5 ipotesi di trade per Ben Simmons

Ben Simmons trade
Copertina di Sebastiano Barban

Nell’ultimo giorno di agosto è finalmente arrivata la richiesta ufficiosa di trade ai Philadelphia 76ers da parte di Ben Simmons.

Non avrà colto di sorpresa il GM Daryl Morey, che da mesi sta lavorando su diversi scenari di trade, ma la notizia rimane tale per la rinnovata urgenza con cui ora la squadra dovrà operare per risolvere la questione prima del 28 settembre- la data di inizio del training camp NBA.

Le richieste di scambio da parte di All-Star non stupiscono- meno di un anno fa stavamo vivendo il dramma Harden in casa Rockets-, ma accade raramente di vedere un giocatore di questo livello chiedere una trade a una squadra come l’attuale Philadelphia, che ha velleità di titolo e uno dei migliori due giocatori della scorsa stagione ancora a roster.

In seguito alla deludente serie playoff che ha portato all’eliminazione dei Sixers alle mani degli Atlanta Hawks, i rapporti tra le due parti si sono rapidamente incrinati fino alla richiesta di trade di qualche giorno fa. Con il valore del giocatore ai minimi storici e un GM noto per il suo amore nei confronti del talento puro, trovare l’accordo per uno scambio non sarà facile. Noi ci abbiamo provato con 5 ipotesi di trade, seguendo due semplici regole:

-Utilizzeremo questo sito per assicurarci che lo scambio sia legale (potete provarci anche voi);

-Assumiamo che Lillard e Beal siano irraggiungibili, dato che entrambi sembrano voler continuare con la propria squadra per almeno la prima parte di stagione.

1) Ben Simmons ai Raptors

Toronto è una delle poche squadre ufficialmente accostate a Simmons da Shams Charania. La franchigia canadese sta attraversando un periodo di transizione abbastanza netto, e la scelta al draft Scottie Barnes sembra confermare che l’intento dei Raptors sia quello di scommettere sul talento. L’obiettivo, non troppo ben celato, è provare un grosso splash nella free agency dell’estate 2024, quella in cui Karl Anthony Towns- tra gli altri- potrebbe essere disponibile. Simmons sembra il giocatore ideale da affidare al player development staff dei Raptors, e renderebbe un futuro addio di Siakam (28 anni ad aprile) meno amaro.

Per i Sixers, VanVleet diventa subito il migliore creatore di gioco palla-in-mano da quando Jimmy Butler ha lasciato la squadra, e le doti da tiratore dal palleggio e sugli scarichi sono sempre apprezzate nella squadra di Joel Embiid. VanVleet è piccolo, ma rimane un buon difensore sui playmaker avversari e non dovrebbe essere difficile nasconderlo in una difesa orchestrata da Embiid, Thybulle e Green. Boucher è un lungo di riserva infinitamente migliore di Drummond e avrebbe ovviamente un posto nella rotazione fin dal primo giorno. Anche Yuta Watanabe, giocatore giapponese di assoluto culto, potrebbe rendersi utile per spezzoni di partita grazie alla sua difesa sulle ali e in aiuto.

La domanda con Morey sarà sempre quella: Fred VanVleet è un profilo abbastanza accattivante per portare a termine lo scambio? Gli asset supplementari di Toronto basterebbero a convincere il GM dei Sixers?

2) Ben Simmons ai Timberwolves

L’ufficialità della trade arriverebbe il 27 settembre, il giorno prima dell’inizio del training camp.

Minnesota è la squadra in assoluto più chiacchierata tra le possibili destinazioni di Ben Simmons. Per una squadra che ha inseguito un 4 da schierare al fianco di KAT, il silenzio dei Timberwolves dinanzi agli spostamenti di Larry Nance Jr, Lauri Markkanen, JaMychal Green è sembrato a molti il chiaro segnale che la franchigia è all-in sul giocatore dei Sixers.

Un quintetto composto da Russell-Beverley-Edwards-Simmons-Towns è quasi una garanzia di playoff anche nel selvaggio West, e raramente un mercato piccolo come Minnesota ha la possibilità di portarsi a casa un giovane All-Star come Simmons. Questa trade permette anche ai Timberwolves di trattenere D’Angelo, pagato (bene) un po’ perché sa mettere la palla nel cesto e un (bel) po’ perché è uno dei migliori amici di Towns nella lega.

Per Phila, la trade permette di accumulare assets in attesa della prossima superstar scontenta rimanendo competitivi con White da secondo/terzo violino. Non è un segreto che Morey abbia gli occhi puntati su Lillard (e Beal) da mesi, e un pacchetto composto da prospetti interessanti (Maxey, Springer, Reed) e una marea di prime scelte potrebbe affascinare Portland.

Beasley sarebbe ottimo per l’attacco di San Antonio (40% da 3 su quasi 9 tentativi a partita nella scorsa stagione) e rientra nella timeline del nucleo Spurs (25 anni a novembre), mentre McDaniels è il miglior giocatore che non abbiate mai visto giocare, una bella iniezione di talento e potenziale per una squadra che da anni fa fatica a emergere dalla mediocrità. Sono abbastanza per convincere San Antonio a separarsi da White? Ulteriori scelte al draft in uscita da Minnesota potrebbero agevolare lo scambio.

3) Ben Simmons ai Cavaliers

L’ufficialità della trade arriverebbe il 27 settembre, il giorno prima dell’inizio del training camp.

Per Collin Sexton è ormai tempo di estensione contrattuale, e i Cleveland Cavaliers non sembrano ansiosi di volergli dare il massimo salariale. Il fit con l’altra guardia del futuro, Garland, non è dei migliori (specialmente in difesa) e se ci aggiungiamo le varie voci attorno ai problemi di spogliatoio causati dal suo modo di giocare allora i Cavs potrebbero spingere per ottenere Simmons.

La curiosa strategia della costruzione del roster di Koby Altman finora non ha incluso ali, che infatti scarseggiano a roster. Simmons diventerebbe immediatamente il miglior difensore della squadra, e l’unico capace di marcare i vari creator con stazza che circolano nella NBA. Il fit con Mobley, la recente terza scelta assoluta al draft, sembra poi cucito su misura per i due- tanto in attacco quanto in difesa. Non si può dire la stessa cosa di Jarrett Allen, a cui i Cavs hanno appena dato 100 milioni garantiti; ma se sei una squadra come Cleveland, non è certo Allen a fermarti dall’ottenere Ben Simmons.

Per i Sixers bisogna sforzarsi e vedere il bicchiere mezzo pieno: Rubio e Osman sono due giocatori pronti inseribili nella rotazione fin da subito; Sexton potrebbe essere sulla traiettoria di Donovan Mitchell (le stagioni dei due a 22 anni si assomigliano parecchio) e Okoro è un giovane con potenziale da 3&D élite.

Morey deve sperare che Sexton abbia trovato il punto debole dei Nets.

Anche questa trade permette ai Sixers di mantenere il piede in due staffe, rimanendo a un livello competitivo nella conference accumulando asset per un pacchetto giovane da proporre alla Portland di turno.

4) Ben Simmons ai Kings

l’ufficialità arriverebbe il 4 settembre.

Qualora il mercato per Simmons si asciugasse ancora di più, i Kings potrebbero riuscire ad arrivare a Simmons senza sacrificare Haliburton. Simmons aiuterebbe immediatamente i Kings nella metà campo difensiva, in cui Sacramento offre prestazione pietose da anni. Un quintetto formato da Fox-Haliburton-Milton-Simmons-Holmes (o Bagley da 4, a seconda delle sue % al tiro da 3) soffre per il poco spacing, ma potrebbe finalmente contare su 4 buoni-ottimi passatori e una difesa coordinata da Hali, Simmons e Holmes dovrebbe quantomeno raggiungere la mediocrità.

Certo, l’altro grosso problema dei Kings dell’anno scorso- la panchina- rimane irrisolto, ma è anche quello più facilmente arginabile negli anni attraverso la free agency. Per un mercato piccolo, fare incetta di talento è la priorità.

Philadelphia riceve principalmente giocatori già pronti in questa trade: Hield (29 anni a dicembre) è perfetto per giocare con Joel Embiid; Barnes si alternerebbe con Danny Green e Tobias Harris garantendo minuti di grande qualità e Davion Mitchell è una point guard rookie di 23 anni dalla difesa super arcigna e ottimo tiro da tre punti.

Gli asset ottenuti probabilmente non la rendono così competitiva per una trade con Portland o Washington, ma possono comunque garantire upgrade in diverse posizioni.

5) Ben Simmons agli Hornets

L’ultima trade che vi proponiamo vede protagonisti gli Charlotte Hornets. Hayward è reduce da un’annata molto positiva, in cui ha dimostrato di essere ancora un attaccante di spessore. A Philadelphia potrebbe alternarsi nel ruolo di scorer e quello di connector, fungendo da playmaker aggiunto grazie alla sua intelligenza cestistica smisurata.

Nell’attacco a metà campo sarebbe un grande passo avanti per Philadelphia, ma con la partenza di Simmons aumenterebbe di molto la responsabilità sulle spalle di Maxey, probabilmente chiamato ad essere la PG titolare della squadra al suo secondo anno nella lega. Bridges, così come Sexton, è sul procinto di firmare l’estensione contrattuale: se gli Hornets hanno paura dei soldi che comanderà il suo agente, potrebbero essere aggressivi sul mercato. Bridges ai Sixers rimpiazza dignitosamente la difesa sulle ali di Simmons- senza essere un candidato DPOY-, mentre in attacco potrebbe fare anche meglio nella squadra di Embiid, Hayward e Harris aggredendo il ferro e facendosi trovare pronto sugli scarichi (40% da 3 su 4.4 tentativi a partita nella scorsa stagione).

Charlotte con questa trade capitalizza sull’ottima annata delle due ali, che per motivi differenti potrebbero non far parte dei piani futuri della squadra di LaMelo Ball. Ben, con tutti i limiti che ha per giocare in una contender, è perfetto per aumentare considerevolmente il floor di una squadra giovane che punta a fare i playoff per gli anni del rookie contract di LaMelo.

Anche qui, Simmons aiuta dal giorno 0 gli Hornets in difesa- è il profilo ideale per i quintetti small di coach Borrego, con PJ da 5-, e in attacco il geniale duo con LaMelo renderebbe la squadra ancora più divertente di quanto già non fosse la passata stagione.

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Lorenzo Pasquali
Ha deciso di esplorare nuove vette del masochismo iniziando a tifare Clippers e Fortitudo. Le notti sogna un universo parallelo in cui CP3 e Griffin vincono il primo Larry OB della franchigia.