Preview Nuggets-Blazers: serve il salto di qualità

Nuggets Blazers Preview
Copertina di Edoardo Celli

Non potevate sopportare il vostro fallimento. Dove vi ha condotto? Di nuovo da me”. 

Immaginate Damian Lillard guardare negli occhi Jokić e Porter Jr. e pronunciare questa frase, alla fine dell’ultima gara di regular season tra i Portland Trail Blazers e i Denver Nuggets. 

La franchigia del Colorado, infatti, in quell’occasione ha preferito limitare i minutaggi dei titolari, per riuscire a portare a casa una sconfitta che le avrebbe fatto evitare un eventuale secondo turno con i Lakers. Per loro sfortuna, nella stessa notte i Los Angeles Clippers hanno fatto lo stesso, perdendo contro OKC e “guadagnandosi” il quarto posto, proprio dietro Denver. 

La sconfitta contro Portland quindi non è stata sufficiente e i Nuggets troveranno nel primo turno di playoff di nuovo i Trail Blazers, squadra che è riuscita a tirarsi fuori dal pantano dei play-in ed agguantare il sesto seed grazie ad un finale di stagione in crescendo. 

L’unico precedente stagionale significativo (successivo all’infortunio di Murray ed al ritorno di Nurkić) è la sfida di aprile, vinta da Denver grazie a delle scelte discutibili nel finale e ad una scadente difesa off ball dei Blazers. Quest’ultimo è solo uno dei temi chiave sui quali si svilupperà la serie.

Tre punti chiave della partita

1) Il pick&roll di Portland: istruzioni per l’uso

Una situazione alla quale si dovrà fare particolare attenzione nella serie sarà l’uso del pick&roll da parte di Portland. I Trail Blazers sono 7° nella lega come frequenza e 4° come punti per partita generati in situazioni di pick&roll, oltre ad essere la squadra che perde meno palloni in queste giocate.

Oltre a giocarne molti, i Blazers lo fanno in maniera efficiente e questo è merito, in primis, di Damian Lillard. La point guard della squadra dell’Oregon è uno dei migliori scorer della lega in varie situazioni ma il pick&roll è una delle sue soluzioni preferite, tanto da essere uno dei giocatori che ne usufruisce di più nell’intera lega.

Dopo il blocco del lungo, Dame riesce a costruire il proprio tiro andando al ferro, attaccando il cambio o scaricando sul perimetro, aspetto del suo gioco che ha affinato, pur non avendo una visione periferica eccezionale. 

La non eccezionalità della sua visione di gioco è ciò che Denver proverà a sfruttare. I Nuggets, infatti, sono soliti difendere le situazioni di pick&roll alzando Jokić quando è il suo uomo a bloccare, usando molto lo show e l’ICE, per sfruttare le mani veloci del serbo.

Per rimediare ai suoi problemi di mobilità, coach Malone non incarica Jokić di seguire il rollante, ma sfrutta la capacità di Porter Jr. e di Gordon di riempire l’area partendo dal lato debole. Quando a bloccare sono gli uomini marcati dalle ali, Denver a volte tenta anche di cambiare, anche se con meno frequenza. 

Lillard riesce abbastanza spesso a spezzare il raddoppio e liberarsi per segnare, ma non è altrettanto capace a far uscire la palla per permettere ai compagni di giocare un 4vs3. Questo suo difetto si abbina perfettamente con la difesa sopra citata, dal momento che Denver non dovrebbe cambiare molto i suoi schemi per trasformare la sua difesa sul pick&roll, già aggressiva, in un raddoppio a tutti gli effetti.

Più avanti nella serie, non è detto che i Nuggets non possano iniziare addirittura a raddoppiare Lillard già ad inizio azione, sfruttando la sua scarsa efficacia nel gestire questo tipo di difesa per togliere anticipatamente alla stella dei Blazers possessi per giocare i suoi isolamenti o pick&roll.

Ci sono principalmente tre soluzioni che i Blazers potrebbero attuare nel caso la difesa sul pick&roll di Denver si rivelasse particolarmente efficace: tentare di giocare blocchi sulla palla in transizione o semi-transizione, provare a virare sul pick&pop per offrire al ball handler uno sbocco più facile verso Nurkić o tentare dei dribble handoff, per permettere a Lillard e McCollum di ricevere già in movimento e offrendo meno possibilità ai lunghi di Denver di posizionarsi.

I pick&roll in transizione e semi-transizione si sono dimostrate soluzioni particolarmente fruttuose per Portland nei precedenti stagionali, poiché Jokić è abituato a correre per riempire l’area e non ha la mobilità per tornare velocemente sul perimetro ed offrire le coperture sul pick&roll citate in precedenza. 

2) Una sfida impari sulle ali

I problemi difensivi del duo Lillard-McCollum non sono una novità. Avere una coppia di guardie sottodimensionate e poco propense alla fase difensiva condanna i Blazers ad essere una delle peggiori squadre in termini di difesa point of attack. Nella sfida contro i Nuggets però la maggior parte dei problemi difensivi di Portland potrebbero essere causati dal reparto ali, vero ago della bilancia della difesa della franchigia dell’Oregon. 

Nel frontcourt, al fianco di Jokić, Denver schiera il grande acquisto della trade deadline Aaron Gordon e il sophomore in rampa di lancio Michael Porter Jr. Entrambi questi giocatori sono eccezionali quando si muovono senza palla, caratteristica che li rende compagni di reparto perfetti per un passatore del calibro del serbo. A testimonianza di ciò, il terzetto in questa seconda parte di stagione regolare ha registrato un Net Rating di +10.2 su più di 500 minuti giocati assieme, una certezza per coach Malone.

In questo matchup, è probabile che la scelta di Stotts sarà quella di accoppiare Norman Powell a MPJ e Robert Covington ad Aaron Gordon. Questo implica un mismatch abbastanza netto tra Porter Jr. e Powell, il quale lascia parecchi centimetri al nativo del Missouri. Il divario fisico non farà altro che aumentare le possibilità di MPJ di concludere al ferro, situazione nella quale è il migliore della Lega (84% al tiro entro i 3 piedi dal ferro).

In modo particolare quando a servirlo è Jokić, la protezione del ferro è sostanzialmente nulla, dal momento che i lunghi avversari vengono portati fuori sempre area dal serbo e ciò accadrà certamente anche con Jusuf Nurkić.

A questo si va a sommare l’incapacità di Powell nella difesa lontano dalla palla. L’ex Raptors è un difensore di buon livello, ma è frequente vederlo distrarsi e fare ball watching, come potete vedere da queste immagini.

Per completare il quadro, nelle sfide precedenti Gordon ha dimostrato di poter battere Covington dal palleggio senza particolari problemi, pur non essendo un ball handler di altissimo livello. Per fortuna della difesa di Portland, il ball handling è invece l’aspetto in cui MPJ pecca maggiormente. Per quale motivo allora non utilizzare Powell sull’ex Magic e Covington sul sophomore?

Per una semplice ragione: giocando contro Jokić, spesso la difesa in aiuto di Covington sarà l’unica fonte di protezione del ferro a cui i Blazers potranno attingere. Per una squadra che manca di difesa Point of Attack, privarsene sarebbe un rischio troppo grande, così come lo sarebbe aiutare staccandosi eccessivamente da Porter Jr., che ad oggi è già uno dei migliori tiratori della lega e converte i tentativi da tre punti con il 44.5%.

Una soluzione per Portland potrebbe essere quella di far giocare minuti a Little e Derrick Jones Jr., andando a perdere non poca pericolosità in attacco. Questi due giocatori sono entrambi tiratori sotto la media: farli giocare significherebbe invogliare ulteriormente Denver a giocare show molto aggressivi su pick and roll dei Blazers, lasciandoli liberi sul lato debole e scommettendo sulle loro percentuali dall’arco.

Vedremo quale sarà la soluzione scelta da Terry Stotts, anche se questo rebus potrebbe essere senza soluzione per lui e il suo coaching staff.

3) Le nomination per gli attori non protagonisti

Come introdotto nella sezione precedente, passiamo a cercare di capire come si comporranno le rotazioni dei comprimari delle due squadre, partendo dai Trail Blazers e quindi escludendo i giocatori che non si chiamano Dame, C.J., Covington o Powell.

Chi dei titolari rimane fuori da questo lotto è Nurkić. Il centro ha dovuto combattere con vari problemi fisici nelle ultime due stagioni e non sembra poter reggere per troppi minuti l’intensità dei playoff. Nonostante sia il terzo giocatore della squadra per importanza, è difficile credere che riuscirà a tenere il campo per una media di 35-38 minuti. 

Chi potrebbe prendere i minuti di riposo dei titolari? Senza dubbio molti di questi andranno a Carmelo Anthony. L’ala ex Knicks è stata molto utilizzata da Stotts in stagione regolare e probabilmente ai playoff sarà il primo cambio sia di Powell sia di Covington. Anthony costituirà senza dubbio un punto debole difensivo, ma Stotts ha preferito per tutta la regular season le doti realizzative di Melo all’atletismo e la freschezza dei vari Little o Jones Jr.

Dei problemi di Little e DJJ si è detto e probabilmente le rotazioni dei Blazers dalla panchina includeranno solo uno dei due. In più, vedremo in campo Simons e Kanter: il primo servirà a far rifiatare Lillard e CJ, ma la sua scarsa costanza non dà certezze; Kanter invece è il solito Kanter, potrà offrire una sicura produzione in termini di punti e rimbalzi, ma la difesa non rende auspicabile la sua presenza in campo per più di 10/12 minuti, in particolare se si troverà a condividere il campo con Simons e Melo.

La difesa della second unit di Portland rischia di trasformarsi in un pericoloso giro di giostra, sulla quale Stotts e le sue rotazioni ballerine saliranno ad ogni gara.

A causa dei molti infortuni, la rotazione con cui Denver invece si presenterà alla serie sarà fortemente rimaneggiata. Se il frontcourt è ben fornito, grazie al trio titolare e a veterani versatili quali sono Millsap e JaMychal Green, altrettanto non si può dire del reparto guardie. Senza Murray, Barton e la sorpresa Dozier, gli unici disponibili saranno Campazzo, Rivers e un Monte Morris appena rientrato da un infortunio e ben lontano dalla sua forma migliore. 

Il giocatore chiave per i Nuggets su entrambi i lati del campo potrebbe essere il figlio di Doc. Nella breve parentesi in Colorado, Austin è riuscito a limare una shot selection storicamente non ottimale ed ha messo grande effort anche nella difesa sulla palla, risultando positivo nella propria metà campo pur avendo dei momenti di smarrimento sulle rotazioni, da attribuire anche al poco tempo avuto a disposizione per integrarsi nel gioco di Denver (15 partite). 

Molto probabilmente sarà lui il difensore primario di Dame. Allo stesso tempo, al di fuori di Jokić è l’unico giocatore del quintetto iniziale a poter costruire un tiro dal palleggio con continuità, caratteristica che lo rende molto prezioso per Coach Malone. L’ex Duke avrà dunque delle grandi responsabilità, a meno di rientri improvvisi di Barton o Dozier, su cui non si hanno notizie fresche.

Il pronostico

Paolo: vedo troppi difetti per sperare che Portland faccia qualcosa di più di un’uscita dignitosa. 4-1 Denver, o al massimo un 4-2 non molto combattuto.

Alessandro: Nonostante Denver manchi di talento nel backcourt a causa infortuni, credo che non avrà difficoltà a chiudere la serie sul 4-2.  

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Paolo Di Francesco
Se potessi tornare indietro nel tempo donerei delle nuove ginocchia a Roy ed Oden. Visto che non posso, mi accontento di questi Trail Blazers meno entusiasmanti. Parlo di Eurolega su Four Point Play, solo per sfoggiare l’accento romano.
Alessandro Benassuti
Alessandro, studente di economia e pallanuotista, nel tempo libero finge di capire qualcosa di basket. La sua passione sono gli small market, in particolare Oklahoma City e Denver per le quali tifa al di là del risultato. Si vanta di essere il miglior cuoco della redazione di True Shooting.