La calda estate degli Charlotte Hornets

Hornets free agency
Copertina di Edoardo Celli

Gli Charlotte Hornets sono arrivati a questa sessione di mercato con molte aspettative e decisioni importanti da prendere per indirizzare il futuro della squadra. Dopo il mancato accesso ai Playoff per mano degli Indiana Pacers, la dirigenza ha voluto migliorare l’assetto competitivo del team, pur non rinunciando all’inserimento di giovani giocatori tutti da sviluppare.

La passata stagione ha anche illuminato gli osservatori sul potenziale talento di LaMelo Ball che è da considerare oggi come vera e propria colonna portante degli Hornets. Risulta quindi facile definire questa offseason come la prima LaMelo – centrica proprio per l’importanza che questo giocatore ha avuto per la dirigenza nella valutazione della strategia da intraprendere.

Passando a un discorso puramente tecnico, prima dell’inizio della sessione estiva era lecito supporre che i principali aggiustamenti da compiere per puntellare il roster riguardassero la difesa perimetrale, il tiro dall’arco e l’aggiunta di un centro migliore dei predecessori. Ovviamente, raggiungere questi tre obiettivi allo stesso tempo era molto complesso e per questo non mi sento di dire che i problemi degli Hornets siano completamente risolti. La dirigenza ha optato per una strategia molto particolare, favorendo l’aggiunta di atleti eccezionali e continuando a percorrere la strada della versatilità offensiva e difensiva.

Se lo scorso anno Charlotte si è fatta conoscere come squadra da league pass – molto spettacolare e piacevole da vedere – le aggiunte di questa estate non faranno che amplificare questo sentimento grazie alla presenza di atleti e macchine da transizione offensiva.

Kelly Oubre, effetto tsunami

Andando in ordine di clamore, non è possibile non partire dalla firma di Kelly Oubre Junior. Gli Hornets non sono mai stati considerati dal grande pubblico come dei predatori in fase di mercato e nel corso degli anni sono stati snobbati con facilità. Forse qualcosa sta cambiando e la firma di Oubre può essere un indizio: secondo alcune voci l’ex giocatore di Golden State ha rifiutato la corte di alcune squadre più blasonate (Lakers, Nets, Clippers, Blazers) per accasarsi a Charlotte.

La motivazione principale sta nella somma che ha potuto ricevere con questa decisione; i 25 milioni in due anni ottenibili in North Carolina sono leggermente di più rispetto alle possibili cifre offerte dalle franchigie citate in precedenza. Inoltre, il suo minutaggio e le opportunità sul campo saranno sicuramente maggiori rispetto al ruolo prospettatogli da queste contender. Gli Hornets sperano che questo trend possa continuare e che l’arrivo dello Tsunami Papi – peculiare soprannome di Oubre – possa sospingere ulteriormente la nuova ondata di gioventù e freschezza vista negli ultimi anni.

Le note positive continuano anche osservando il modo in cui si possa adattare allo stile di gioco visto nell’ultimo anno. Oubre fa della versatilità offensiva e difensiva la sua arma principale e per questo motivo è considerato un giocatore dalle molte sfumature. Quasi sicuramente sarà uno dei principali difensori della squadra soprattutto guardando agli altri componenti e, come dicevamo in precedenza, era necessario aggiungere difensori perimetrali in grado di contenere le avanzate avversarie. Oubre è decisamente in grado di reggere questo compito in marcatura sulla palla; la sua stazza e l’apertura alare sopra la media lo rendono un candidato importante per migliorare fin da subito l’efficienza difensiva degli Hornets.

Il suo profilo è complementare anche per le abilità nella metà campo offensiva. L’eccezionale senso dello spazio come tagliante e il grande atletismo lo rendono un compagno perfetto per gli assist non scontati di Ball e se aggiungiamo una buona capacità di attaccare i closeout capiamo perché è facile apprezzare questa firma. Sarà importantissimo per lo spacing degli Hornets e per il suo personale successo che il tiro dalla lunga distanza entri con una buona continuità.

Oubre è un tiratore ondivago – 33% in carriera – che anche lo scorso anno ha alternato parziali positivi e negativi con cadenza regolare. Il numero di triple prese è comunque accettabile e il sistema di Charlotte potrà aiutarlo a trovare buone occasioni dall’arco: si spera di poter vedere dei miglioramenti tangibili soprattutto perché potrebbe trovare anche alcuni minuti da guardia.

Considerando cifre e caratteristiche del giocatore in questione, è facile capire come questa firma sia molto positiva per gli Hornets. Oubre avrà finalmente la possibilità di piantare le radici una volta per tutte: dopo anni passati in giro per la lega potrà dimostrare di essere un pezzo importante di una squadra giovane e competitiva e lo dovrà fare tramite la sua energia, proprio come uno tsunami.

Due veterani nel segno della consistenza

Il mercato di Charlotte è caratterizzato anche da mosse di riparazione. Con le partenze di giocatori che hanno avuto un ruolo molto importante la scorsa stagione come Malik Monk, Devonte’ Graham, Cody Zeller e Bismack Biyombo, era necessario acquisire qualche veterano che potesse avere una produzione consistente nelle rotazioni. Con questa necessità in mente la dirigenza ha optato principalmente per due acquisizioni.

La prima è la firma di Ish Smith – per lui due anni a 4.5 milioni – che avrà l’arduo compito di tamponare le perdite conseguenti alle partenze nel reparto delle guardie. Ovviamente è impossibile che il suo apporto sostituisca completamente quello di Monk e Graham, ma sicuramente darà una mano nella costruzione del gioco nei minuti senza Ball e potrà fare da chioccia a un giovanissimo James Bouknight.

Smith non è un tiratore e fa della velocità la sua arma principale, gli Hornets non hanno mai dovuto avuto nel proprio sistema un giocatore senza shooting gravity dall’arco e per questo motivo dovranno cercare di adattare il proprio stile durante i suoi minuti in campo. Potrà essere motivo di imprevedibilità rispetto alla grande somiglianza della scorsa stagione tra Monk, Graham e lo stesso Terry Rozier.

Il secondo veterano approdato a Charlotte è Mason Plumlee e a lui verrà richiesto – forse ingiustamente – di mettere una grossa pezza all’ancora aperta ferita degli Hornets nel ruolo di centro. Sicuramente le rotazioni beneficeranno di un giocatore con la sua consistenza rispetto a quanto messo in mostra nella passata stagione da Zeller e Biyombo, tuttavia sarà ancora necessario utilizzare PJ Washington per molti frangenti come small ball five.

Anche questa non è solo una mossa dettata dalla necessità. Le caratteristiche tecniche di Plumlee lo rendono molto intrigante considerando lo stile di gioco degli Hornets. Difatti, è considerato nella lega come un ottimo passatore per il ruolo e questa caratteristica potrà essere utilissima per il flusso offensivo. James Borrego ha spesso posizionato il proprio centro in punta facendogli gestire situazioni di alto-basso o dribble hand off con gli esterni in uscita dagli angoli; avere un uomo con una buona visione di gioco in quella posizione potrebbe rivelarsi molto produttivo.

Smith e Plumlee dovranno formare, insieme a Hayward, la spina dorsale di questa squadra giovanissima. Saranno loro i veterani dello spogliatoio e dalla loro produzione consistente dipenderà gran parte dell’esito stagionale degli Hornets.

Estensioni contrattuali in ottica futura

L’ingrediente finale della strategia degli Hornets sta nelle estensioni contrattuali effettuate per trattenere all’interno dell’organizzazione alcuni buoni frutti coltivati con pazienza nelle ultime stagioni. Per un piccolo mercato come quello di Charlotte è fondamentale prima sviluppare i propri talenti, per poi farli rimanere avvalendosi delle agevolazioni salariali messe in campo dalla lega.

Il primo prolungamento contrattuale porta la firma di Rozier: per lui Charlotte ha messo sul tavolo 97 milioni spalmati nell’arco dei prossimi quattro anni. Non nascondiamoci dietro a un dito, la cifra è veramente alta. Usare una tale fetta del proprio spazio salariale per un giocatore ottimo ma con evidenti limiti non è ideale, soprattutto se ci rapportiamo ad alcuni contratti firmati nel corso di questa estate (Tim Hardaway Jr e Marcus Smart su tutti).

Tuttavia, nel commentare questa decisione della dirigenza è necessario contestualizzare con la situazione attuale degli Hornets. Rozier è stato un giocatore fondamentale per il sistema offensivo messo in mostra nello scorso anno e le sue capacità da tiratore dall’arco ti garantiscono una valida opzione offensiva anche con i peggiori compagni possibili. Ball ha potuto contare sulla sua presenza costante per tutte le sue partite: dopo ogni penetrazione era per lui facilissimo scaricare per Rozier sull’arco, pronto a colpire. Inoltre, non optare per questo rinnovo avrebbe potuto portare alla sua perdita senza alcuna contropartita, non una situazione ideale tanto più per un mercato come Charlotte.

Gli Hornets hanno trovato un gruppo che potrebbe, con continuità, portare a buoni risultati e per questo motivo sono (già) giunti al momento in cui è fondamentale confermare i propri talenti per poter avere maggiore stabilità. Si potevano usare meglio questi soldi? Probabile, tuttavia è importante non dimenticarci di questi fattori decisivi.

La seconda estensione contrattuale è stata garantita a coach Borrego che era giunto al suo ultimo anno con gli Hornets. La dirigenza ha voluto dare fiducia al lavoro fatto dal giovane allenatore nel corso delle tre stagioni precedenti senza aspettare la fine della prossima per apporre questa firma. La sua impronta in termini di sviluppo e gioco offensivo si è ampiamente vista e anche con buoni risultati, per lui ora arriva la sfida di mantenere questo gruppo a un livello competitivo per parecchi anni. Non sarà facile, ma le premesse sono ottime e Micheal Jordan sembra essere abbastanza convinto di spendere una volta per tutte per avvicinarsi al successo.

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Filippo Barresi
Calciofilo prestato alla NBA, tifoso degli Charlotte Hornets e della Sampdoria. Studente di Marketing all'Università di Torino, classe 1998. Molto probabilmente non vedrà un successo sportivo nell'arco della sua vita.