Preview Clippers 21/22: aspettando Kawhi Leonard

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Copertina di Edoardo Celli

Arrivi: Eric Bledsoe, Justise Winslow, Brandon Boston Jr., Keon Johnson, Jason Preston, Isaiah Hartenstein, Harry Giles

Partenze: Patrick Beverley, Rajon Rondo, Daniel Oturu

Depth Chart

PG: Reggie Jackson, Justise Winslow, Jason Preston;

SG: Eric Bledsoe, Luke Kennard, Keon Johnson;

SF: Paul George, Terance Mann, Brandon Boston Jr., (Kawhi Leonard);

PF: Marcus Morris, Nicolas Batum;

C Ivica Zubac, Serge Ibaka, Isaiah Hartenstein, Harry Giles;

Dopo le pulizie fatte in casa a seguito dell’esperienza nella bolla di Orlando, i Clippers hanno avuto la loro migliore stagione di sempre, non solo per i risultati conseguiti in campo, ma anche per l’alchimia che si è venuta a creare tra compagni di squadra e coi tifosi.

Il modo migliore per descrivere la scorsa annata penso sia questo: ha ripreso le vibes della stagione 2018-19, ma con i giocatori che questa volta erano veramente forti (il miglior roster della storia della franchigia, ndr).

A tre mesi scarsi dalla conquista delle prime Western Conference Finals della storia della franchigia, i Los Angeles Clippers si apprestano ora ad affrontare una stagione allo stesso tempo piena di dubbi e certezze: analizziamoli insieme.

Waiting for Godot Leonard

Il punto interrogativo più grande della stagione Clippers riguarda sicuramente i tempi di recupero dall’infortunio di Leonard, procuratosi in gara 4 contro i Jazz- ironia della sorte- a partita ormai vinta, subendo il classico fallo fatto per fermare la transizione.

I tempi per il rientro da infortuni di questo tipo sono indecifrabili, più che mai quando il soggetto in discussione è Kawhi Leonard.

Da un lato le mosse manageriali dei Clippers sembrano indicare che non vedremo l’ex MVP delle Finals fino alla prossima stagione: al Draft hanno scelto ben tre rookie (abbastanza insolito per una squadra che si considera contender), tutti apparentemente troppo acerbi per poter dare un contributo in NBA fin dal primo anno; hanno sacrificato un giocatore che “fittava” meglio nella rotazione Playoff (Beverley) per un giocatore da Regular Season come Bledsoe; hanno scommesso su Winslow con la Mid Level Exception.

Le dichiarazioni fatte durante il Media Day, però, hanno fatto tutto fuorché confermare tali sensazioni: sia Lawrence Frank (PBO dei Clippers) che Leonard stesso hanno accennato alla possibilità di un ritorno a stagione in corso.

Volevo poter tornare in campo quest’anno qualora si fosse presentata la possibilità. Se avessi firmato l’1+1 sarei probabilmente rimasto fuori, giusto per essere sicuro”.

Kawhi Leonard

Se dovessi scommetterci un euro, vi direi che non vedremo affatto Kawhi per questa stagione. Ma la realtà che emerge dalle varie dichiarazioni è che nessuno ha la risposta, ad oggi. Tutto dipenderà da come il corpo di Leonard reagirà alla riabilitazione, per cui possiamo solamente metterci il cuore in pace e attendere nuovi aggiornamenti nei prossimi mesi.

Trova l’intruso

Se leggendo la depth chart vi siete stupiti nel vedere chi fosse la guardia titolare, sappiate di non essere i soli.

Sto parlando, ovviamente, di Eric Bledsoe. L’ex Pelicans è reduce da una stagione agghiacciante a New Orleans, in cui oltre a mostrare i primi segni del decadimento fisico è apparso palesemente svogliato in campo. I Pelicans hanno segnato 2.6 punti per 100 possessi in più con lui fuori dal campo, nonostante condividesse 22 minuti a partita con Zion Williamson e 25.4 con Brandon Ingram, i due migliori giocatori della squadra.

Nonostante questa premessa poco lusinghiera, Bledsoe ha comunque uno skillset potenzialmente utile per i Clippers.

Innanzitutto, è un giocatore in grado di applicare una discreta pressione al ferro, essendo dotato di un primo passo esplosivo e una forza fisica sopra la media per il ruolo (anche se, effettivamente, pure questo aspetto sarà da tenere d’occhio dato che nella scorsa stagione Bledsoe ha più che dimezzato la % di tiri al ferro).

In una stagione in cui dovranno compensare l’assenza di Leonard, i Clippers avranno bisogno di ogni singolo giocatore in grado di condividere le responsabilità dell’attacco, e un giocatore capace di far accadere qualcosa con la palla tra le mani può sempre tornare utile.

Personalmente, ritengo il ruolo di sesto uomo quello che più gli si addice in questo momento della sua carriera. L’idea di farlo partire in quintetto, togliendo la palla dalle mani di Reggie e PG, non mi fa impazzire; mentre la panchina ha chiaramente bisogno di un lead ball-handler e avrebbe spazio a disposizione con Kennard, Batum e Ibaka ad aprirgli il campo.

Winslow è l’ennesima scommessa

Con la virtuale promozione di Bledsoe in quintetto, è naturale volgere il pensiero a Winslow, che è attualmente il playmaker designato della second unit.

L’esperimento che proveranno a fare i Clippers non è così diverso da quello tentato (e fallito) dai Grizzlies nella passata stagione.

Fin dagli anni di Miami, Winslow è un giocatore che attira l’interesse di qualsiasi squadra- un’ala grossa con doti da playmaker e bravo in difesa non passa certo inosservata nell’NBA del 2021 (citofonare a Philad- no, magari ora non è il momento)- ma i continui problemi fisici e lo spacing non ottimale dei Grizzlies hanno reso impossibile il matrimonio tra le parti.

Questa volta, però, sembrano esserci delle premesse migliori. Innanzitutto Winslow ha dichiarato di essere completamente guarito dall’infortunio alle anche che ne aveva limitato pesantemente la mobilità in campo.

Anche lo spazio che avrà a disposizione a LA dovrebbe essere di gran lunga superiore: arriva da una squadra che l’anno scorso ha tirato col 35.6% da 3 punti (ventesima nella lega), mentre l’anno scorso i Clippers sono stati per tutta la stagione la migliore squadra al tiro, concludendo la regular season col 41.1%. Certo, Beverley (39.7%) e Leonard (39.8%) verranno rimpiazzati rispettivamente da Bledsoe (34.1%) e, appunto, Winslow; ma nella rotazione rimangono ben sei giocatori che nella stagione passata hanno tirato con più del 40% da tre punti e che potranno garantire buone spaziature.

L’ala uscita da Duke ha dimostrato di avere doti da playmaker (come, ad esempio, la capacità di sfruttare piccole finestre di passaggio per raggiungere il rollante), ma non è del tutto scontato che possa effettivamente riuscire a gestire una second unit che scarseggia di creation primaria.

La metà campo difensiva è quella in cui Winslow apporta più garanzie: anche da infortunato è stato a tratti un eccellente difensore sulle ali per Memphis, e se ha davvero recuperato dai problemi alle anche può essere fin dal primo giorno di regular season uno dei migliori difensori perimetrali della lega.

Di certo i Clippers sembrano puntare forte sul giocatore, e i successi avuti nel recupero di Reggie e Batum possono far ben sperare i tifosi della squadra.

Obiettivi e aspettative

Con l’assunzione che Leonard salterà gran parte della stagione regolare, l’obiettivo realistico per questo roster sarà agguantare il fattore campo per il play-in.

Quest’anno a ovest ci sono diverse squadre sulla carta superiori (Lakers, Suns, Mavericks, Jazz, Nuggets, Blazers, Warriors sono già 7) e squadre giovani che faranno di tutto per arrivare finalmente ai Playoff (Pelicans, Kings, Timberwolves) o tornarci (Grizzlies), per cui giocare nella postseason sarà tutt’altro che scontato per la squadra di Ty Lue.

Le fiammate di talento puro di Paul George, Reggie Vision e i suoi occhiali portafortuna, Batum e il Batum batalion (movimento nato da un tifoso che si è presentato allo Staples Center con l’uniforme da guerra di Napoleone Bonaparte), le rimonte improbabili guidate dalla carica agonistica di T-Mann e le triple di Nuke Kennard: il divertimento non mancherà di certo a LA.

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Lorenzo Pasquali
Ha deciso di esplorare nuove vette del masochismo iniziando a tifare Clippers e Fortitudo. Le notti sogna un universo parallelo in cui CP3 e Griffin vincono il primo Larry OB della franchigia.