La Combine 2021 analizzata al microscopio

Draft Combine 2021
Copertina di Matia Di Vito

Dopo una settimana dalla grande intensità è giunta al termine anche questa edizione della Draft Combine. Le massime cariche dirigenziali delle 30 franchigie NBA hanno potuto osservare da vicino un buon numero di prospetti in modo da solidificare o rivedere le proprie convinzioni sul loro conto.

Le informazioni accumulate sono moltissime e di grande qualità, ed ora le squadre possono prepararsi al meglio per l’ultimo periodo di valutazioni in vista del Draft del 29 Luglio. Ripercorriamo insieme le principali tappe di questo evento conclusosi nella giornata di ieri.

Le misurazioni più importanti

Nei primi giorni della combine ci sono state le misurazioni fisiche e atletiche dei prospetti invitati e già qui abbiamo avuto conferme e sorprese.

Il primo nome da citare è quello di Keon Johnson che ha letteralmente spazzato via il record nel test denominato max vertical, ovvero di salto verticale. Il balzo del prospetto di Tennessee University si è aggirato intorno ai 122 centimetri, circa 6 in più del precedente primato. Le sue doti atletiche erano ben note agli osservatori che avevano già potuto osservare questa esplosività durante le gare della scorsa stagione.

Come avevo anticipato nell’articolo legato alle previsioni per questo importante evento, era da chiarire la diatriba sull’età di JT Thor. Lo stesso prospetto ha fornito conferme sulla sua data di nascita (26 agosto 2002) e questo ha rassicurato gli scout delle squadre rendendolo, se possibile, ancora più appetibile in ottica primo giro. Oltre a questa puntualizzazione importante, anche le sue misurazioni fisiche hanno impressionato: la tabella per lui recita 6’8.5” di altezza per 203 libre con un’apertura alare di 7’3”. Thor è un prospetto in ascesa totale e sta salendo con una rapidità impressionante nei mock draft più quotati.

Proseguendo con le sorprese di questa Draft Combine troviamo un gruppo di ali che, dopo le rassicurazioni fisiche arrivate durante questa settimana, dovremmo trovare con solidità alla fine del primo giro. Stiamo parlando di Trey Murphy III da Virginia University, Kessler Edwards da Pepperdine University e Roko Prkacin, lo scorso anno in forza al Cibona Zagabria. Questo gruppo di prospetti potrebbe fare molta gola alle contender situate nella parte finale delle prime 30 chiamate al prossimo Draft garantendo da subito un impatto difensivo più che solido. Di seguito sono raggruppate le loro misurazioni.

Altezza senza scarpePesoApertura Alare
Trey Murphy III6′ 7.5”206 lbs7′ 0”
Kessler Edwards6′ 7”203 lbs6′ 11”
Roko Prkacin6′ 7.5”225 lbs6′ 11”

Tuttavia, il premio come late riser per eccellenza se lo aggiudicherà, con buone probabilità, Joe Wieskamp da Iowa University. Conosciuto principalmente per essere un tiratore puro dalla grande taglia, Wieskamp ha impressionato durante la Combine anche per la sua solidità atletica registrando dei buoni parametri in quanto a salto verticale e a rapidità. Un profilo del genere – à la Duncan Robinson – è molto ricercato da tutte le squadre NBA per l’impatto immediato e funzionale che può garantire a qualsiasi sistema offensivo e difensivo.

Se le misurazioni possono aiutare gli interessati a completare il quadro preciso di un prospetto, non sempre si può fare completamente affidamento sulle prime registrazioni provenienti da questo evento. Difatti, nella prima giornata della Combine si è creato un “caso” Sharife Cooper visto che il sito della NBA riportava come altezza senza scarpe 6′ 3.5″, ovvero ben più di quanto fosse registrato sul sito della sua università (6′ 1”). Lo stesso Cooper aveva scelto di non essere misurato e di partecipare esclusivamente alle interviste con i media e con le squadre in modo da nascondere la sua vera altezza, aspetto che avrebbe potuto avere un impatto negativo sulla sua reputazione.

La misurazione errata è stata prontamente cancellata dalla piattaforma e lui, imboccato scherzosamente sul fatto da Mike Schmitz davanti alle telecamere di ESPN, ha risposto: “Penso di poter essere 6′ 2”, forse anche 6′ 3”” creando ancora più confusione sull’accaduto. Tuttavia, siamo abbastanza certi che Cooper non superi i 6 piedi avendolo visto in campo al fianco di giocatori e allenatori di quell’altezza.

Una menzione d’onore finale va fatta a Luka Garza, vincitore del Wooden Award nel 2021 dopo una stagione stellare a livello collegiale. Seppur abbia dominato con continuità tra i suoi coetanei i dubbi sulla sua proiezione offensiva e difensiva a livello NBA erano molti e per questo motivo tanti mock draft lo vedono addirittura alla fine del secondo giro. Per spazzare via queste perplessità si è presentato a questo evento registrando un peso di 242 libre, 30 in meno rispetto alla stagione passata. Perdere 13 kilogrammi lo aiuterà a livello di mobilità e ad adattarsi meglio al contesto atletico tra i professionisti. Difatti, le prove di agilità registrate sono state molto convincenti.

I migliori nei 5vs5

Nelle giornate del 24 e del 25 giugno si sono tenuti anche i cosiddetti scrimmage, ovvero partite organizzate a squadre tra i prospetti partecipanti. Questi piccoli incontri permettono di valutare se, rispetto a quanto visto a livello collegiale, si intravedono già nuove tendenze di crescita oppure sono confermate alcune brutte abitudini già note. Non tutti i giocatori hanno optato per partecipare a questa parte della Combine preferendo degli allenamenti in singolo aperti agli scout effettuati tra il 26 e il 27 giugno.

Gli organizzatori hanno optato per dividere i prospetti disponibili in quattro squadre, ognuna delle quali ha disputato due partite da 40 minuti ciascuna. Queste gare, seppur rappresentando una piccolissima parte dell’immenso processo di scouting, sono un indicatore molto importante per capire chi ha migliorato e chi ha peggiorato in maniera irrecuperabile la propria reputazione in vista del Draft.

Partiamo dalle delusioni. Un gruppo di giocatori entrava in questa parte dell’evento con tanti dubbi rassicurabili tramite delle buone prestazioni che, ahimè, non sono arrivate. Stiamo parlando in primis di Marcus Zegarowski e Johnny Juzang. Il primo, in uscita da Creighton University è sembrato un pesce fuor d’acqua nonostante quanto di positivo fatto vedere alla guida di un buon sistema a livello collegiale. I dubbi legati alla sua proiezione atletica nella NBA sembrano essere stati confermati sia dalle misurazioni che da questi brevi incontri con giocatori molto più pronti di lui. Lo stesso si può dire di Juzang, grande protagonista della cavalcata di UCLA nel tabellone del torneo NCAA. Anche lui non sembra essere pronto a effettuare questo grande salto e per questo motivo si pensa che possa ritornare al college per lavorare con più serenità sulla sua personale crescita.

Continuando con questa lista è necessario parlare di Greg Brown, profilo giovane e super atletico in uscita da Texas University. Se per lui non ci sono dubbi sulla tenuta fisica, gli osservatori non sembrano essere totalmente convinti in relazione alle sue capacità di leggere il gioco in entrambe le metà campo. Anche durante questi incontri ad alta intensità è sembrato sempre in ritardo rispetto alle giocate dei compagni. Quasi sicuramente riceverà una chiamata nella notte del 29 luglio, ma a questo punto ci aspettiamo che possa essere durante il secondo giro.

L’ultimo prospetto che non si è giocato al meglio le proprie cartucce durante l’evento è stato Daishen Nix. Dopo le prestazioni con il team Ignite nella bolla di Orlando, gli osservatori hanno accumulato molti dubbi sulla sua capacità di segnare con continuità e in diverse aree del campo, aspetto di vitale importanza per una pointguard che prova ad entrare tra i professionisti. Come ha risposto? 1 punto, 0-10 al tiro. Se abbiamo già detto come questo sia solamente un ultimo tassello del processo di valutazione, queste partite sono anche il biglietto da visita finale che ogni prospetto lascia agli scout e per Nix le vibrazioni non sembrano essere delle migliori.

Passiamo ora alle note positive. Alcuni giocatori hanno sfruttato l’opportunità come propulsore in vista della grande notte del Draft. Bones Hyland e Joshua Primo sono i primi da menzionare. Entrambi hanno registrato delle prestazioni così tanto convincenti nella prima partita che i loro agenti si sono premurati di non farli scendere in campo nella seconda giornata, in modo da mantenere inalterata la percezione degli scout arrivati a Chicago per vederli. Lasciare gli osservatori con un’impressione positiva è importantissimo e questa mossa è più che comprensibile.

Due giocatori arrivavano all’evento con alte aspettative e sono riusciti a confermarle a pieno: Quentin Grimes e Josh Cristopher. Il primo è un nome che circola ormai da anni e che ha fatto molta fatica ad imporsi come aveva dimostrato a livello liceale, durante gli incontri ha messo in mostra un tiro affidabile, buona difesa e letture di livello, tutto il necessario per ricevere una chiamata nel secondo giro. Il secondo, dopo una stagione molto altalenante ad Arizona State University, ha rassicurato gli osservatori confermando tutti i flash di talento visti durante la stagione collegiale.

Arriviamo poi alle vere e proprie sorprese. Alcuni giocatori sono arrivati un po’ under the radar e hanno dimostrato sul campo di poter valere una chiamata durante il secondo giro: parliamo principalmente di Jericho Sims, McKinley Wright IV e il già citato Joe Wieskamp. Questi tre giocatori sono leggermente più in là con gli anni rispetto al resto della classe e hanno fatto leva sulla loro maggiore esperienza per lasciare una bella impressione durante gli incontri. Non saranno i nomi più sexy dell’intera lista di partecipanti, ma alle squadre ha sempre fatto piacere avere delle chiamate un po’ più sicure, soprattutto nelle parti finali del Draft.

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Filippo Barresi
Calciofilo prestato alla NBA, tifoso degli Charlotte Hornets e della Sampdoria. Studente di Marketing all'Università di Torino, classe 1998. Molto probabilmente non vedrà un successo sportivo nell'arco della sua vita.