La rapida ascesa di Franz Wagner

Franz Wagner
Copertina di Marco D'Amato

Assieme a Scottie Barnes, Evan Mobley e Josh Giddey, Franz Wagner è il rookie più chiacchierato della NBA in questa prima metà di stagione. Dopo aver mostrato flash interessanti fin dalle prime partite, il tedesco si è preso le luci della ribalta nel mese di dicembre, in cui ha viaggiato a 19.5 punti (tirando 48/40/89), 5.1 rimbalzi, 2.1 assist e 1.1 recuperi in 34 minuti di utilizzo, cifre che gli sono valsi l’ultimo premio di Rookie of the Month dell’anno solare 2021.

Uno skillset piuttosto intrigante per un 6 piedi e 10 (circa 208 cm) combinato a una velocità di apprendimento, adattamento e conseguente miglioramento impressionante ha stupito tutti, dai semplici tifosi ai più preparati esperti. Franz, infatti, è più avanti del previsto nel proprio processo di miglioramento in diversi aspetti del gioco, per quanto abbia qualche lacuna non così facile da colmare.

Fase offensiva

Il prodotto dell’Università del Michigan è entrato nella NBA con la nomea di giocatore da sistema e di potenziale élite role player grazie al suo elevato QI cestistico e a un feel for the game innato. Per quanto queste caratteristiche siano rimaste invariate e gli abbiano consentito di integrarsi perfettamente in una squadra con due ball handler dallo USG% elevato (Suggs e Anthony), quello che ha sorpreso è stata la sua capacità di giocare efficacemente palla in mano mantenendo un’efficienza offensiva nella media.

Movimenti lontano dalla palla

L’aspetto del gioco di Wagner che ha stupito meno è stata la sua capacità di giocare senza palla e di seguire perfettamente il flow dell’attacco: quasi sempre compie la scelta giusta, limitando le forzature e facendosi sempre trovare al posto giusto per uno scarico o per ricevere sotto canestro dopo un taglio. Complice l’infortunio al polso di Jalen Suggs e gli acciacchi di Cole Anthony, i possessi in cui Wagner è stato servito nei tagli sono stati relativamente pochi (appena 1.0 di media per 1.5 punti, validi per farlo rientrare nell’82esimo percentile), ma questa sua caratteristica sarà fondamentale quando la squadra sarà al completo, specialmente tra qualche anno in cui i ruoli e le gerarchie dovrebbero essere più definiti.

L’ex-Wolverine è in continuo movimento quando non è in possesso del pallone: si fa trovare sempre nella posizione corretta per ricevere uno scarico ed è molto attento nel riposizionarsi dopo una penetrazione, come si vede nel video sottostante:

Questa azione è emblematica: Wagner penetra, scarica in angolo per Anthony, si riposiziona correttamente sul perimetro per ricevere il passaggio di quest’ultimo dopo la relativa penetrazione

Wagner sta tirando da 3 in spot up con un buon 39.8%; i tentativi sono pochi (2.3) ma la meccanica è compatta, veloce e pulita, per cui anche quando il volume di queste conclusioni crescerà, la percentuale di realizzazione non dovrebbe subire flessioni importanti.

Gioco palla in mano

Franz è una guardia “imprigionata” in un corpo di un’ala: il suo bagaglio tecnico e i suoi istinti offensivi sono, a tutti gli effetti, quelli di un piccolo; questo è il motivo principale per cui il rookie classe 2001 sta facendo così bene quando deve gestire il pallone. Wagner è cresciuto molto di statura negli ultimi anni, tanto da passare dai 203 cm dell’anno da sophomore al college ai 208 cm attuali e, per quanto questo sia stato un cambio repentino, il tedesco si è adeguato molto rapidamente alle sue nuove doti fisiche, che gli consentono di arrivare efficacemente al ferro raggiungendo altezze proibitive per i difensori, mantenendo una coordinazione impeccabile.

Le soluzioni che ha a disposizione per attaccare il ferro sono pressoché illimitate (anche se ha la tendenza a trascurare la mano sinistra): può finire con un floater, un terzo tempo da distanze inusuali, un reverse layup utilizzando il ferro per proteggersi dalla stoppata, un gancio/semigancio sfruttando il suo ottimo tocco e, soprattutto, un lento eurostep per aggirare il difensore e segnare indisturbato, movimento che ad oggi potrebbe essere considerato la sua signature move.

Wagner, inoltre, è dotato di un ottimo footwork, che gli consente di sfruttare i mismatch portando il proprio difensore spalle a canestro e segnargli sulla testa.

Tuttavia, nonostante Franz riesca ad arrivare nel cuore dell’area con una discreta costanza, la percentuale di realizzazione nella restricted area non è eccezionale (56.6%); questo perché non è ancora in grado di assorbire i contatti efficacemente senza perdere l’equilibrio, avendo un fisico ancora troppo esile.

Inoltre, Wagner si sta trovando sempre più a suo agio quando agisce da portatore di palla nei pick and roll: non è ancora in grado di manipolare la difesa a proprio piacimento (e non è detto che imparerà a farlo) ma sa leggere molto bene come reagiscono gli avversari ed è in grado di trovare il miglior tiro disponibile per sé stesso (come si vede nelle clip sottostanti) o per un compagno.

Come si vede in alcune di queste clip, Wagner ha già dimostrato di saper usare molto bene il cosiddetto movimento snake nei pick and roll per ingabbiare il proprio difensore dietro di sé dopo aver sfruttato un blocco e prendersi il tiro più comodo che la difesa concede

Molto spesso i passaggi di Franz nei pick and roll arrivano direttamente nelle mani del suo compagno di front court Wendell Carter Jr., con cui ha sviluppato una sorprendente intesa in tempi molto brevi.

Chiaramente le abilità da passatore dell’ex-Wolverine non sono visibili solamente quando deve sfruttare un blocco palla in mano, ma anche a giochi rotti, ad esempio quando deve attaccare un closeout o dopo aver fatto collassare la difesa su di sé.

Fase difensiva

Nonostante il nativo di Berlino abbia dovuto sopportare un carico offensivo importante nell’ultimo mese e mezzo, l’impatto che ha mantenuto nella propria metà campo è stato sicuramente positivo, specialmente in situazioni lontano dalla palla. Anche in questo caso il suo elevato QI cestistico ha svolto un ruolo determinante: Wagner è sempre attento a ciò che succede nel lato forte senza però perdere di vista il proprio uomo, evitando così di subire tagli dietro la schiena e rimanendo posizionato correttamente per effettuare i closeout con il corretto tempismo. La sua wingspan di oltre 210 cm, inoltre, gli consente di intercettare i passaggi verticali nei cambi di lato degli avversari, come si può vedere nella clip di seguito:

Qui addirittura Wagner inizialmente si dispera per l’accompagnata non fischiata ad Haliburton ma, avendo mantenuto una posizione corretta, intercetta il passaggio di quest’ultimo e vola in contropiede per concludere al ferro subendo anche il fallo

Nella difesa uno contro uno (la cosiddetta point of attack) sorgono i primi problemi, per quanto l’impatto generale del Tedesco rimanga positivo. Il fatto di essere una guardia nel corpo di un’ala gli consente di marcare più efficacemente i piccoli rispetto ai pari ruolo: nel 44.4% dei possessi Wagner si trova in marcatura sulle guardie, a cui concede solamente il 39.5% al tiro. Questa efficacia è determinata da un senso della posizione estremamente sviluppato, che compensa la mancanza di atletismo e rapidità, dall’essere molto lungo, aspetto che gli consente di contestare i tiri sia dal palleggio che al ferro e dal fatto di essere molto disciplinato (raramente si fa sbilanciare dai crossover e ancor più di rado cade nelle finte di tiro).

Tuttavia, non si può che sia ugualmente efficace nelle situazioni in cui difende le ali (che corrispondono al 50.5% dei suoi possessi difensivi); ai propri pari ruolo, infatti, il rookie dei Magic concede il 49.4% al tiro (percentuale che arriva al 51.6% se non si considerano le triple) a causa principalmente di un fisico esile e di un atletismo non così spiccato che non gli consentono di contrastare con successo giocatori meno alti di lui ma più grossi e/o atletici.

In cosa dovrà migliorare?

Arrivati fin qui vi starete chiedendo se Franz Wagner abbia anche qualche difetto, e la risposta è, ovviamente, si (cosa abbastanza normale per un rookie di 20 anni). Il primo riguarda proprio la difesa, aspetto di cui abbiamo parlato pocanzi, mentre in attacco la sua lacuna principale è la mancanza di un tiro dal palleggio affidabile, specialmente dal midrange. La sua meccanica è ottima in situazioni di spot up, ma non è la più efficiente quando deve alzarsi dal palleggio, a causa della poca elevazione che mette nel proprio tiro e di un punto di rilascio non sufficientemente alto da consentirgli di tirare in testa al diretto avversario. Questo, unito al fatto che faccia fatica a creare separazione (nonostante abbia un buon ball handling per la stazza) contribuisce al fatto che sia restio a prendersi conclusioni dal palleggio.

In questo caso la difesa dei Pistons è lenta a cambiare sul blocco di Bamba e Wagner avrebbe avuto tutto il tempo di prendersi una tripla dal palleggio, invece di passare il pallone a Cole Anthony per un tiro peggiore

Quella appena descritta non è una lacuna facile da colmare e non è così scontato che Wagner ci riesca, ma tanto dipenderà dal ruolo che il Tedesco avrà quando le gerarchie di squadra saranno più delineate. Per massimizzare il talento di (uno tra) Suggs, Anthony e Fultz i Magic potrebbero decidere di utilizzare maggiormente Wagner senza palla anche per esaltarne i pregi e nascondere difetti come questo.

Infine, anche gli avversari stanno imparando a conoscerlo e a dedicargli le dovute attenzioni; sarà molto interessante vedere come Wagner riuscirà a rispondere agli aggiustamenti difensivi mirati a portarlo il più lontano possibile dalla propria comfort zone.

A prescindere da questi (momentanei) difetti, la stagione di Franz Wagner è stata, fino a questo punto, un successo. Il rookie dei Magic è un giocatore molto più forte e pronto di quanto ci si aspettasse e, ad oggi, è senza troppi dubbi il pezzo più pregiato del roster a disposizione di Coach Mosley, considerando che Jonathan Isaac non mette piede in campo da quasi un anno e mezzo. A questo riguardo, l’esplosione di Wagner potrebbe aver messo qualche dubbio alla dirigenza circa il ruolo di Isaac nei piani futuri: l’ex-Florida State è un giocatore diverso dal Tedesco, tanto più forte in difesa (potrebbe essere una presenza fissa negli All-Defensive Teams) quanto più limitato in attacco e, soprattutto è tremendamente injury prone. Per questo motivo e vista la rapida ascesa di Wagner il front office potrebbe essere più incline a scambiare Isaac per cercare di acquisire giocatori complementari a coloro che effettivamente scendono in campo.

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Davide Possagno
Sono un Heat-Lifer ormai da oltre 10 anni, da quando comprai il dvd su Dwyane Wade in edicola: fu amore a prima vista. Ancora maledico Pat Riley per aver maxato Whiteside, privandoci così del nostro Flash per un interminabile anno e mezzo.