Preview Hawks 21/22: tempo di decisioni

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Copertina di Sebastiano Barban

Partenze: Bruno Fernando (Celtics), Kris Dunn (Celtics), Nathan Knight (Timberwolves), Tony Snell (Blazers), Brandon Goodwin

Arrivi: Delon Wright (trade), Jalen Johnson (#20 draft 2021), Sharife Cooper (#48 draft 2021), Gorgui Dieng (4M per 1 anno)

Depth Chart

PG: Trae Young, Delon Wright, Sharife Cooper
SG: Bogdan Bogdanović, Kevin Huerter, Lou Williams, Skylar Mays
SF: De’Andre Hunter, Cam Reddish, Solomon Hill
PF: John Collins, Danilo Gallinari, Jalen Johnson
C: Clint Capela, Onyeka Okongwu, Gorgui Dieng

Cosa salvare della stagione 2020/2021

Gli Hawks si sono presentati ai nastri della partenza della scorsa stagione dopo aver fatto man bassa dei tanti free agent ambiti. Il roster sembrava, però, deficitario sotto il punto di vista difensivo e difficile da gestire vista la gran disponibilità di buoni giocatori in ogni ruolo. La partenza deludente e i numerosi infortuni hanno portato all’esonero di Lloyd Pierce e alla conseguente assunzione di Nate McMillan, già vice-allenatore. Da lì in poi la regular season si è conclusa con 27 vittorie e 11 sconfitte, ottenendo un quinto posto ad est e un primo turno playoff contro i Knicks.

“It’s quiet as fuck in here”

Alla prima partita playoff Trae Young decide di presentarsi con un buzzer beater segnato in un Madison Square Garden che lo ha accolto al grido di “Fuck Trae Young“.

Da qui in poi la run playoff degli Hawks è a dir poco sorprendente e li porta a battere prima 4-1 i New York Knicks e successivamente i 76ers in 7 gare, malgrado l’assenza di De’Andre Hunter e un Bogdanović che si trascina dietro problemi al ginocchio.

Una delle cavalcate playoff più sorprendenti degli ultimi anni si conclude con Gara 6 delle Eastern Conference Finals contro i Milwaukee Bucks, futuri campioni NBA.

Quali aspettative per la stagione 2021-22?

La scorsa stagione, come abbiamo visto, è andata molto oltre le aspettative e la squadra si ritrova con la pressione di dover ripetere quanto fatto vedere agli scorsi playoff. Il nucleo centrale del roster, ancora molto giovane, ha un anno di esperienza in più e tutti si aspettano che migliori ancora, ma questo potrebbe portare ad un mental breakdown nel caso in cui arrivasse qualche sconfitta inattesa di troppo.

Sarà difficile ripetersi, anche visti i miglioramenti a roster di squadre come Heat e Celtics, ma sarà imperativo provarci e le carte in regola per riuscirci ci sono tutte. Sarà importante il contributo, a livello di spogliatoio, dei giocatori più esperti. Gallinari, Capela, Bogdanović, Dieng e Lou Williams dovranno far mantenere ai compagni la concentrazione nei momenti più difficili.

Fa strano dirlo per una squadra che è andata a 2 gare dalle Finals, ma è imperativo continuare a crescere. La squadra è andata ben oltre le aspettative perché il livello del roster non sembrava essere all’altezza di quello di altre squadre dell’est. Gli Hawks hanno dalla loro, però, il fatto che giocatori come Huerter, Reddish, John Collins e Trae Young hanno, al massimo, 24 anni.

Partendo da Kevin Huerter bisogna legittimamente aspettarsi una maggior presa di responsabilità.
Malgrado nelle gerarchie parta dietro a Bogdanović durante gli scorsi playoff ha dimostrato una maturità straordinaria che deve essere confermata durante tutta questa stagione.

Da lui ci si può aspettare, come abbiamo già detto lo scorso anno, un ruolo da creatore secondario dalla panca. Ruolo che sembra cucito su misura per le sue caratteristiche di ottimo scorer e ottimo passatore.

Difensivamente parlando ai playoff ha mostrato miglioramenti notevoli. È stata la guardia che ha fatto registrare più stoppate a partita. Huerter è un giocatore molto intelligente e sa sfruttare al meglio, in difesa, la sua altezza sopra i 2 metri.

Il secondo giocatore di cui parlare è Onyeka Okongwu, rookie lo scorso anno.
I problemi fisici che lo hanno accompagnato per la prima metà di stagione gli hanno impedito di prendere ritmo e questo lo ha costretto ad un’annata sotto le aspettative.

L’aspetto del suo gioco che si è notato da subito è la sua innata capacità di portare blocchi e controblocchi sempre con l’angolo perfetto per facilitare il palleggiatore.

Ciò denota un’ottima intelligenza cestistica che, con l’esperienza che maturerà in NBA, lo farà migliorare parecchio.

Durante la stagione ha anche mostrato qualche flash di quella che è la sua dote principale, la difesa:

Ma è ai playoff che ha dimostrato di aver fatto il salto di qualità, soprattutto quando si è trovato a marcare Giannis Antetokounmpo.

Il principale problema, per quanto riguarda la prossima stagione, è che Okongwu salterà parte di essa in seguito ad un infortunio e conseguente operazione alla spalla. I problemi fisici non sembrano volerlo abbandonare e questa è una tegola non indifferente per gli Hawks.

Ci sono poi i rookie, Jalen Johnson e Sharife Cooper, di cui ho parlato più approfonditamente in questo articolo. Gli Hawks hanno fatto all-in di talento cercando di alzare ancora di più il livello della squadra. Non credo che riusciranno a trovare molto spazio durante la prossima stagione, ma in caso di infortuni o di riposo di altri giocatori possono sicuramente portare il loro contributo alla causa, tappando dei buchi e iniziando a prendere confidenza con l’NBA.

Le rotazioni

Esattamente come lo scorso anno la rotazione degli Hawks può contare su 14/15 giocatori che possono dire la loro in NBA. Il puzzle che McMillan dovrà risolvere sarà quello di dover gestire al meglio le rotazioni, senza creare malumori per la mancanza di minuti e dando il giusto risalto a tutti i giocatori a roster.

La rotazione delle guardie è, probabilmente, la più complicata. Trae Young e Bogdanović, salvo infortuni, partiranno in quintetto con Kevin Huerter all’apice delle rotazioni dalla panca. Gli Hawks, in estate, hanno sacrificato Bruno Fernando e Kris Dunn per arrivare a Delon Wright, quindi si potrebbe pensare che sarà il playmaker di riserva. Che ruolo avrà, quindi, Lou Williams? In quella che, probabilmente, sarà la sua ultima stagione NBA l’ex Clippers potrebbe ricoprire un ruolo più limitato, con circa 10-15 minuti a partita con qualche minuto al fianco di Trae.

La rotazione dei lunghi, problematica la scorsa stagione, sembra essere completa e solida. Capela e Collins partiranno titolari, Gallinari sarà la prima riserva di Collins e Dieng, fino a che Okongwu non avrà recuperato, sarà il centro di riserva. In quintetti piccoli Jalen Johnson potrebbe essere provato da centro, esattamente come in Summer League, ma sarà una situazione sporadica e momentanea.

La versatilità di questo reparto permetterà a McMillan di liberare la fantasia e adattarsi perfettamente alle squadre avversarie.

Evitare gli infortuni

Lo scorso anno Atlanta è stata tra le squadre maggiormente penalizzate dagli infortuni dei propri giocatori. Gallinari ha saltato diverse partite, Bogdanović ha subito un brutto infortunio al ginocchio che lo ha tenuto fuori per oltre un mese, De’Andre Hunter, dopo una partenza strepitosa, ha potuto giocare solo 23 partite in stagione, mentre Cam Reddish ne ha potute giocare solo 26.

Bisognerà assolutamente evitare rischi, cercando di far ruotare e riposare i giocatori (il roster lo permette), in modo da ridurre la probabilità di infortuni da logoramento. Per il resto serve una buona dose di fortuna, gli infortuni traumatici potrebbero arrivare in qualunque momento.

Terminare una stagione al completo permetterebbe agli Hawks di scoprire il loro vero valore, in modo da poter fare le proprie valutazioni e decidere come proseguire il percorso che ha portato dalla scelta di Trae Young nel 2018 alle Eastern Conference Finals 3 stagioni dopo.

Il giocatore da tenere d’occhio: Cam Reddish

Chi mi conosce sa quanto io straveda per Reddish, ma questa volta sono costretto a inserirlo come “giocatore da tenere d’occhio” principalmente per aspetti negativi delle scorse stagioni. Le prime due stagioni del talento di Duke sono state fortemente condizionati dagli infortuni e dalla mancanza di condizione atletica.

Malgrado i 4 mesi di stop forzato per problemi al tendine d’Achille durante la scorsa stagione, però, McMillan ha voluto dare subito fiducia al ragazzo buttandolo nella mischia nelle ultime 4 partite della Eastern Conference Finals, facendolo giocare 23 minuti a partita. Fiducia ripagata dai 13 punti segnati di media in queste 4 partite e confermata dalle parole di McMillan:

Il problema è che Reddish non riesce a dimostrare costanza e gli Atlanta Hawks dovranno prendere decisioni importanti per il loro futuro durante la stagione che sta per arrivare. Il roster è pieno di talento e nei prossimi anni sarà necessario estendere il contratto a Hunter, Huerter e lo stesso Reddish.

Durante questa stagione sarà fondamentale, per lui, dimostrare quanto di buono è riuscito a far vedere durante le prime due stagioni, rimanendo sano e limando gli aspetti negativi del suo gioco.
Insomma, per Reddish è la stagione della svolta, dovrà dimostrare di meritarsi un posto in una squadra che ha bruciato le tappe.

Il pronostico

L’obiettivo della stagione sarà sicuramente qualificarsi ai playoff e cercare di superare il primo turno. Credo che sia un obiettivo raggiungibile, la squadra è lunga e interscambiabile e durante una regular season con ancora la crisi covid in atto questo è un aspetto importantissimo. Volendo provare a pronosticare una posizione esatta in classifica al termine della regular season potrei azzardare che gli Hawks conquisteranno il quarto seed ad est e che in un primo turno, magari contro i Celtics, potranno spuntarla e riuscire ad accedere al secondo turno.

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Matteo Berta
Matteo, studente di ingegneria informatica a Torino. Si è innamorato dei Clippers nello stesso modo di tanti altri, vedere Chris Paul che alza il pallone a Blake Griffin a 12 anni era uno spettacolo. Crescendo si è innamorato di Trae Young e delle prospettive di questi Atlanta Hawks.