Preview Hawks-76ers: Davide contro Golia

preview 76ers hawks
Copertina di Marco D'Amato

Meno telefonata della precedente, Hawks-76ers completa il quadro del secondo turno ad est. Si affrontano una squadra a trazione “perimetrale”, Atlanta, e una che punta a dominare il pitturato, Philadelphia.

Capitanate da due superstar considerate da molti come dei “cattivi” (per gli stessi motivi di fondo: attitudine da showman e caterve di liberi presi furbescamente), ci sono tutti gli ingredienti per una serie che può offrire tanti spunti e ancora più spettacolo, con l’ovvia questione della condizione fisica di Embiid, discriminante decisiva per l’esito finale.

Per cui buttiamoci subito nell’analisi, così Matteo la smette con le sue gufate (è insostenibile, aiutatemi).

Scontri in Regular Season

Nel caso di questa serie gli scontri in Regular Season sono, probabilmente, fuorvianti rispetto al reale valore delle due compagini, perché, tutti e tre, sono stati pesantemente condizionati dagli infortuni.

Nel primo incontro, ad inizio stagione, i 76ers si sono presentati alla State Farm Arena con Dakota Mathias, Mike Scott e Tyrese Maxey (alla sua 11esima partita) in quintetto. La seconda e la terza, invece, sono state giocate a distanza di due giorni l’una dall’altra, in un periodo in cui, questa volta, erano gli Hawks a soffrire per via degli infortuni. Huerter e Bogdanović non potranno scendere in campo in nessuna delle due gare, mentre Trae Young salterà la prima, terminata con un sonoro +44 76ers.

Tre punti chiave della serie

1) Come si presenta la serie

Partiamo dalle basi: se Embiid recupererà in fretta la sua miglior condizione, questa serie rischia di avere poco da dire. Le comunicazioni sull’infortunio al ginocchio sono ottimistiche, ma è comunque un problema che sentirà per almeno, si dice, le prossime due o tre settimane.

A questo punto dell’anno, sarebbe ridondante illustrare i vantaggi dell’avere o meno un giocatore che, quando in campo, gioca da MVP: in difesa chiuderebbe completamente il ferro e libererebbe i difensori perimetrali di seguire i propri istinti e in attacco è letteralmente il perno della squadra, che costringe gli avversari a raddoppiarlo aprendo il campo per i tre tiratori e rendendo molto più facile la ricerca del mismatch, caratteristica in cui i Sixers eccellono (al contrario dei Knicks, che sono riusciti a far nascondere Young e i difensori peggiori di Atlanta dalle loro giocate offensive).

Come Matteo vi saprà illustrare meglio di me, la difesa che gli Hawks hanno sapientemente costruito per eliminare Randle dalla partita è un’ottima base di partenza per provare ad arginare Embiid, ma è un po’ come se il roster di Atlanta vestisse i panni di Super Mario: i Knicks sono stati il livello in cui basta saltare in testa a Bowser col giusto tempismo, i Sixers quello in cui si aggiungono palle di fuoco volanti e il terreno che crolla.

In questo caso, oltre alle differenze tra i due giocatori presi individualmente (Embiid è letteralmente Bowser alla massima potenza), c’è da considerare che, sostanzialmente, il posto di Noel nei Knicks è preso da Curry (o da Harris, in base a come confrontate i quintetti), con notevoli conseguenze sulle spacing e la gestione dei raddoppi che potete facilmente immaginare.

Per gli Hawks, sarà importante ripartire dalle consapevolezze sui propri punti di forza anche in attacco.
Atlanta, infatti, ha sfruttato in maniera massiccia il pick and roll per costruire uno dei migliori attacchi della lega, e ha continuato a farci affidamento anche contro i Knicks.

Nella serie, Thibodeau ha deciso di lasciare il floater a Young, una soluzione paradossalmente meno efficiente di uno scarico sul perimetro a Huerter e Bogdanović o di un lob a Collins e Capela. Nonostante sia stata una scelta dall’esito fallimentare per New York, per i Sixers è una condizione inevitabile. Howard ed Embiid sono due difensori decisamente meno efficienti di Noel in questa situazione (per motivi diversi, ad Howard mancano le letture, a Embiid, specie se non è al 100%, le energie e le capacità atletiche per aggredire il palleggiatore in maniera consistente).

Probabilmente, vedremo quindi una difesa drop, ma ciò non significa che Atlanta segnerà ad ogni possesso in questa situazione, né tantomeno che si riveli un problema dello stesso peso subito dai Knicks.

Questo perché, se Embiid è la feature palle di fuoco, la difesa perimetrale dei Sixers, in particolare nelle vesti di Ben Simmons e di Matisse Thybulle, per il quale ho sinceramente esaurito le parole per descrivere l’impatto difensivo immediato e devastante che ha ogni volta che mette piede in campo (nella scorsa preview l’ho definito una centrale nucleare, dopo gara 2 lo chiamerò direttamente Dottor Manhattan) sono le piattaforme che crollano se ci stai sopra un secondo di troppo.

Un altro effetto fondamentale della presenza di Embiid sarà infatti quello di poter sguinzagliare Simmons su Young su ogni possesso.

Poter sottoporre Ice Trae alla tortura di avere costantemente contro uno tra Simmons e il Dr. Manhattan avrebbe un impatto considerevole sulla serie (e sulla salute mentale di Young, molto probabilmente), al contrario i potenziali sostituti di Embiid promettono, in un modo o nell’altro, di allontanare Simmons dalla superstar avversaria, permettendogli di respirare (e segnare).

Al momento i principali candidati a sostituire JoJo nello starting 5 sono tre: Howard, Scott e Thybulle.
Howard sarebbe la soluzione più logica, si sostituisce ruolo per ruolo. L’accoppiamento con Capela, sebbene siano giocatori simili sulla carta, promette di essere problematico: non solo parliamo di un giocatore molto incline a commettere falli in pochi minuti, ma Howard non è più un giocatore in grado di competere atleticamente a lungo contro un centro dominante come Capela e usarlo da titolare annullerebbe il quid in più che entrare a partita in corso porta alla sua esplosività.

Scott è la soluzione che Rivers ha adottato di più in Regular Season. Visto il suo minutaggio contro i Wizards è anche la meno probabile, ma va considerata essendo Scott un profilo fisico che permetterebbe di avere un lungo in campo senza rischi di falli: ovviamente Capela sarebbe il dominatore dei ferri, ma è una soluzione che permetterebbe comunque di mantenere il duello Simmons-Young.

In ultimo, c’è la mossa mostrata da Rivers in gara 5: schierare Thybulle da 3 e usare Green e Harris come lunghi. Contro i Wizards, Rivers ha accettato di perdere ogni possibilità di arginare Gafford e ha concesso cm e kg a Rui Hachimura, potendo godere così del vantaggio di avere Simmons su Beal, per di più accompagnato supereroe blu delle difese NBA. Il problema di questa soluzione è che, per quanto bene abbiano fatto Gafford e Hachimura, Capela e Collins sono giocatori di livello decisamente più alto e a Young basterebbe semplicemente chiudere gli occhi e lanciare un pallone nei pressi del ferro per concludere un alley oop.

In sostanza, Philadelphia al completo è la squadra nettamente favorita e probabilmente mantiene il vantaggio anche senza Embiid, per un roster più profondo e una maggiore esperienza. Atlanta è però una sfidante estremamente organizzata e forte proprio in quegli aspetti in cui i Sixers sono più fragili: in questi playoff è sesta in punti per possesso in transizione (con un volume che dovrebbe aumentare, se vuole mettere in seria difficoltà Philadelphia), settima nei pick and roll conclusi dal ball handler (e sono terzi per volume) e settima in quelli conclusi dal rollante.

2) L’attacco degli “altri” di Atlanta

Nel corso della stagione e della serie giocata al primo turno contro i New York Knicks, gli Hawks hanno mostrato di non dipendere al 100%, a livello di creazione, dalle prestazioni di Trae Young. Nonostante la stella abbia segnato o assistito 98 dei 188 canestri della squadra, i giocatori a roster in grado di generare un buon tiro sono numerosi. Probabilmente, vista la grande difesa perimetrale che i 76ers possono mettere in campo, sarà fondamentale trovare continuità di prestazione da parte di questi creatori secondari.

Il primo è sicuramente Bogdan Bogdanović. McMillan ha deciso, da Gara 3 in poi, di diminuire i momenti in cui il serbo e Trae sono stati presenti in campo insieme. Affiancare a Lou Williams, unico sostituto di Trae, un giocatore ha permesso di tamponare le serate storte del 3 volte 6MOY facendo registrare, come 2-men lineup, un ottimo 121.8 di offrtg nella scorsa serie.

Nel video si può vedere una serie di azioni tratte da una partita contro i Pacers in cui Bogdanović viene impiegato come palleggiatore nelle situazioni più disparate: spain pick&roll, double drag o semplicemente mantenendo un vantaggio precedentemente creato, come nell’ultima clip.

Ma l’importanza del talento serbo non si ferma qui. La sua stagione a livello di tiro è stata straordinaria (44% su quasi 8 tentativi a partita) e la sua capacità di movimento lontano dalla palla crea, a sua volta, moltissime soluzioni che vengono sfruttate dai compagni, come quella mostrata nel tweet successivo.

Il secondo uomo da cui ci si aspetta molto è Kevin Huerter. Durante la serie con i Knicks, probabilmente, è stato l’MVP come impatto rapportato al ruolo. Ha messo in mostra una maturità sorprendente per un giocatore 22enne alla prima esperienza playoff, dimostrandosi un giocatore capace di incidere in entrambe le metà campo.

In questa clip il prodotto di Maryland riesce a leggere perfettamente il tentativo di raddoppio dei Knicks (strategia che nelle gare successive ha fruttato palle perse da parte di Bogdanović e Hunter) e a scaricare in angolo un pallone perfetto per la tripla di Snell.

Anche in questo caso si può notare come Huerter, a differenza di Bogdanović, abbia una tendenza ad effettuare passaggi più rischiosi, pericolosi contro una difesa con le braccia di Thybulle, Simmons e Danny Green, ma che consentono di creare un grande vantaggio per il proprio compagno di squadra.

Il terzo ed ultimo uomo da cui si potrà vedere qualcosa di interessante palla in mano è De’Andre Hunter. In seguito ai problemi al ginocchio che lo han tenuto fermo per gran parte della stagione è tornato a giocare minuti importanti nella serie contro i Knicks. Oltre ad essere il miglior difensore sugli esterni presente a roster, ha dimostrato di saper creare dei buoni tiri per se stesso e di saper guadagnare tiri liberi a gioco rotto.

La sua forma fisica non è ancora la migliore, ma potrebbe essere uno dei giocatori più impattanti per quanto riguarda gli Hawks.

3) Scontro tra giganti

Lato Hawks sarà fondamentale il ruolo di Capela e Collins sotto canestro. Chiudere l’area ad una squadra atletica e fisicamente dotata come Philadelphia potrebbe rivelarsi una chiave e, in questo senso, la convivenza di Capela e Collins durante la stagione è incoraggiante.

La mia ipotesi è che McMillan tenterà di portare Embiid nella stessa trappola in cui è stato portato Randle durante il primo turno di playoff. Embiid è, però, più possente fisicamente e più dotato offensivamente rispetto alla stella dei Knicks (motivo per cui Collins faticherebbe parecchio a mandarlo verso il fondo), quindi questa situazione tattica quasi sicuramente non funzionerà con lo stesso tipo di efficacia. A questo punto entra in gioco il fatto che Capela, durante i poco significativi scontri in regular season, abbia mostrato di poter difendere e contenere Embiid quando il centro camerunense prende posizione profonda in post.

Far faticare Embiid, recentemente infortunato, è imperativo per cercare di strappare la serie dalle mani dei 76ers. Per questo credo che la trappola, che costringerebbe costantemente Embiid a prendere decisioni rapide, possa essere una soluzione applicabile per portarlo al limite delle proprie forze.

La loro presenza è importante anche dal punto di vista offensivo. Certo, le spaziature potrebbero risentirne, ma si aprono nuove vie e il vertical spacing offerto dal duo potrebbe focalizzare le attenzioni della difesa dei 76ers lasciando a Trae parecchi floater, esattamente come è successo contro i Knicks.

Anche perché l’intesa sviluppata tra i tre sembra essere ormai perfetta e rodata per creare situazioni come queste:

Il Pronostico

Matteo: Il mio pensiero è che i 76ers, nel caso in cui Embiid dovesse riuscire a giocare con una forma sufficiente, saranno i netti favoriti. L’imprevedibilità dell’attacco degli Hawks potrebbe, unita alla troppa staticità dell’attacco di Philadelphia, consentire agli Hawks di strappare un paio di vittorie. Il mio pronostico, quindi, è 4-2 76ers.

Cesare: Sinceramente, se Embiid è in buona salute, non vedo una serie da più di 5 partite. Credo che i Sixers saranno però disposti a rischiare per preservare al massimo Embiid: non mi stupirei di vederlo entrare solo a Gara5 nel caso in cui si trovassero sul 2-2. A quel punto dipenderà da Embiid stesso.

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Matteo Berta
Matteo, studente di ingegneria informatica a Torino. Si è innamorato dei Clippers nello stesso modo di tanti altri, vedere Chris Paul che alza il pallone a Blake Griffin a 12 anni era uno spettacolo. Crescendo si è innamorato di Trae Young e delle prospettive di questi Atlanta Hawks.
Cesare Russo
Tifa 76ers perché a 14 anni ha visto Tony Wroten segnare una tripla doppia nella notte. Orfano di Sam Hinkie, nei suoi sogni più belli è sempre apparso almeno uno tra TJ McConnell e Covington