#TrueTweeting, volume 3

True tweeting
Copertina di Marco D'Amato

Eccoci al terzo volume di #TrueTweeting, la rubrica che raccoglie i tweet più interessanti dei nostri autori durante l’ultima settimana. Come sempre, non dimenticate di seguirci sui nostri profili social (TwitterInstagramFacebook), così da essere sempre aggiornati su tutto ciò che succede in NBA e non solo.

La scorsa volta ci eravamo lasciati parlando – tra le varie cose – di Batum, P.J. Tucker e Dante Exum. Questa settimana invece parleremo di Aaron Gordon, dell’attacco dei Jazz, di Scottie Barnes e di molto altro ancora.

Sta tornando il vero Chuma Okeke?

La carriera in NBA dell’ala dei Magic non è stata esattamente lineare: il prodotto di Auburn ha dovuto aspettare un anno dopo la scelta al draft per debuttare tra i professionisti, così da recuperare al meglio dal grave infortunio al ginocchio patito durante il torneo NCAA.

L’anno scorso Okeke ha fatto intravedere alcuni flash interessanti, ma in questa stagione ha faticato più del previsto; nelle ultime uscite però è tornato ai livelli che ha portato il front office di Orlando a puntare su di lui.

Altri elogi a Trae Young

Il nostro Matteo Berta pubblica spesso alcune giocate “speciali” del suo idolo Trae Young. Questa è ancora più speciale delle altre, perciò meritava di essere inclusa in questo volume di #TrueTweeting.

P.S.: Huerter dovrebbe vergognarsi di non aver segnato dopo un passaggio del genere, ma questo non è né il luogo né il momento per pensare all’errore: godetevi il passaggio e perdonatelo, tanto a Natale siamo tutti più buoni.

Lo straordinario attacco degli Utah Jazz

La squadra di Coach Snyder da anni mette in mostra una fase offensiva straordinaria, e quest’anno non è da meno: Utah segna poco meno di 117 punti per 100 possessi, primo dato in NBA con un chilometro di vantaggio sul secondo (che appartiene ad Atlanta).

Il roster probabilmente ha margini di miglioramento e sarà necessario qualche scambio ai margini, ma veder attaccare i Jazz è e resterà sempre un piacere. Vedere per credere.

Prima di Steph, Ray e Reggie

Nella settimana in cui Steph Curry riscrive la storia della lega, andando a superare Ray Allen per triple totali segnate in regular season (con Reggie Miller in cabina di commento che rende il tutto ancora più poetico), qualcuno forse si sarà chiesto chi sia stato il primo giocatore a inaugurare l’utilizzo del tiro da fuori, un fondamentale che ha cambiato così radicalmente il gioco che amiamo.

Il responsabile è Chris Ford, ex giocatore e allenatore dei Celtics – con cui ha vinto un titolo nel 1981 – e primo atleta NBA a segnare un canestro dal campo che valesse un punto in più degli altri.

Aaron Gordon è il fit perfetto per Nikola Jokić

Qualche giorno fa in questo articolo abbiamo parlato della solitudine di Nikola Jokić e della pochezza del roster dei Nuggets, che di fatto sta impedendo al #15 di Denver di avere un record sufficiente per consegnarli quel premio di MVP che sembra spettargli (ancora una volta) di diritto.

Però c’è un’eccezione: dopo mezza stagione e due turni playoff di apprendistato, Aaron Gordon sembra essersi definitivamente consacrato come compagno di frontcourt ideale per il serbo e sta stupendo oltre le aspettative. Per ora non è abbastanza per far ingranare una marcia superiore ai Nuggets, ma rimane una notizia confortante in attesa del ritorno degli altri titolari.

Ancora l’attacco dei Lakers

Sì insomma, l’avrete capito: il buon Andrea Poggi si impegna un sacco per spiegare in maniera più chiara possibile cosa fanno i suoi Lakers in attacco, però in cambio giocatori, allenatori e dirigenza continuano a deluderlo.

Qui viene presa in esame una situazione il cui risultato è un pick and roll concluso da una tripla di LeBron James, ma – a parte gli scherzi sulla tristezza che emanano i gialloviola quest’anno – sul suo profilo Twitter potete trovare altri video simili, tutti di ottima qualità.

La difesa di Scottie Barnes

Fin dal suo arrivo nella lega Scottie Barnes si è confermato come uno dei personaggi più istrionici di tutto il panorama della NBA, uno da seguire sempre con attenzione sia dentro sia fuori dal campo.

Ma Scottie non è solo questo, anzi: il #4 di Toronto è anche uno splendido prospetto, già molto più sviluppato rispetto a quanto si pensasse in sede di draft. Nella partita contro Sacramento ci ha dato un assaggio del suo potenziale da intimidatore, mettendo a segno ben cinque stoppate.

Uno sguardo all’Eurolega in casa Fenerbahce

La potente lobby di Four Point Play ci impedisce come al solito di chiudere il nostro viaggio senza uno scalo in Europa, ma San Pietroburgo a fine dicembre per seguire il Fenerbahce nella sua trasferta russa proprio non ce la meritavamo…

Il freddo polare non ci impedisce però di ammirare i progressi della squadra turca, che agli ordini di un finora deludente Coach Djordjevic sta cercando di rimettersi in carreggiata dopo un inizio di stagione da incubo, trascinata dal solito devastante Jan Veselý. Nel Fenerbahce c’è anche un po’ di Italia col nostro Achille Polonara: mettiamoci al caldo vicino alla stufa e godiamoci qualche spunto dalle sue prestazioni.

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La Redazione
La redazione è un mostro a più teste e con un numero ancora maggiore di mani. E come nel significato più letterale, del latino monstrum, è una "cosa straordinaria".