Preview Spurs 21/22: giovani alla ribalta

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Copertina di Sebastiano Barban

Partenze: DeMar DeRozan (Bulls), Patty Mills (Nets), Gorgui Dieng (Hawks), Rudy Gay (Jazz), Trey Lyles (Pistons), Quinndary Weatherspoon (free agent)

Arrivi: Doug McDermott (sign&trade), Thaddeus Young (sign&trade), Al-Farouq Aminu (sign&trade), Zach Collins (free agent, 22 milioni su 3 stagioni), Bryn Forbes (free agent, 4.5 milioni per una stagione), Jock Landale (due stagioni al minimo), Joshua Primo (#12 scelta al draft 2021), Joe Wieskamp (#41 scelta al draft 2021)

Depth Chart

PG: Dejounte Murray, Tre Jones

SG: Derrick White, Lonnie Walker, Bryn Forbes, Joshua Primo

SF: Keldon Johnson, Devin Vassell, Joe Wieskamp (TW)

PF: Doug McDermott, Thaddeus Young, Luka Šamanić, Al-Farouq Aminu, Keita Bates-Diop

C: Jakob Poeltl, Jock Landale, Zach Collins, Drew Eubanks

La stagione 2020/2021

Dopo una stagione 2019/20 molto deludente, conclusa con un record di 32-39, gli Spurs arrivavano alla scorsa stagione con una struttura molto simile a quella della precedente, ma con l’intenzione di inserire maggiormente i giovani e di riproporre quanto di buono fatto intravedere nella bolla di Orlando. Intenzioni mantenute fin dall’inizio con la maggior centralità di Dejounte Murray, la titolarità di Keldon Jones e l’inserimento immediato di Devin Vassell nelle rotazioni. A livello di vittorie, la stagione è stata molto simile alla precedente, con un record di 33-39 e una fugace apparizione al play-in. L’addio di Aldridge a metà stagione ha però accelerato il processo di rinnovamento e confermato ulteriormente che la stagione era per lo più un momento di transizione verso il futuro.

L’estate è stata infatti movimentata ed ha portato all’addio di DeRozan e alla composizione di un roster completamente volto a valorizzare i giovani e alla ricerca di potenziale. Doug McDermott e Landale portano tiro utile ad agevolare lo sviluppo dei giovani, Young è un’importante presenza veterana, Primo e Collins sono due prese rischioso dall’alto potenziale.

Le aspettative per la stagione 2021/2022

Con gli addii di DeMar DeRozan e LaMarcus Aldridge, coppia che ha segnato nel bene e nel male le sorti dei neroargento nelle ultime tre stagioni, gli Spurs dovranno trovare la loro nuova identità. Quindi sarebbe completamente miope aspettarsi una stagione dalle tante vittorie e da record vincente ma bisogna piuttosto aspettarsi una stagione di ricerca, di esperimenti, di alti e bassi, di alternanza tra giovani.

Dovremmo aspettarci una squadra con i giovani, e meno giovani ma comunque ancora in crescita, al centro del progetto e del gioco. Dejounte Murray, Keldon Johnson e Jakob Poeltl saranno i pilastri del gioco e probabilmente del quintetto titolare. Derrick White dovrà mostrare di poter rimanere sano per una stagione intera. Lonnie Walker ha davanti una stagione molto importante in cui faccia finalmente capire chi è realmente. E in generale è giusto aspettarsi una certa crescita anche dai più giovani come Vassell, Šamanić, Jones.

Inoltre un’altra cosa da aggiungere alle aspettative è che gli Spurs saranno dei venditori alla ricerca di assets, così come lo sono stati durante l’offseason. Quindi gli Spurs potrebbero fare delle trade a stagione in corso.

Infine, è giusto avere delle aspettative anche su Gregg Popovich. L’ormai ultra 70enne coach dei neroargento, dopo una carriera fatta di competitività e vittorie, dovrà dimostrare di sapersi affidare ulteriormente ai giovani e di sapere seguirli e indirizzarli nel loro percorso di crescita.

La rotazione

Anche in questo caso non è semplicissimo fare delle previsioni: le gerarchie non saranno ben definite fin da subito visti i tanti movimenti della off-season. Possiamo però partire dalle certezze e da lì tentare di ipotizzare il contorno più sensato. Grazie alla loro crescita e alle buone prestazioni della scorsa stagione, Dejounte Murray, Keldon Johnson e Jakob Poeltl dovrebbero essere tre dei titolari.

Considerato lo skillset dei sopracitati, l’eventuale quintetto titolare avrebbe bisogno di tiro per risultare equilibrato. Derrick White e Doug McDermott probabilmente sarebbero i più adatti a riempire i due slot vacanti. Il primo è stato martoriato dagli infortuni nelle ultime stagioni, ma il vivido ricordo di quanto fatto intravedere nella bolla accanto a Murray lascia sperare in ulteriore upside, salute permettendo. Il secondo è quel tiratore dinamico e di volume che tanto è mancato agli Spurs nella scorsa stagione, visto anche l’importante investimento fatto su di lui risulta difficile immaginarlo in uscita dalla panchina.

Le prima guardia in uscita dalla panchina dovrebbe essere Lonnie Walker. L’ex stellina di Miami University si è già dimostrato un discreto giocatore da rotazione NBA, ma ha disatteso le grandi aspettative che c’erano su di lui prima del suo approdo nella lega. Quest’anno probabilmente avrà un ruolo ancora maggiore e dovrà mostrare miglioramenti in quelle sfaccettature del gioco in cui è ancora particolarmente carente, in particolare lo scoring nei pressi del ferro e la costanza all’interno della gara su entrambe le metà campo.

L’altra guardia che probabilmente troverà sempre un discreto minutaggio è Bryn Forbes. Il neo-campione NBA è limitato, ma è pur sempre un tiratore di altissimo livello che ha viaggiato col 45.2% da 3 su quasi 5 tentativi nella scorsa stagione. Gli Spurs avranno sempre bisogno di spacing e la sua conoscenza dell’ambiente e delle richieste del coaching staff dovrebbero garantirgli un posto nelle rotazioni. Molti tifosi Spurs hanno criticato il suo arrivo, memori della sua ultima stagione in neroargento e delle sue grosse lacune difensive, ma in questo caso il discorso dovrebbe essere diverso poiché probabilmente avrà modo di giocare spesso affiancato da molti ottimi difensori.

Un altro nome importante è certamente Devin Vassell. Il prodotto di Florida State ha avuto 17 minuti di media a gara nella scorsa stagione, dimostrando che il famoso “Spurs treatment” riservato da Pop ai rookie in questo caso non era necessario. Sul parquet Vassell ha confermato di essere già un difensore di alto livello, in particolare nella parte più “cerebrale” della difesa e cioè quella di squadra, fatta di movimenti lontano dalla palla e letture. In questa stagione, Vassell dovrà ampliare il suo apporto offensivo, mettendo magari in mostra più spesso quei flash di self creation sfoggiati in Summer League.

L’ultimo nome su cui possiamo avere una relativa certezza di minutaggio è Thaddeus Young. Relativamente poiché, a dire il vero, visti i rumors che si sono susseguiti fin dal suo arrivo a San Antonio, potrebbe venir scambiato ancora prima dell’inizio della stagione. Ma, nel caso in cui rimanga a roster fino all’inizio della stagione, avrà certamente un ruolo in uscita dalla panchina.

Negli anni, Young si è evoluto in un ottimo difensore posizionale, capace di battagliare con lunghi anche di stazza superiore mentre nella metà campo offensiva, per sopperire alla mancanza di tiro, è diventato un vero e proprio creatore. Le sue doti di playmaking negli handoff, dal post, nello short roll saranno molto utili nella second unit, soprattutto se accoppiato a vari tiratori come Forbes, Walker e Vassell.

Inoltre, un giocatore così esperto, con esperienza in così tanti contesti diversi e caratterizzato da una grande attitudine da “lavoratore” può essere un’ottima chioccia per una squadra così giovane.

Dopo i tre titolari inamovibili e i cinque o sei probabili giocatori da rotazione, le gerarchie sono decisamente più fumose. Probabilmente ci sarebbero ancora un paio di giocatori con minuti di rotazione ed uno dovrebbe essere probabilmente un centro, ruolo in cui ci sarà una lotta importante per i minuti. Oltre a Jakob Poeltl, gli Spurs al momento hanno a roster Drew Eubanks, Jock Landale e Zach Collins. Quest’ultimo potrebbe finire in fondo alle gerarchie semplicemente perché lo staff potrebbe essere molto cauto visto i numerosissimi infortuni e magari intenderà creargli un programma personalizzato (simile a quanto fatto dai Kings con Giles al primo anno) per salvaguardarlo nel lungo periodo pur sacrificandolo nell’immediato.

Drew Eubanks ha avuto un ruolo relativamente importante dopo la partenza di Aldridge ma le sue caratteristiche sono più da terzo centro che viene impiegato saltuariamente e in determinati accoppiamenti piuttosto che da vero e proprio backup. Landale stesso è un giocatore limitato soprattutto nella metà campo difensiva, ma aggiunge una dimensione offensiva diversa rispetto a tutti gli altri ed ha già una grande esperienza internazionale per cui potrebbe spuntarla (oltre ad avere un probabile sostenitore in Matt Nielsen, neoassistente di Popovich e assistente dell’Australia, nazionale dello stesso Landale).

L’undicesimo uomo (ma parzialmente anche il decimo) probabilmente cambierà da gara a gara a seconda di quello che servirà alla squadra. In un’ottica di sviluppo, Tre Jones e Luka Šamanić sono certamente i favoriti. Il primo dovrà dimostrare di poter traslare le prestazioni straordinarie della bolla GLeague e della Summer League anche in NBA.

Il secondo è un caso particolare, come ho detto più volte: i flash da giocatore di rotazione anche di una certa caratura ci sono ma si alternano a delle sequenze rivedibili e a volte fin indisponenti. Dovrà trovare quell’attitudine e quella continuità per diventare un vero valore aggiunto e non solo una “scelta buttata”.

Su Josh Primo c’è poco da dire che non sia già stato detto. La parola d’orine è solo una: Austin!

Il giocatore da tenere d’occhio: Devin Vassell

Con così tanti giovani a roster, le trame e gli sviluppi da seguire saranno tanti, ma il giocatore più interessante probabilmente è Devin Vassell. Se da un lato abbiamo una lottery pick come Joshua Primo, un giocatore estremamente grezzo per cui ci vorrà molto tempo, dall’altro abbiamo Devin Vassell, la prima scelta in lottery degli Spurs da Timothy Theodore Duncan, dal quale ci si aspetta già tanto dopo una prima stagione di buon livello.

Come detto, Vassell è già un difensore di alto livello ma ciò probabilmente non rende la giusta idea. Vassell, ad oggi, potrebbe già essere uno dei top difensori di squadra della nella lega. Chi lo ha seguito al college sa che era uno dei prospetti più assurdi degli ultimi anni da questo punto di vista.

Nella prossima stagione probabilmente avrà un ruolo ed un minutaggio maggiore e sarà molto interessante capire il suo impatto. Oltre alla difesa, Vassell ha anche le carte in regola per essere un buon tiratore. Nella scorsa stagione ha tirato con il 34.7% su 2.4 tentativi, ma al college tirava con oltre il 41% da tre e la meccanica è molto solida.

In sostanza, Vassell ha la possibilità di essere uno dei migliori 3&D emergenti nella lega. Per capirci, potrebbe già dimostrare nella prossima stagione di avere le carte in regola per essere un giocatore alla Mikal Bridges.

E diciamocelo, un giocatore con le sue straordinarie capacità di lettura e comprensione difensiva, unite alla poca appariscenza, sembra essere fatto su misura per giocare agli Spurs e rappresentarne il nuovo corso.

Il pronostico

Gli Spurs sono una squadra giovane, in cerca di un’identità e senza stelle. È anche vero però che saranno una squadra piena di giocatori NBA solidi, con tanti difensori sopra la media e con un coaching staff di livello assoluto.

Una stagione con record vincente è irraggiungibile. Ma gli Spurs potrebbero diventare una squadra comunque molto ostica da affrontare, grazie alla capacità di schierare lineup con tanti difensori molto fisici ed atletici, a cui vanno ad unirsi almeno un paio di tiratori capaci di muovere e impensierire una difesa autonomamente.

In generale, una stagione attorno alle 30 vittorie sembra essere è uno scenario abbastanza probabile. Da un punto di vista non strettamente legato ai risultati, penso che alcuni dei giovani mostreranno le loro reali capacità aumentando la loro considerazione.

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Emiliano Naiaretti
Spurs, GLeague and draft @TheShotIT | Draft inebriated but lazy writer | Natural & environmental sciences (ANGRY) student