La Luxury Tax è esplosa quest’anno

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Copertina di Sebastiano Barban

Nonostante i problemi causati dall’avvento della pandemia globale, la NBA è riuscita a sopravvivere grazie ad un sistema finanziario in grado di sopperire alle perdite nel breve termine. È vero, le stime pre-covid avevano predetto un rialzo del tetto salariale maggiore di quanto poi è effettivamente avvenuto, ma il Salary Cap è comunque in continua ascesa. E come se non bastasse, se la stagione dovesse finire oggi, 10 squadre NBA non avrebbero problemi a pagare un totale di 505 milioni di dollari di Luxury Tax. Come è possibile che si spenda così tanto, oltre al pagamento degli stipendi? O se volete, cosa diavolo è la Luxury Tax?

La Luxury Tax

La Luxury Tax è una penale che una squadra è obbligata a pagare se il proprio tetto salariale supera un certo limite, chiamato Luxury Tax Line, ad oggi fissato a 136,606 milioni di dollari. Questo limite viene determinato prima dell’inizio della stagione ed è calcolato prendendo in considerazione il 53 percento del Basketball Related Income (BRI) atteso a cui si tolgono i benefici previsti per poi dividere per il numero totale delle squadre presenti nella lega.

Ok, forse così è un po’ complicato. Per farla breve è come se in una fiera si decidesse di prendere il totale dei ricavi stimati e si imponesse agli esercenti un tetto massimo di spesa (in % sui ricavi stimati) per allestire il loro banchetto all’interno della fiera. Vuoi spendere di più per attirare maggiori clienti a discapito della concorrenza? Non c’è problema, spendi pure quanto vuoi, ma pagami una tassa. Poi tutti i soldi raccolti dalle multe li redistribuisco a quelli che hanno rispettato i limiti di spesa.

Ok, sono soddisfatto della metafora dai.

Come si calcola la Luxury Tax e a chi spettano i soldi pagati?

Le squadre che superano il limite pagano un’aliquota fiscale incrementale sulla base degli stipendi totali. Se la squadra è “recidiva” (ovvero ha pagato la tassa in almeno tre delle quattro stagioni precedenti) paga ancora di più. Se per esempio una squadra “non recidiva” eccede di 7 milioni il limite della Luxury Tax, dovrà pagare 7,5 milioni + 1,75*2 milioni = 11 milioni.

L’importo della tassa, così come per il Salary Floor, si calcola a partire dagli stipendi totali alla data dell’ultima partita di Regular Season, Si devono fare, però, i seguenti aggiustamenti:

  • I Cap Hold e le eccezioni non si tengono in considerazione;
  • I bonus “unlikely” che sono stati raggiunti vengono aggiunti;
  • I bonus “likely” che non sono stati raggiunti vengono sottratti;
  • Eventuali bonus ottenuti con le trade (es: trade kicker) vengono aggiunti.

I soldi della Luxury possono essere redistribuiti alle squadre che non hanno pagato la tassa oppure possono essere utilizzati per “league purposes”. Nel caso in cui venissero redistribuiti, devono essere redistribuiti in parti uguali. Inoltre, bisogna ricordare che al massimo il 50 percento del totale può essere redistribuito.

Chi dovrà pagare la Luxury Tax quest’anno?

Come già anticipato, l’importo che le squadre dovranno pagare di Luxury Tax si saprà con certezza solo l’ultimo giorno di regular season quando il tetto salariale di ogni squadra non potrà più essere modificato. Le considerazioni che quindi andremo a fare d’ora in avanti si baseranno su mie stime abbastanza realistiche. Ma sono pur sempre stime.

A meno di cataclismi, le squadre che a fine stagione pagheranno sicuramente la Luxury Tax sono Nets, Warriors, Clippers, Lakers, Bucks e Jazz. Poi ci sono 76ers e Celtics, che con buona probabilità dovranno pagarla. E poi squadre come Blazers e Raptors che al momento hanno superato la Luxury Tax Line, ma che molto probabilmente a fine stagione con qualche aggiustamento riusciranno a non pagarla.

Secondo le mie stime queste 10 squadre complessivamente dovrebbero pagare 505 milioni di dollari di Luxury Tax, se la situazione rimanesse così a fine anno. Ipotizzando un 50% di redistribuzione, le altre 20 squadre della lega otterrebbero poco più di 12 milioni di dollari dalla lega. Solo per non aver superato i 136.606 milioni di dollari di stipendi. Non male!

Vediamo insieme la situazione salariale di queste squadre.

1) Golden State Warriors

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La situazione salariale dei Golden State Warriors

I Warriors sono l’unica squadra che ha pagato la Luxury Tax in almeno tre delle ultime quatto stagioni ed è per questo che, nonostante abbiano un monte stipendi di poco superiore a quello dei Nets, pagheranno molto di più di tassa. La bellezza di 172 milioni, ipotizzando il taglio di Mulder.

C’è da dire che a San Francisco non si sono mai posti troppi problemi quando era il momento di spendere soldi (l’anno scorso in un’annata che non ha portato a nulla di buono hanno sganciato 117 milioni di dollari di tassa). Il tema in questo caso è un altro: ne vale la pena? Ovvero, Golden State quest’anno si può considerare ancora un contender con il ritorno di Klay Thompson? Staremo a vedere.

Evitando di fantasticare eventuali trade per ridurre l’ammontare della tassa, un modo per abbassarla potrebbe essere quello di tagliare anche Payton e Lee. In questo caso la tassa scenderebbe a a 155 milioni.

2) Brooklyn Nets

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La situazione salariale dei Brooklyn Nets

L’unica differenza per i Nets rispetto ai sopracitati Golden State Warriors è che la squadra di Brooklyn ha questo roster da solo un anno e quindi è non è “repeater”. Dopo i 101 milioni di dollari di tassa pagati l’anno scorso quest’anno potrebbero pagare qualcosa come 112 milioni di dollari, ipotizzando il taglio di Bremby.

Ormai è risaputo che siano i favoriti al titolo e se vincessero ne varrebbe sicuramente la pena. In ogni caso non escludo che possano muovere una scelta per cedere il contratto di Carter. Senza Jevon risparmierebbero circa 18 milioni di dollari più i 3.6 di stipendio al giocatore.

3) Los Angeles Clippers

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La situazione salariale dei Los Angeles Clippers

Dopo i 7 milioni di dollari pagati l’anno scorso, i Clippers quest’anno dovrebbero pagare poco più di 83 milioni di dollari di Luxury Tax. E tutto a causa del rinnovo di Jackson. No va beh non solo per “colpa sua”, certo che avere due max contract ed altri quattro giocatori sopra i 10 milioni di dollari di stipendio non ha aiutato.

Non è da escludere che la tassa possa aumentare, visto che manca ancora un posto a roster dei canonici 15 giocatori per squadra.

4) Milwaukee Bucks

Bucks salaries
La situazione salariale dei Milwaukee Bucks

Partiamo dal fatto che i Bucks l’anno scorso hanno vinto l’anello pagando meno di un 1 milione di dollari di Luxury Tax. Quest’anno però arriva il conto con una stima di tassa di oltre 46 milioni di dollari, ipotizzando il taglio di Bryant.

Tagliando anche Kalaitzakis e Diakite i Bucks potrebbero risparmiare qualcosa come 7 milioni di dollari. Meglio che niente.

5) Los Angeles Lakers

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La situazione salariale dei Los Angeles Lakers

I Lakers presentano una delle situazioni salariali più surreali della storia della lega. Tre max contract, il contratto di Horton-Tucker, una Taxpayer Mid-Level e tutti al minimo. Senza dimenticare il buon vecchio Luol Deng che ancora percepisce lo stipendio dai lacustri.

I Lakers hanno ancora due posti a roster e quindi con molta probabilità la tassa da pagare sarà maggiore.

6) Utah Jazz

Jazz salaries
La situazione salariale degli Utah Jazz

Negli ultimi 20 anni i Jazz hanno pagato 13.6 milioni di dollari di Luxury Tax in tutto. Quest’anno pagheranno poco più di 33 milioni di dollari nel caso in cui decidessero di confermare Miye Oni.

I contratti Mitchell e, soprattutto, Gobert si fanno sentire. Se a questi ci aggiungi il triennale firmato quest’anno da Conley si fa presto a superare il limite fissato dalla Luxury Tax Line.

7) Philadelphia 76ers

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La situazione salariale dei Philadelphia 76ers

Difficile valutare la situazione in casa 76ers fino a quando Ben Simmons sarà ancora a roster. Per ora sarebbero a 13 milioni di dollari di tassa, ma la sola assenza di Simmons al training camp gli farebbe risparmiare parte dello stipendio con un discreto risparmio anche in chiave Luxury Tax. In attesa della trade…

8) Boston Celtics

La situazione salariale dei Boston Celtics

L’era Brad Stevens GM è iniziata con i Celtics che hanno rinnovato Williams III, Smart e scambiato per Josh Richardson e Al Horford. In un certo senso l’immobilismo che ha caratterizza l’era Danny Ainge sembra essere finito.

Tagliato Parker i Celtics pagherebbero circa 7 milioni di dollari di Luxury Tax, ma con qualche operazione ulteriore non sarebbe difficile per Boston evitare di pagarla.

9) Toronto Raptors

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La situazione salariale dei Toronto Raptors

I Raptors paradossalmente sono la squadra con più margine di manovra con ben 5 contratti non garantiti o parzialmente garantiti. Sappiamo benissimo che non pagheranno mai la tassa, visto che al momento sono una squadra in ricostruzione e non ne varrebbe la pena.

Dragić è destinato a partire e ci sono tanti giovani che sono pronti ad emergere. Sarà una stagione di transizione.

10) Portland Trail Blazers

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Situazione salariale dei Portland Trail Blazers

Non dico che la situazione sia la stessa di cui abbiamo già parlato per i 76ers -perché comunque i 76ers possono lottare per i primissimi posti ad Est- ma non è da escludere che Lillard possa scocciarsi della situazione. Magari non quest’anno, con buona probabilità l’anno prossimo.

Sulla Luxury Tax che dire, non la pagheranno. E non la pagheranno cedendo l’ennesima scelta al secondo giro per scambiare un contratto di troppo. Roba già vista e rivista.

Come mai quest’anno si pagherà così tanto di Luxury Tax?

505 milioni di dollari complessivi era una cifra che mai nessuno si sarebbe immaginato, specie post-covid. E pensare che solo due anni fa le squadre hanno pagato poco più di 10 milioni di dollari in totale.

Ma quindi cosa è successo? I motivi sono principalmente due: l’arrivo di un super team come i Brooklyn Nets e le previsioni di aumento del salary cap che si sono improvvisamente aggiustate al ribasso a causa della pandemia.

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Luxury Tax pagata nel corso degli anni

Se provate a dare un’occhiata al grafico, potete notare come situazione sia sempre stata più o meno contenuta con pagamenti più o meno alti ad anni alterni. Gli ultimi due anni sembrano quasi degli outlier sulla base dei dati storici. E non è detto che l’anno prossimo la situazione possa essere tanto differente da quella attuale…

In conclusione vi pongo la seguente domanda. Vale davvero la pena pagare così tanto di tassa per vincere? La prima cosa da tenere in considerazione è che dal 2002/03 in avanti 13 vincitori su 19 l’hanno pagata.

Poi ci sarebbero anche i Knicks. 249 milioni di dollari di tassa pagata dal 2002/03 ad oggi ed ancora nessun anello. Auguri!

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Daniele Astarita
Ho co-fondato questo sito ed ho una forte passione per il Salary Cap NBA.