Preview Celtics-Nets 2021/22: Kyrie e KD contro il mondo

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Copertina di Nicolò Bedaglia

Il premio per una seconda parte di stagione clamorosa è l’avversaria che nessuno voleva al primo turno, quei Nets del dynamic duo Irving-Durant. Tante volte, soprattutto nell’era Auerbach, si è parlato della presunta fortuna dei Boston Celtics, forse portata dall’ammiccante leprecauno del logo: ebbene, di sicuro questo non è il caso. Perché Brooklyn è una squadra discontinua, costruita con lo spannometro, che ha fatto finora tantissimo fumo ma non così tanto arrosto: eppure nessuno si sognerebbe di escluderli dai pretendenti al trono dell’Est. Perché Kevin Durant resta uno dei migliori della storia del gioco, forse con mezzo passo in meno ma capace di colpire anche da metà campo se vuole; perché anche se ormai ci è concesso di vedere il talento di Kyrie Irving solo una volta ogni tanto potrebbe comunque essere sufficiente. I fuochi d’artificio sono assicurati.

Dall’altra parte Boston, che parte comunque con i favori del pronostico. Sono una squadra più coesa, meglio costruita e che ha dimostrato più e più volte la sua forza. Se c’è una difesa che può provare a tarpare le ali alla squadra di Nash è proprio la loro, per poi affidarsi all’immenso talento di un Jayson Tatum che ha una ghiotta occasione di vendicare la sconfitta dello scorso anno. Sì, i Celtics sembrano avere tutto ciò che serve per passare, ma questo non è un primo turno come gli altri, poco ma sicuro.

I punti chiave della serie

1) Cosa cambia senza Robert Williams III

Si potrebbero snocciolare numeri su numeri, ma il punto è che da dopo l’All-Star Game poche squadre sono state temibili come i Boston Celtics. Come spesso è accaduto nella loro storia tutto è partito da una difesa straordinariamente arcigna. Si cambia spesso e volentieri, ma si effettua anche parecchio pre-switching, con l’obiettivo di tenere sempre Robert Williams vicino a canestro a fornire la necessaria protezione. Al Horford veniva invece utilizzato in un ruolo più mobile, sfruttando la sua versatilità e la sua intelligenza.

Ora tutto cambia, inevitabilmente. Grant Williams e Daniel Theis sono buone alternative per il quintetto, ma sicuramente peccano in fisicità per essere impiegati in pianta stabile come rim protectors. L’opzione più probabile sembra quindi l’uso di Horford come 5 vero e proprio, come nella sua prima avventura in maglia Celtics. L’esplosività di Williams III è però irrecuperabile: forse Brooklyn non è la squadra che per caratteristiche può sfruttare di più questa debolezza, ma anche con meno frequenza rispetto al passato Irving, Dragic e Patty Mills sono ancora pericolosi se lasciati liberi di scorrazzare per l’area.

In attacco il ruolo del n°44 era sicuramente più limitato: blocchi e tagli, tagli e blocchi. Guardando ai dati l’unico giocatore del roster biancoverde che sarebbe in grado di sostituirlo è Theis, che a questo punto è il principale indiziato per partire titolare anche guardando alle poche partite di Regular Season che possono essere prese in considerazione.

Per il resto i dettami offensivi di Boston restano i soliti, con Tatum come fulcro e pronto a guidare senza indugi una contender. Il problema per i Nets sarà però ben più esteso: Bruce Brown è un validissimo difensore ma è troppo piccolo per stare sul n°0, Durant non è più in grado di difendere stabilmente sui piccoli e Irving, Curry e Drummond sono difensori diversi tra di loro ma tutti molto attaccabili. Jaylen Brown e Marcus Smart, se riusciranno a non strafare, potrebbero scavare il solco decisivo nella serie, anche perché KD e Irving incontreranno ostacoli molto più impegnativi sul loro cammino e dovranno fare i salti mortali per pareggiare i conti con quello che potrebbe accadere nella loro metà campo.

2) Le armi dei Nets

L’assenza di Time Lord sarà certamente uno dei punti chiave della serie, almeno per le prime partite. Lo stesso Bruce Brown nel post della vittoria sui Cavs si è lasciato andare con parole molto secche e sincere: “Loro non avranno Williams, quindi ci sarà meno presenza in area. Possiamo attaccare Horford e Theis”. Se Durant ha provato subito a calmare le acque dicendo che erano gli integratori a parlare per lui, è evidente che Brooklyn ha davanti a sé una ghiotta occasione per potersela giocare.

Mettendo da parte la questione Simmons, che nonostante i rumors non sembra essere in procinto di tornare, possiamo iniziare a farci un’idea di come Nash tenterà l’upset. Il discorso deve sempre partire dal fatto che una squadra con l’ISO power più solido della lega sarà sempre un’avversario scomodo anche per una difesa come quella dei Celtics, che dovrà superarsi per mantenere la propria efficienza nel corso della serie. Kyrie e KD sono rispettivamente 78esimo e 90esimo percentile in isolamento, creando 5.6 e 5.7 pts e tirando con il 49 e il 57% di Effective FG. Entrambi fanno parte della cerchia ristretta degli unici sei giocatori della lega con più di 5 possessi a partita, insieme a Doncic, Harden, Shai e Siakam. Se consideriamo che per Irving i numeri sono macchiati da percentuali anomale negli ultimi mesi, capiamo come questi dati possano fare ancora più paura.

La vera chiave della serie sarà capire come Brooklyn si adatterà a una difesa di questo tipo. I Celtics non cambieranno drasticamente la propria identità difensiva e continueranno a switchare in continuazione. Boston è la squadra che spinge di più in assoluto gli attacchi a ISO e forzature, costringendo gli avversari a più di tre palleggi prima del tiro nel 32.7% dei possessi. Neanche a dirlo, è la prima della lega in questo dato e anche nelle percentuali avversarie in queste situazioni.

I Nets andranno a caccia di Horford e Thies per portarli fuori il più possibile, ma chiaramente non sarà una passeggiata. Nash dovrà comunque fare affidamento ai suoi set base senza compromettersi, soprattutto contro una squadra molto restia a fare hedge o a muoversi subito in aiuto.

Nelle prime due clip un paio di classiche Side action per KD, che vedremo molto nonostante i Celtics passeranno sempre con forza sopra il blocco. Nella terza un elevator per Mills che sfrutta un errore di comunicazione tra White e Tatum, che dovrà limitare al minimo le disattenzioni.

Fondamentale sarà riuscire ad aumentare le conclusioni al ferro per sfruttare davvero l’assenza di uno dei migliori rim-protector in circolazione. Brooklyn è tra le squadre che effettuano meno penetrazioni a partita, dietro solo a Denver. Allo stesso tempo è tra le meno efficienti sotto canestro, sia per mancanza di centimetri che per caratteristiche reali dei giocatori in rotazione. Sulla carta un vantaggio per Boston, capace però di diventare un’arma a doppio taglio contro un livello di talento così sopra la media.

In generale abbiamo visto più volte i Celtics raddoppiare negli ultimi 10 secondi di azione, sia contro Brooklyn nell’ultimo confronto che con altri attaccanti di livello. Niente di paragonabile ai tentativi estremi di Cleveland di qualche giorno fa, ma comunque interessanti per ribadire l’importanza che avranno altri giocatori all’interno della serie. Bruce Brown su tutti, sempre attivo sullo short-roll e in miglioramento costante da mesi. Quest’anno Brown sta tirando anche con il 40% dall’arco su 1.3 tentativi. Un campione molto basso che non va a stravolgere nessuna strategia difensiva, ma che permette ai Nets di avere più affidabilità in situazioni di emergenza.

Allo stesso tempo, se il numero #1 può essere l’arma offensiva vincente in partita secca contro una difesa in enorme difficoltà, è abbastanza impensabile che possa esserlo in una serie contro una difesa di questo calibro. Boston ha tutto per poter minimizzare la sua efficienza e costringerlo a prenderlo tante decisioni rapide che non fanno parte del suo bagaglio. Considerando che in stagione Bruce ha concluso i suoi floater con il 36.4%, non pensiamo che la difesa si farà problemi a forzare più situazioni di questo tipo.

Avevamo già avuto modo di parlare della rotazione corta dei Nets nella preview del play-in, ma possiamo darci un altro sguardo veloce. Per potersi permettere molti minuti di Drummond i Nets dovrebbero essere in grado di creare un buon numero di mismatch forzati sotto canestro, cosa che difficilmente accadrà. Proprio per questo motivo la lineup con più minuti potrebbe diventare quella ultra-small con Durant unico lungo. Edwards sembra essere in palla e potrebbe fare qualche minuto solido, mentre sembra difficile che uno tra Griffin e Aldridge possa tornare ad avere spazio, a meno di situazioni estreme a livello fisico. Il tutto in attesa di capire se Ben Simmons potrà tornare a disposizione nel corso della serie.

Pronostico

Francesco: Sarà una serie lunga con parecchie sorprese, forse la più appassionante del primo turno. Sulla carta Boston rimane favorita e il fattore campo avrà un peso significativo, ma con delle differenze di valori così incerte non scommetterei mai contro Irving e Durant, nonostante la stanchezza. Penso che l’upset potrebbe davvero essere dietro l’angolo e dico 4-3 per Brooklyn.

Enrico: Anche con Time Lord sarebbe stata una serie difficile per Boston, figuriamoci senza. Brooklyn può sicuramente tirare fuori il jolly, ma i Celtics mi sembrano decisamente più solidi e in grado di sfruttare bene i punti deboli avversari. In una serie potenzialmente matta dico 4-2 Boston.

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Francesco Perillo
Tifoso dei Knicks e appassionato di basket; sogna ancora un futuro in cui il nostro pacioccone in maglia #7 alza il Larry O'Brien davanti alle folle del Garden.
Enrico Bussetti
Vive per il basket da quando era alto meno della palla. Resosi conto di difettare lievemente in quanto a talento, rimedia arbitrando e seguendo giornalmente l'NBA, con i Mavericks come unica fede.