Preview Celtics-Wizards: tanti infortuni e voglia di riscatto

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Copertina di Fra Villa

Il torneo per accedere alla postseason a est sarà costituito dalla sfida tra il settimo seed, i Boston Celtics, e l’ottavo, i Washington Wizards. Chi vince affronterà Brooklyn al primo turno dei playoff, mentre chi perde avrà una seconda possibilità di accesso alla postseason contro la vincente tra Hornets e Pacers. Parliamo di due squadre che probabilmente avrebbero preferito evitare di trovarsi in questa situazione scomoda, con dei Celtics che devono ora riscattare una stagione complicatissima. Quanto ai Wizards, agguantare in extremis il play-in dopo un’ottima striscia vincente per chiudere la stagione è una manna dal cielo, considerando come era iniziata la stagione.

Il primo scontro in stagione regolare ha visto Bradley Beal e Jayson Tatum scambiarsi canestri in uno scontro ad altissimo livello, con i Celtics che hanno avuto la meglio. I Wizards hanno avuto la rivincita il 14 febbraio, trascinati da una super prestazione della propria stella, approfittando di una serata storta di Tatum. In volata è stato il finale del terzo incontro, il 28 febbraio, con un Beal ancora sopra quota 40 punti. Ma poiché Washington ha svoltato la propria stagione solo a inizio aprile – mentre i Celtics sono stati altalenanti per tutta la stagione – le sfide stagionali sono poco indicative.

Tre punti chiave della partita

Cominciamo col dire che molti dei giocatori scesi in campo nelle sfide di regular season non saranno della partita. Dal lato Celtics peserà moltissimo l’assenza di Jaylen Brown, All-Star e giocatore chiave per l’equilibrio della squadra di Stevens; i Wizards invece dovranno rinunciare a Bryant, Avdija, con Raul Neto in dubbio. Bradley Beal è tornato a giocare nell’ultima gara di regular season, cercando di riprendere ritmo dopo l’infortunio al bicipite femorale patito contro gli Indiana Pacers, quindi possiamo presumere che giocherà.

1) La sfida tra Beal e Tatum

In una gara di postseason, generalmente la squadra che ha il miglior giocatore ha più probabilità di superare il turno. Jayson Tatum è il miglior giocatore della sfida, uno scorer dal talento infinito, in grado di colpire dall’arco, di arrivare al ferro e di segnare dalla media distanza. Sarà probabilmente il creatore primario di Boston, e avrà parecchio il pallone tra le mani. Per i Wizards sarà critico cercare di limitarlo: in regular season è stato spesso Beal a marcarlo, ma sarà così anche martedì notte?

Visto e considerato che Bradley sta rientrando da un infortunio non banale, potrebbe essere più intelligente utilizzare Hachimura in marcatura sulla giovane stella. Rui è migliorato molto in difesa, mantenendo costante la produzione offensiva nonostante un ruolo più marginale rispetto alla stagione da rookie. Se riuscirà a stare costantemente su Tatum, forzandolo a cedere palla ai compagni, i Wizards saranno soddisfatti.

Quanto a Beal, sarà Smart ad occuparsi di lui in difesa. Il prodotto di Oklahoma State è uno dei migliori difensori sul perimetro della lega e sembra adatto a contenere il secondo miglior realizzatore della stagione. Se riuscirà a prevenire le incursioni al ferro del #3, forzandolo a prendersi dei jumper, allora Beal potrebbe arrivare stanco sul finale, quando ci sarà più bisogno di lui. La tendenza durante tutto l’anno per la stella dei Wizards è stata di peggiorare molto le sue percentuali e la sua efficienza nel quarto conclusivo, e l’obiettivo dei Celtics deve essere quello di far accadere quanto successo tutto l’anno.

Nella metà campo difensiva, dati i considerevoli compiti offensivi, è probabile che le due stelle saranno nascoste su giocatori non particolarmente produttivi in attacco. Potremmo quindi pensare a Beal su Smart e a Tatum su Hachimura. Sul singolo possesso saranno entrambi in grado di cambiare e difendere l’uno contro l’altro, ma adottare questa eventualità come gameplan non sembra la migliore delle scelte.

Non possiamo sapere quale dei due scorer segnerà di più e avrà la meglio sull’altro. Quello che è certo è che il duello tra i due promette spettacolo, sperando che Beal riesca ad essere al meglio. Contro gli Hornets è migliorato molto a gara in corso dopo un inizio decisamente contratto, e i Wizards per vincere hanno bisogno della miglior versione del loro giocatore simbolo. Quanto a Tatum, una serie di prestazioni culminata coi 60 punti contro gli Spurs fa presupporre che sia in forma.

2) La protezione del ferro e il centro a tre teste

Dal 27 marzo, prima gara di Daniel Gafford in maglia Wizards, Washington adotta una rotazione a tre centri. Len è titolare, a cui subentra l’ex Bulls nel primo quarto, mentre Robin Lopez entra nel secondo quarto per fare quello che sa fare meglio: il suo immarcabile gancio. La produzione combinata dei tre giocatori è paradossalmente estremamente buona, considerata l’evoluzione del gioco. I tre combinano per 27.6 punti, 13.7 rimbalzi e 4.4 stocks (ossia somma tra rubate e stoppate), il tutto tirando con un’efficienza altissima.

A parte Len, che ha un impatto pressoché neutro, Gafford e Lopez sono clamorosamente efficaci: il Net Rating è sopra il 6.5 per entrambi, e la TS% sfiora il 70%. Considerato che tutti e tre peggiorano leggermente le percentuali degli avversari che marcano, i Wizards sono riusciti a costruire un centro All Star in attacco e tendente al positivo in difesa utilizzandone tre. Con il vantaggio che però possono coprire 48 minuti e spendere ben 18 falli contro i consueti sei.

La domanda da un milione di dollari è sapere se tutto ciò funzionerà ai playoff. La storia della NBA recente, soprattutto in postseason, sembra essere contro Washington. In postseason si sfrutta ogni minima crepa nella squadra avversaria per aprire una voragine nella difesa, e il problema di Len e Lopez è la loro incapacità di stare sul perimetro: sicuramente questo difetto contro un allenatore esperto come Brad Stevens emergerà, con i Celtics che cercheranno di forzare più cambi possibili.

Washington dovrà accontentarli, perché la strategia di drop difensivo sul pick-and-roll contro scorer in grado di segnare dalla media come Walker e Tatum presumibilmente non funzionerà. Sembra quindi evidente che dovrebbe essere Gafford ad avere la maggior parte dei minuti. Il sophomore sa cambiare ed ha svoltato la stagione dei Wizards in difesa e in attacco, sempre al posto giusto per sfruttare gli assist di Westbrook.

Sarà proprio contro quest’ultimo che i Celtics dovranno essere bravi a costruire un gameplan difensivo atto a negargli il ferro. Russell ha sempre sofferto la presenza di rim protector di livello, ma Boston ne possiede uno? Bisognerà vedere se uno tra Williams III e Thompson convincerà. Tra i due, è stato Time Lord a convincere maggiormente in stagione, ma non ha dimostrato continuità: riuscirà ad essere un deterrente al ferro per Westbrook? L’ottimismo potrebbe farci rispondere affermativamente, ma Robert è estremamente incostante, e quindi può davvero succedere qualunque cosa.

Russell sta cercando di mettere in ritmo i compagni, ma le sue accelerazioni sono sempre letali. E considerato che a marcarlo sarà presumibilmente Walker, perché in caso contrario l’ex Hornets si troverebbe a lottare in post contro Hachimura, occorrerà avere un buon sistema in aiuto per proteggere il ferro. Boston ha l’undicesima peggior difesa nelle immediate vicinanze del ferro e la decima peggiore nel pitturato: considerata l’abilità di Westbrook in penetrazione e quella di Beal di arrivare in ogni zona del campo, le premesse non sembrano buone per i Celtics.

Nemmeno i Wizards eccellono nei numeri difensivi nel pitturato, e quindi sarà lì che si deciderà la serie. Chi riuscirà a negare maggiormente conclusioni facili agli avversari probabilmente uscirà vincitore dalla gara secca. Pensare alle percentuali dall’arco su una gara singola è invece troppo influenzabile dalla varianza, perché è ovvio che in una gara secca possa succedere di tutto.

3) I comprimari faranno la differenza

L’impressione è che la sfida tra Celtics e Wizards sarà decisa soprattutto dalla sfida tra le due bocche da fuoco, con Stevens e Brooks chiamati a reagire il più in fretta possibile se fosse necessario. Ciò non significa, però, che i rispettivi supporting cast non sposteranno gli equilibri: in partite così importanti, in cui si gioca sostanzialmente un’intera stagione, sarà molto probabile vedere le due stelle raddoppiate o triplicate e altri giocatori chiamati a prendersi maggiori responsabilità e tiri pesanti.

In casa Wizards non si può non guardare a Russell Westbrook: pensare a Brodie che si gioca un 4 vs 3 sul lato debole dopo un ribaltamento potrebbe essere un incubo per i tifosi biancoverdi. D’altro canto, però, il decision making della point guard ex Thunder non è sempre di qualità, e con spazi più stretti Russ potrebbe trovarsi in difficoltà.

La speranza dei Wizards sarà quella di una serata di grazia dal midrange del suo #4, che potrebbe far saltare definitivamente il banco. Westbrook ha chiuso la stagione battendo numerosi record storici, e siamo sicuri che l’idea di una sfida contro Kevin Durant al primo turno lo condizionerà, nel bene e nel male.

Inutile dire che anche Dāvis Bertāns dovrà farsi trovare pronto. L’analisi sul lettone è banale: ammireremo la sua versione di dicembre e gennaio con il 32.7% dall’arco o quella con percentuali ben più lusinghiere, come il 45.5% tenuto ad aprile? In una squadra in cui le spaziature sono così importanti e i tiratori così pochi, la differenza tra vittoria e sconfitta sarà probabilmente questa.

In difesa il Latvian Laser non ha mai convinto, e farlo partire titolare non sembra essere la scelta migliore per la tenuta di Washington. D’altra parte, avere un mezzo di artiglieria pesante in grado di creare un parziale da solo dalla panchina potrebbe indirizzare la gara in modo decisivo.

Dall’infortunio di Avidja, Neto l’ha sostituito nel ruolo di titolare in maniera egregia, ma un problema al bicipite femorale lo ha lasciato fuori nelle ultime gare. Brooks ha alternato come quinto starter uno tra Gill, Hutchinson e appunto Bertāns, ma nessuno ha convinto pienamente.

Il migliore e più affidabile difensivamente è l’ex giocatore del Khimki, ma non garantisce spaziature adeguate. Insomma, i Wizards hanno bisogno di Neto per incrementare le loro chance di vittoria. Occhio anche a Ish Smith, che ha piacevolmente stupito con le sue accelerazioni letali contro gli Hornets.

Per quanto riguarda Boston, l’assenza di Brown apre un grosso buco nel ruolo di secondo violino, visto che nessun altro giocatore nel corso della stagione ha avuto una continuità accettabile. Gli indiziati sono sostanzialmente tre: Marcus Smart, Kemba Walker ed Evan Fournier. Il primo sarà probabilmente fin troppo occupato in difesa, e per il bene dei Celtics dovrebbe limitare il numero di conclusioni prese, data la sua scarsa efficienza quando l’ossigeno latita.

Kemba è stato nell’occhio del ciclone per gran parte della stagione, ma negli ultimi tempi c’è stato qualche timido segnale di ripresa, da inquadrare comunque in una stagione deludente per lui e per i Celtics. Se c’è un momento per svoltare è questo, in cui potrebbe sfruttare la sua esperienza e la difesa non esattamente impenetrabile dei Wizards.

Difficile però pensare a come nasconderlo nella sua metà campo. Resta il francese, che nonostante lo scetticismo che lo ha accompagnato al suo arrivo ha fatto vedere anche ottime cose, prima di crollare insieme alla squadra nell’ultimo periodo. Fournier rimane, insieme a Nesmith, il tiratore più credibile sugli scarichi dell’intero roster. Risponderà bene anche se chiamato a creare un minimo con la palla in mano? Occhio anche a Payton Pricthard: il rookie potrebbe trovare spazio dalla panchina e spezzare l’ordine della gara.

Il pronostico

Enrico: Per me vincono i Wizards.

Francesco: anche secondo me vince Washington, soprattutto perché la speranza è quella di vedere un primo turno tra Westbrook, Durant e Harden.

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Francesco Contran
Praticante e grande appassionato di atletica, si è avvicinato al basket per caso, stregato da Kevin Durant e dai Thunder. Non avendo mai giocato è la dimostrazione vivente che per far finta di capire qualcosa non serve aver praticato questo sport.
Enrico Bussetti
Vive per il basket da quando era alto meno della palla. Resosi conto di difettare lievemente in quanto a talento, rimedia arbitrando e seguendo giornalmente l'NBA, con i Mavericks come unica fede.