Preview Suns-Pelicans 2021/22: Monty vs Willie

SunsPelicans
Copertina di Fra Villa

Se guardando i Pelicans nella seconda parte di stagione vi è sembrato di vedere diversi giochi offensivi presi dai Suns della passata stagione, tranquilli, non avete avuto le allucinazioni. C’è molto dei Suns del probabile Coach of the Year Monty Williams nei Pelicans di Willie Green, che è stato Lead Assistant Coach dei Suns durante la loro corsa alle Finals 2021. Più volte membri del roster e del coaching staff Suns hanno espresso la loro gioia per l’inversione a U fatta dalla ciurma di Green dopo un inizio traballante (1-12 il loro record dopo tredici gare).

Ora le due parti si trovano faccia a faccia, e di due cose potete star certi. La prima è che Green conosce perfettamente i punti deboli di molti elementi del roster e sa come mettere i bastoni fra le ruote alla franchigia dell’Arizona in determinate situazioni di gioco: basti pensare alla regola d’oro su come fronteggiare il pick&roll Suns, “drop su Paul, trap su Booker”, applicata spesso alla perfezione dai Pelicans in stagione (soprattutto nella vittoria di 15 punti a fine febbraio, gara da cui è tratta la clip sottostante); la seconda è che, nonostante il legame che lega i giocatori a Green, la voglia che i Suns avranno di travolgere la compagine della Louisiana rimarrà inalterata.

I favoriti d’obbligo della Conference contro la Cenerentola che non avrebbe dovuto nemmeno arrivare qui: ci sono delle ragioni che faccian ben sperare i Pelicans o la contesa è decisa sin dall’inizio?

I punti chiave della serie

1) La fisicità dei Pelicans

I Pelicans entrano nella serie con molte meno armi rispetto ai Suns, ma c’è un particolare punto che potrebbero usare per fare quanti più danni possibili alla difesa di Coach Williams: il fisico sotto canestro, specialmente a rimbalzo in attacco.

Già durante la stagione NOLA ha fatto vedere questo leitmotiv del voler sfruttare al massimo i kilogrammi sotto le plance e quindi cercare di trarre massimo vantaggio dalle seconde occasioni create. La squadra della Louisiana in stagione regolare si è posizionata terza nella lega per rimbalzi offensivi a gara (12 di media) e di nuovo terza per second chance points a gara (15.1); questi numeri migliorano ancora se si guardano solo dal post All-Star Game, ovvero, per dirla meglio, da quando Willie Green ha deciso di schierare la coppia di lunghi Valančiūnas-Hayes fin dal primo minuto di ogni partita.

Proprio nella gara decisiva dei Play-in contro i Clippers, la squadra allenata da Willie Green ha banchettato a rimbalzo offensivo andandone a prendere ben 17 sui 54 totali, riuscendo poi a segnare 20 punti su seconda occasione.

Nella clip seguente i Pelicans riescono a forzare lo switch sul portatore di palla, dunque Reggie Jackson è costretto a doversi occupare di Valančiūnas sotto canestro. La situazione che si è creata è di vantaggio sotto canestro in favore di Valančiūnas che, anche contro tre avversari, tocca più volte il pallone, riuscendo quasi a garantire il possesso aggiuntivo.

Nelle clip seguenti vediamo anche Hayes coinvolto nell’azione, e in entrambi i casi l’innesco avviene da una collaborazione con un esterno. Nella prima azione è interessante notare due cose: la prima è che Valančiūnas si trova nuovamente un mismatch a rimbalzo essendo marcato da Mann, l’altra è che Hayes può andare anche lui a rimbalzo ma sfruttando il movimento e arrivando in corsa. Nell’azione dopo il pick&roll orchestrato da Ingram mette le basi per un 2 contro 1: Jaxson sbaglia il tiro, ma Jonas è pronto a raccogliere le briciole.

La fisicità dei Pelicans non si ferma unicamente al quintetto titolare: coach Green ha anche a disposizione un ulteriore lungo capace di andare forte a rimbalzo e fare molte hustle plays – mi riferisco chiaramente a Larry Nance Jr.

Di Nance ne avevo già parlato nella prima preview di questa post season, ma credo sia importante parlarne dopo la prova contro i Clippers: in 24 minuti sul parquet, il lungo ex Portland ha collezionato 16 rimbalzi di cui addirittura 7 offensivi. La presenza di Nance nella serie sarà fondamentale soprattutto in quei momenti in cui Hayes e Valančiūnas saranno quasi ingiocabili assieme poiché verranno tirati il più possibile dentro ai giochi da Monty Williams e compagnia. Larry dunque dovrà garantire quei solidi minuti proprio come fatto durante le gare di Play-in.

2) A Clockwork Orange

Uno dei più importanti membri di Suns Twitter, autore della Newsletter The Four Point Play, ha definito l’attacco a metà campo dei Suns “A Clockwork Orange”, giocando con le parole sul colore dell’uniforme dei Suns e mutuando il titolo del capolavoro di Burgess messo su pellicola da Kubrick per descrivere quanto alla perfezione siano oliati i meccanismi dell’attacco a metà campo della squadra di Monty Williams.

Certo, Valanciunas e Jaxson Hayes non corrispondono al profilo dei giocatori che ogni allenatore vorrebbe avere in campo per arginare l’attacco arancione. Basti pensare che in due sole gare contro i Pelicans Chris Paul ha fatto registrare 33 assist a fronte di sole 7 palle perse: vero, la prima delle due era nel pieno della crisi di New Orleans, ma come ormai abbiamo imparato il numero di assist di Paul è proporzionale alla facilità con cui Phoenix manipola la difesa schierata avversaria, e questi numeri certamente non sono di buon auspicio per Valanciunas e compagni.

Se sopra ho ribadito che il drop sia probabilmente la strategia migliore per difendere Paul, ci sono modi e modi di farlo: di certo giocare una drop “stanca”, col lungo che attende passivamente il proprio destino, contro Paul&co non funziona. Nella clip qua sotto, Graham (di nuovo, non esattamente il tipo di difensore Point of Attack che idealmente vorremmo avere su Paul) muore sul blocco di Biyombo e poi viene tagliato fuori dall’azione da Paul stesso. Valanciunas rimane nella terra di mezzo, indeciso tra il contestare il midrange di Paul e prevenire il roll di Biyombo. Arrivato così in profondità nelle maglie della difesa Pelicans, per Paul si tratta di decidere se segnare il suo marchio di fabbrica o coinvolgere uno degli altri quattro fortunati compagni.

Giocare una drop profonda con Valanciunas vuol dire che, Herb Jones o non Herb Jones, il tiro di cui sopra Chris Paul lo avrà sempre a disposizione. Quando i Suns avranno bisogno di due punti rapidi, sanno che basterà rivolgersi al loro sarto di fiducia.

Difendere così bassi favorisce anche ricezioni profonde per i lunghi di Phoenix: la facilità con cui Biyombo riceve questo passaggio e segna il tiro potrebbe essere di cattivo presagio, tenendo conto che Ayton quest’anno ha segnato 93 ganci, convertendo quel tiro col 67%, a fronte di 95 schiacciate.

E non abbiamo nemmeno affrontato il tema dell’attacco in transizione…i Suns hanno tenuto un ritmo elevato (noni per pace nella lega) per tutto l’anno, ma erano stabilmente nei primi 2/3 posti fino all’infortunio della point guard da Wake Forest. Anche in transizione i Suns sanno perfettamente cosa fare e raramente sbagliano un possesso: ecco, lo stesso non si può dire della difesa Pelicans in transizione.

I nostri pronostici

Andrea Poggi: Forse la serie più scontata di tutti i Playoff, il 4 a 0 è il risultato più plausibile anche se c’è da dire che una gara i Pelicans potrebbero strapparla in casa. Nonostante ciò, per NOLA il risultato alla fine della serie conterà il giusto, l’importante è aver dato prova a Zion dell’esistenza di un progetto serio e con reali possibilità di qualificarsi ai play off anche negli anni a venire. Qualsiasi sia il risultato della serie, per la squadra della Louisiana essere qui è già una vittoria: partire con 4 vittorie nelle prime 20 gare e poi arrivare alla post season non è cosa da poco.

Andrea Bandiziol: A mio avviso, insieme a Bucks-Bulls questa è la serie con più possibilità di concludersi con uno sweep. Detto questo, penso che New Orleans strapperà una gara a Phoenix, sia essa gara-1 (la classica gara che la favoritissima prende sottogamba ed in cui viene travolta dall’energia dell’avversario) o una delle due gare casalinghe, quindi vado con un 4-1 Suns.

Ti è piaciuto l'articolo?
Dacci un feedback:

Loading spinner
Andrea Poggi
24 anni, istruttore di minibasket e appassionato di fotografia. Tifoso Lakers dalla nascita per fare un torto al padre tifoso Celtics, segue anche i Pelicans a causa di Lonzo Ball.
Andrea Bandiziol
Andrea, 31 anni di Udine, è uno di quelli a cui potete scrivere se gli articoli di True Shooting vi piacciono particolarmente. Se invece non vi piacciono, potete contattare gli altri caporedattori. Ha avuto la disgrazia di innamorarsi dei Suns di Nash e di tifare Phoenix da allora.