Preview Hornets 21/22: l’anno della consapevolezza

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Copertina di Nicolò Bedaglia

Arrivi: James Bouknight (G), Kai Jones (PF), JT Thor (PF), Scottie Lewis (SF), Wes Iwundu (SF), Kelly Oubre JR. (SF), Mason Plumlee (C), Ish Smith (PG).

Partenze: Malik Monk (G), Devonte’ Graham (PG), Caleb Martin (SF), Cody Zeller (C), Bismack Biyombo (C), Brad Wanamaker (PG).

Depth Chart*

PG: LaMelo Ball, Ish Smith
G: Terry Rozier, James Bouknight
SF: Gordon Hayward, Kelly Oubre JR, Cody Martin, Wes Iwundu
PF: Miles Bridges, Jalen McDaniels, Kai Jones, JT Thor
C: Mason Plumlee, PJ Washington, Vernon Carey JR, Nick Richards

Un giocatore dovrà essere tagliato prima dell’inizio della stagione per raggiungere il numero legale*.

Cosa salvare della stagione passata

Lo scorso anno gli Charlotte Hornets hanno visto sfumare i propri sogni di un approdo ai Playoff durante il torneo Play In a causa di una sconfitta contro gli Indiana Pacers. La squadra era giovane e poco profonda e queste due motivazioni hanno giocato un ruolo fondamentale nello sfortunato cammino stagionale.

Intorno al giro di boa del calendario gli Hornets si trovavano addirittura al quarto posto nella Eastern Conference a riprova di come questo gruppo avesse la possibilità di fare bene grazie al talento di Ball, Hayward e Rozier su tutti. Sul finire della stagione si sono però inseriti gli infortuni che hanno fatto emergere tutte le lacune organizzative, tattiche e di talento presenti nel roster di Charlotte.

LaMelo è sicuramente l’elemento di transizione principale tra la passata stagione e quella che inizierà tra poche settimane. La matricola si è lentamente preso le redini di questa squadra guadagnandosi ogni singolo minuto grazie alle sue solide prestazioni sul campo: in pochi si aspettavano tanta maturità dal ragazzo più chiacchierato d’America e molti si sono dovuti ricredere sul suo conto. Con un titolo di matricola dell’anno aggiunto al personale palmares sarà interessante osservare il suo percorso con gli Hornets e capire se può essere a tutti gli effetti un uomo franchigia in NBA.

Dietro al talento che più di tutti cattura l’occhio c’era e ci sarà un solido gruppo di giovani pronto a continuare la propria crescita anche in questa stagione. In questo calderone ricadono i vari Bridges, Washington, Bouknight, Jones, Oubre e pure il non più giovanissimo Terry Rozier. Gran parte dei giocatori passati a Charlotte negli ultimi anni sono migliorati sotto la gestione Borrego e questo fil rouge dovrà continuare al fine di consolidare un gruppo talentuoso che possa puntare ad un accesso ai Playoff che ormai mancano da tanti anni.

La finestra di mercato estiva ha visto gli Hornets come protagonisti silenziosi ma molto attivi e la tabella iniziale sugli arrivi – partenze è abbastanza eloquente in questo senso. Il General Manager Mitch Kupchak ha più volte sottolineato di aver agito sulla profondità in termini di talento della squadra, tentando un’ulteriore iniezione di talento per accompagnare Ball nel prossimo futuro da condottiero di questa franchigia. Il risultato di queste mosse sarà determinato da tantissime variabili. A livello di esperienza non è cambiato molto e gli Hornets rimangono tutt’ora una squadra giovanissima nonostante l’inserimento di veterani come Plumlee e Smith. Per quanto riguarda il talento il discorso è diverso, tramite il Draft e la Free Agency Kupchak si è preso parecchi rischi puntando su giocatori dalle grandi potenzialità ancora non totalmente espresse.

Le rotazioni

I molti cambiamenti analizzati in precedenza richiederanno un cauto lavoro di filo da parte di James Borrego che dovrà come sempre mantenere l’equilibrio tra la ricerca del maggior numero di vittorie possibili e il continuo sviluppo della fetta più giovane della squadra.

Starting Lineup

Come si può osservare dalla Depth Chart presentata all’inizio, il quintetto iniziale ricalcherà grossomodo quello della scorsa stagione con due sole differenze nel reparto dei lunghi. A mio avviso le possibilità di vedere Bridges come ala grande dal primo minuto sono molto elevate e le motivazioni sono principalmente due.

La prima riguarda le performance messe in mostra nel corso della parte finale della scorsa stagione dove il suo rendimento ha sfiorato cifre difficilmente immaginabili solo ad inizio anno: da quando è stato inserito nel quintetto iniziale a causa dei molti infortuni (circa 20 partite) i suoi numeri recitano 20 punti, 7 rimbalzi e 3 assist a gara. Il secondo motivo riguarda il costante problema nella rotazione dei centri degli Hornets. L’arrivo di Plumlee può funzionare come soluzione a breve termine ma è impensabile che l’ex Pistons possa garantire continuità per tutto l’arco della stagione. Ecco che quindi sarà necessario impiegare Washington per molti minuti da centro small ball, situazione ormai cavalcata con ottimi risultati negli ultimi due anni.

Il resto del quintetto iniziale è abbastanza scontato con Ball e Rozier a guidare il pacchetto guardie grazie alla loro solida intesa e con Hayward leggermente avvantaggiato nei confronti del neo arrivato Oubre. Tuttavia, vista l’enorme fragilità del primo, Borrego si troverà prima o poi costretto a consegnare lo scettro al secondo. Il minutaggio di Hayward è stata una delle problematiche dello scorso anno: a causa di una penuria di alternative è stato impiegato per 34 minuti a partita.

Durante il media day antecedente l’inizio della preparazione pre campionato, Borrego ha anticipato che potrebbe optare un utilizzo di Hayward con uno specifico piano in termini di minutaggio al fine di tutelarne la tenuta fisica.

L’intervento nel mercato è stato evidente con l’acquisizione di una buona ala piccola come Oubre, con un’alternativa di questo spessore si può pensare di riequilibrare questa rotazione in un’ottica di mantenimento fisico.

Un pacchetto guardie ridotto all’osso

Un problema abbastanza evidente nella gestione delle rotazioni si presenterà osservando il pacchetto guardie. Lo scorso anno, con la presenza di due giocatori dinamici come Graham e Monk, la molteplicità di giocatori nel backcourt era uno dei fiori all’occhiello di questa franchigia e Borrego spesso sfruttava questa moltitudine di portatori di palla con assetti a tre guardie.

In loro sostituzione vediamo due aggiunte che per impatto difficilmente riusciranno a sostituire completamente i due partenti. Gran parte del playmaking nei minuti senza Ball sarà nelle mani di Ish Smith, solido veterano che da sempre predilige un gioco rapido e fatto da molte penetrazioni. La premessa non è delle migliori, gli spezzoni di gara senza la stella della squadra potrebbero risultare molto complessi da gestire se non emerge dal gruppo un portatore di palla più affidabile del solo Smith.

Ecco che in questo modo si carica di responsabilità il neoarrivato Bouknight. Il suo ruolo ideale è quello di vice Rozier dove viene attivato tramite tagli e movimenti costanti per garantirgli tiri o linee di penetrazione in uscita dai blocchi. Tuttavia, a causa del problema in termini di costruzione di gioco sottolineato in precedenza, la matricola potrebbe essere incaricata di compiti di creazione non proprio presenti nelle sue corde al momento. Durante la Summer League lo staff di allenatori ha cominciato a spingere il ragazzo verso questo ruolo palla in mano e i risultati non sono stati malvagi. A detta dello stesso Bouknight, durante il suo periodo a UCONN non è mai stato messo nelle condizioni di poter mostrare a pieno le sue doti da creatore.

Se questo esperimento fallirà e Smith non riuscirà a garantire le geometrie necessarie con la second unit, Borrego dovrà inventarsi qualcosa di diverso magari provando Cody Martin come play atipico o costruendo tramite le ali presenti in campo, Bridges su tutti.

Ambizioni e pronostico

Come recita il titolo, il prossimo può e deve essere l’anno della consapevolezza per gli Hornets. La squadra è stata puntellata con diverse aggiunte e si porta dietro un gruppo di giovani in crescita da alcuni anni, è giunto quindi il momento di iniziare a raccogliere i primi frutti di quanto seminato nelle passate gestioni.

Non sarà assolutamente facile. Questa sessione di mercato ha visto una Eastern Conference uscire molto rinforzata con diversi movimenti interessanti che renderanno molto complesso il cammino verso la postseason a una squadra come Charlotte. Facendo un breve ragionamento sulla griglia di partenza ad Est, è facile immaginare sei franchigie di gran lunga meglio assortite per una stagione competitiva e questo vorrà dire che verosimilmente gli Hornets dovranno nuovamente passare dai Play In per giocarsi l’accesso alle fasi finali del campionato.

Al momento squadre come Knicks, Bulls, Pacers, Wizards e Raptors rientrano nel limbo insieme a Charlotte e da questa lista solamente due candidate staccheranno il biglietto per proseguire la stagione dopo la regular season. Per rimanere nei pressi del decimo posto, valido per l’accesso al Play In, sarà necessario raccogliere almeno 38 vittorie circa sulle 82 partite disponibili, un compito tutt’altro che facile. Riuscire a raggiungere questo traguardo sarebbe eccellente per la squadra e significherebbe riportare il basket che conta nella città dopo molti anni di attesa.

Dalle prime reazioni provenienti dal media day abbiamo notato come molti giocatori degli Hornets abbiano come obbiettivo stagionale quello di raggiungere la postseason. Rozier, su tutti, sembra essere il più concentrato su questa impellente necessità.

Vincere aiuta a vincere e a maturare, soprattutto nel caso di giocatori come Ball che hanno l’ambizione di prendersi la vetta della lega nel prossimo futuro. Anche Borrego ne è consapevole e, fresco della recente estensione contrattuale, vorrà dimostrare di meritarsi questa opportunità dopo anni di buon lavoro in termini di sviluppo dei giocatori.

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Filippo Barresi
Calciofilo prestato alla NBA, tifoso degli Charlotte Hornets e della Sampdoria. Studente di Marketing all'Università di Torino, classe 1998. Molto probabilmente non vedrà un successo sportivo nell'arco della sua vita.