per la franchigia del Massachusetts, bloccata e con poche opzioni a livello contrattuale.

La chiave per Stevens sarebbe quella di togliere la protezione (top-1) e lo swap dalla 1st 2028, incluso nella trade White dello scorso anno. Un’offerta già sul tavolo secondo diversi insider. Quella proposta sarebbe un’opzione interessante anche per San Antonio, abbinata con una buona seconda e i contratti di Pritchard e Gallinari, unico modo per far quadrare uno scambio a due. Toronto potrebbe superare facilmente il pacchetto ipotizzato, ma è probabile che manterrà un atteggiamento molto prudente in operazioni di questo genere.

Una trade porterebbe Boston a impegnarsi per il rinnovo di Poeltl a fine anno, atteso intorno ai 20mln annui. Essendo un costo parecchio alto per una squadra che ha appena blindato Williams e Horford a lungo termine, il tutto implicherebbe una probabile separazione con Grant Williams, anche lui in scadenza. Con tanti tasselli da mettere insieme e pochi margini di manovra, le probabilità restano basse ma ancora valide.

Altri squadre su Poeltl: Raptors, Lakers, Clippers;
Nomi in orbita Celtics: Mason Plumlee, Willy Hernangomez, PJ Washington, Jae’Sean Tate;
Nomi in orbita Spurs: Russell Westbrook, Gary Trent Jr.

TRADE 2: asse New York-Indianapolis

PACERSKNICKS
Cam ReddishChris Duarte
Obi ToppinJalen Smith
James Johnson
2nd MIA 2025

La telenovela Reddish ha dato il peggio di sé negli ultimi mesi, ed è il momento di concluderla. Arrivato poco più di un anno fa con molte aspettative, Cam non ha trovato spazio né nella scorsa stagione né in quella attuale. Nonostante il cameo nella prima manciata di partite, l’ex-Hawks non vede il campo dal 3 dicembre. Poca consistenza e ancora meno fiducia di Thibodeau nei suoi confronti, che neanche in serate con rotazioni a 7 si è spinto a riproporlo sul parquet.

Trattamento più o meno uguale riservato a Fournier e Rose, con prospettive parecchio diverse. Visto che New York non ha nessuna intenzione di offrire a Cam un’estensione in estate, si arriverà ad uno scambio entro il 9 senza troppe difficoltà.

La situazione di Toppin è differente, ma non mancano le ombre. Sono passati ormai tre anni dall’ingresso nella lega e i Knicks non hanno mai dato l’impressione di volerci puntare davvero, utilizzandolo come comparsa da spot-up nei 10-15 minuti necessari a Randle per riprendere fiato. Per quanto non ci siano rumors concreti di una separazione, è probabile che Leon Rose porterà il suo nome sul tavolo in qualche scambio potenziale. Questo permetterebbe anche al Front Office dei Knicks di liberarsi in anticipo della questione rinnovo, ad oggi improbabile. Inoltre, i Pacers sono alla ricerca di un 4 e Toppin si sposerebbe perfettamente in un attacco molto più fluido e con un pace elevato, l’esatto opposto dei Knicks. In più avrebbe accanto una copertura difensiva del livello di Turner per tappare qualche buco.

Lato NY, Duarte era uno dei nomi più forti in fase di pre-Draft 2021. Thibodeau sarebbe felice di accogliere un giocatore con le sue caratteristiche in una second-unit sempre più scarna e inefficiente, tenuta in piedi dal solo Quickley. Dopo i problemi alla caviglia e una continuità non ritrovata, un cambio di casacca potrebbe far tornare l’ormai 25enne dei Pacers sui livelli dell’anno scorso.

I Knicks potrebbero accontentarsi di una 2nd per Reddish, mentre il trade value di Obi sarebbe simile a quello di Duarte per età e rendimento. Uno scambio che potrebbe accontentare entrambe le parti, con l’aggiunta di Jalen Smith, su cui difficilmente Thibs lavorerebbe, e Johnson come filler. Allo stesso tempo è molto probabile che New York tenterà l’assalto ad Anunoby, su cui ci sono anche i Pacers, prima di mettere in piedi discorsi paralleli. I Knicks hanno fatto capire di essere disposti ad offrire più prime scelte per l’ala di Toronto, coinvolgendo magari anche Fournier e lo stesso Cam. Situazione in evoluzione.

Altre squadre su Reddish: Bucks, Heat, Mavericks, Lakers;
Nomi in orbita Knicks:
Grayson Allen, OG Anunoby, Gary Trent Jr, Eric Gordon, Alex Caruso;
Nomi in orbita Pacers:
OG Anunoby, John Collins.

TRADE 3: è il momento di Collins?

PELICANSHAWKS
John CollinsDevonte’ Graham
Aaron HolidayJaxson Hayes
Daulton Hommes
2nd NOP 2028

Quest’anno l’aria della Georgia non è esattamente delle più leggere. Nonostante la ripresa nelle ultime settimane, Atlanta sta attraversando una stagione molto complicata sotto tanti punti di vista. Il record è certamente l’ultimo dei problemi, visto che le voci su McMillan, Young e lo spogliatoio non fanno trasparire un ambiente tranquillo. Ecco perché dopo averci provato più volte, gli Hawks potrebbero decidere di mischiare le carte e dare via Collins proprio nei prossimi giorni.

Al momento il numero #20 viaggia su brutte cifre, le peggiori della carriera. L’attacco degli Hawks non funziona e la porzione a disposizione di Collins si è ridotta drasticamente, sia in termini di quantità che di qualità. Escludendo la stagione da rookie, John si prende 11.8 tiri per 36 minuti, concludendo con il 55% di eFG e il 26% dall’arco. Ovviamente tutti minimi, con una USG% più bassa di quasi 4 punti percentuali rispetto all’anno scorso. Le forzature pesano, e con un’efficienza di squadra così bassa Collins è quello che ne sta risentendo maggiormente.

La realtà è che con 78mln garantiti nei prossimi 3 anni il valore di Collins è colato a picco. Se Atlanta si deciderà a cederlo dovrà accettare delle condizioni di mercato molto diverse da quelle ipotizzate negli scorsi mesi. Tra le squadre alla finestra, NOLA potrebbe avere abbastanza margini di manovra per fare un tentativo, come riportato da Shams. Con Ingram tornato a disposizione e Zion vicino al rientro, un’aggiunta di livello nel reparto lunghi potrebbe aprire a scenari molto interessanti. I Pels presentano un roster già lunghissimo, ma Griffin potrebbe scegliere di cedere Graham in vista dei playoff, aumentando le opzioni disponibili nel frontcourt per incrementare pericolosità e flessibilità.

Difficile immaginarlo titolare al posto di Valančiūnas, ma una combo con Nance permetterebbe alla second-unit di NOLA di diventare ancora più mortifera di quella attuale. Inutile dire che uno sprint nell’ultima trentina di partite di regular season con il roster al completo potrebbe far balzare i Pelicans in posizioni ancora più interessanti, portandosi a casa il fattore campo.

Lato Atlanta, nessuna chance di ricevere una prima scelta. L’offerta dei Jazz comprendeva Beasley e Vanderbilt, ma gli Hawks per ora si sono rifiutati di girare anche una 1st a Ainge. Tuttavia, la franchigia della Big Peach è obbligata a valutare se il gruppo attuale presenti ancora dei margini per tornare ad essere omogeneo come due anni fa. In caso di sensazioni negative, muovere Collins potrebbe essere la prima di diverse mosse di ristrutturazione, in modo da calmare le voci su Trae e trovare il modo di ripartire dalla propria star.

Altre squadre su Collins: Jazz, Rockets, Heat, Pacers, Wizards;
Nomi in orbita Pelicans: Bojan Bogdanović;
Nomi in orbita Hawks: Kyle Kuzma, Serge Ibaka, Jae Crowder.

TRADE 4: L.A. sceglie VanVleet

CLIPPERSRAPTORS
Fred VanVleetJohn Wall
Thaddeus YoungLuke Kennard
Brandon Boston Jr.
1st LAC 2028 (prot. top-3)

I Raptors sono tra le squadre da cui ci si aspettano più movimenti nelle prossime ore. La stagione è partita male e i canadesi finora non sono riusciti a trovare la continuità necessaria per emergere dalla mischia dell’Est. Per evitare di perdersi nelle sabbie mobili della mediocrità, Ujiri potrebbe iniziare subito un rebuilding inevitabile con parecchie strade da percorrere. Ecco perché il nome di Fred VanVleet, in scadenza a fine anno, sarebbe uno dei primi a muoversi in quella direzione.

Toronto non sembra essere interessata ad un rinnovo a lungo termine per un giocatore inadatto in un contesto di ricostruzione. Inoltre VanVleet sta viaggiando con numeri altalenanti, simili a quelli della scorsa stagione ma con un impatto molto più basso sul rendimento di squadra. Per confermare il livello delle cifre firmate tre anni fa, potrebbe essere arrivato il momento di riadattarsi con un ruolo diverso e meno responsabilità offensive sulle spalle.

L’accostamento con i Clippers è naturale. D’altra parte L.A. è tra le squadre con più star power della lega, e in un Ovest senza padroni il 2023 potrebbe portare la squadra di Kawhi a giocarsi il titolo. Le difficoltà in attacco sono sempre le stesse e un giocatore con la facilità di scoring come VanVleet può offrire ritmo e pericolosità, il tutto senza perdere troppo in rotazione. Wall non ha funzionato, mentre Kennard può essere facilmente rimpiazzato dalla valanga di ali a disposizione di Lue, a maggior ragione in postseason. Nonostante un ipotetico inserimento di Mann farebbe accettare i Raptors senza problemi, i Clippers sanno di poter giocare leggermente al ribasso.

Una mossa in continuità con un all-in che deve iniziare a dare i suoi frutti. I minutaggi di Nurse non hanno aiutato il numero #23 e anche la tenuta dovrà essere oggetto di analisi. Allo stesso tempo, con una 1st protetta il rischio non sarebbe eccessivo e ci sarebbe il tempo di valutare l’impatto di Fred in relazione all’estensione estiva. Le premesse ci sono, ma VanVleet non è l’unico nome in regia su cui sta lavorando Los Angeles. Tanti profili diversi nel calderone dei rumors, ma la sensazione è che serva una mossa solida per alimentare gli obiettivi stagionali.

Altre squadre su VanVleet: Heat, Lakers, Timberwolves, Suns, Mavericks, Wizards, Magic;
Nomi in orbita Clippers: Mike Conley, D’Angelo Russell, Kyle Lowry, Naz Reid;
Nomi in orbita Raptors: Myles Turner, DeAndre Ayton, Jakob Poeltl, Jalen McDaniels.

TRADE 5: Finalmente Crowder

BUCKSSUNS
Jae CrowderGrayson Allen
2nd GSW/CLE (2023)
2nd POR (2024)

Quella di Crowder è un’altra vicenda con tanti punti di domanda e poche certezze. Jae non scende in campo dal 15 maggio, data delle sconfitta in gara-7 contro Dallas. Da quel momento in poi la situazione si è incrinata in maniera definitiva, con tentativi espliciti di trade e uscite molto chiare dello stesso Crowder dopo la scelta di sostituirlo con Cam Johnson in quintetto. Sicuramente il mancato accordo sul rinnovo ha fatto la differenza, ma solo un paio di settimane fa il giocatore si è espresso così: “Mi ha fatto male che lo staff non abbia apprezzato quello che sono stato in grado di portare alla squadra e all’organizzazione. E questo non ha niente a che vedere con le questioni economiche e contrattuali”.

Una storia particolare che si sta trascinando ormai da mesi, e non è detto che possa risolversi davvero nelle prossime ore. Miami e Milwaukee sono tra le squadre più interessate, ma le richieste di Phoenix hanno sempre frenato le trattative. Secondo Lowe, fino a pochi giorni fa i Suns non avevano intenzione di spostarlo per meno di una combinazione tra due di questi tre tasselli:
– un buon giovane
– un giocatore da rotazione solido
– una prima scelta

Davvero tanto per un Crowder in scadenza, con quasi 33 anni e fuori ritmo partita. Nonostante le resistenze però, la notizia di ieri è che Phoenix avrebbe autorizzato solo il front office dei Bucks a parlare direttamente con il giocatore. Inoltre, l’ufficialità dell’acquisto della franchigia da parte di Mat Ishbia diventerà ufficiale prima della deadline, cambiando forse l’approccio della squadra dell’Arizona nelle ultime ore disponibili.

Secondo Shams l’ultima offerta sul tavolo comprenderebbe Nwora, Hill, Ibaka e una/due seconde. Dopo un tira e molla così lungo sarebbe particolare vedere una stretta di mano senza neanche Allen al centro dei discorsi, motivo per cui è probabile che tornerà ancora in mezzo alle trattative. Facendo anche un confronto con la trade Hachimura-Lakers, unico benchmark fino a questo momento, non sarebbe affatto un cattivo scambio per entrambe le parti. Il tutto ricordando che sia Suns che Bucks hanno cercato, e probabilmente lo stanno ancora facendo, una terza squadra per trovare la quadra giusta.

Phoenix si libererebbe di un peso extra-campo, portandosi a casa un giocatore schierabile e un paio di scelte senza lasciar andare Crowder a zero. Milwaukee invece aggiungerebbe un tassello di esperienza con le caratteristiche necessarie per dare una mano alla second-unit, puntando su un veloce ritorno in condizione. Per il contesto di grande incertezza dell’Ovest è molto probabile che i Suns non vogliano rinforzare una possibile concorrente per l’anello, ma lo scenario di una ripetizione delle Finals 2021 ad oggi sembra parecchio complicato. Anche Miami è sembrata molto prudente fino a questo momento, immaginando anche un possibile buyout post-deadline, ma rimane in agguato in caso di svolte. Con sempre meno tempo e in una stagione così livellata, la Deadline 2023 potrebbe davvero riservare tante sorprese e colpi di scena. Non resta che aspettare il 9 per avere risposte.

Altre squadre su Crowder: Heat, Hawks, Wizards, Knicks;
Nomi in orbita Bucks: Eric Gordon, Will Barton, Cam Reddish, Bojan Bogdanović;
Nomi in orbita Suns: Caleb Martin, Eric Gordon, Fred VanVleet, OG Anunoby.

Ti è piaciuto l'articolo?
Dacci un feedback:

Loading spinner
Francesco Perillo
Tifoso dei Knicks e appassionato di basket; sogna ancora un futuro in cui il nostro pacioccone in maglia #7 alza il Larry O'Brien davanti alle folle del Garden.