Dalano Banton, da Toronto fino ai Raptors

Dalano Banton
Copertina di Matia Di Vito

Dalano Banton non è un giocatore che passa inosservato quando si guarda una partita di Toronto. Per quanto la squadra costruita da Masai Ujiri spicchi quest’anno per la taglia dei suoi giocatori, con il solo VanVleet stabilmente nelle rotazioni sotto i 1.98cm, Banton è un giocatore particolarmente appariscente.

Dalano è il giocatore più alto del roster con i suoi 206cm, ma ti accorgi di lui soprattutto per il fatto che gioca da pointguard in modo sgraziato ma efficace e per il look particolare. Impossibile non notare le treccine afro e dei baffetti che sembrano quelli di un adolescente che rifiuta di tagliarseli.

Banton è stato ovviamente uno dei protagonisti dei Raptors anche per quello che ha fatto vedere in campo, non comune per una scelta numero 46 al draft.

Banton è il primo canadese scelto dai Raptors al draft

Ebbene sì, nonostante una storia di ormai un quarto di secolo, i Toronto Raptors non avevano mai scelto un canadese al draft. Hanno rimediato un giocatore del Canada nativo proprio di Toronto. Banton è infatti nato nella città dove risiede la franchigia per cui gioca, e non ha avuto un percorso standard da fenomeno liceale. Non è uno degli one and done, per capirsi.

Recruit quattro stelle in uscita dall’high school, Banton ha scelto Western Kentucky come college, dove ha giocato una sola stagione, per poi trasferirsi a Nebraska. A causa delle regole NCAA precedenti la pandemia, è dovuto stare un anno lontano dai campi da gioco, prima di giocare la sua unica stagione per i Cornhuskers. Le statistiche collegiali non sono fenomenali, 9.6 punti+5.9 rimbalzi+3.9 assist, con una lacuna enorme al tiro da tre, ma a convincere Ujiri è stato il feel for the game e la velocità pazzesca del canadese.

Ennesima scelta non scontata da parte del general manager dei Raptors, che dopo aver passato una pointguard come Suggs per assicurarsi i servigi di Scottie Barnes, ha investito sulla sua idea di tall ball passando Sharife Cooper, sceso moltissimo in sede di draft, per Banton, ennesimo giocatore sopra i due metri.

Considerate le rotazioni dei Raptors, era difficile immaginare Banton in campo con minuti stabili. Nel suo ruolo Toronto aveva già Dragić, VanVleet e Flynn, ma Dalano ha esordito molto bene. Con il numero 45 in onore della linea dei bus che passavano dove è cresciuto, Banton viene chiamato in causa contro Washington a fine terzo quarto, per provare il pressing a tutto campo. Esordisce così:

Che giocatore è Banton?

Come potreste aver intuito dallo stile di gioco dei Raptors, che cercano di forzare deflection e palle perse il più possibile, Banton dà il meglio di sé in transizione. Con la palla in mano è un fulmine, seppur sgraziato e con un ball handling da migliorare, ma sa arrivare al ferro per i due punti. Finora ha anche concluso piuttosto bene, con un 65% entro i 3 piedi e un 61.3% entro i 5, indice del fatto che le occasioni che si procura sono buone.

Come vediamo nelle clip qua sotto, Dalano si lancia come un treno in corsa, ma deraglia molto poco, aiutando parecchio le transizioni dei Raptors. Per quanto sembri spesso fuori controllo come un cavallo imbizzarrito, in realtà nell’ultima azione vediamo come sappia anche trovare i compagni.

In realtà però Banton sa il fatto suo anche a metà campo. Di certo non parliamo di uno dei migliori slasher della lega, ma pur con un ball handling non tradizionale né eccezionale se la cava bene ad attaccare il ferro. In particolare il primo passo brucia i difensori più disattenti, e da lì basta buttarsi in area, perché con quella lunghezza di braccia e gambe al ferro ci arriva. Ma non è solo questo, Banton ha anche un crossover decente per prendere il tempo agli avversari. Aggiungete a questo il coraggio e l’incoscienza quando si butta in area sempre e comunque e gli avversari, sorpresi, o subiscono canestro oppure commettono fallo. Insomma, non conviene prendersi una pausa sul perimetro se Banton ti sta puntando.

Il resto del gioco offensivo di Dalano è molto elementare: non brillando nel tiro da tre punti fa tutte le piccole cose utili per restare in campo, cioè prendere i rimbalzi offensivi e tagliare. E data la sua taglia devo dire che se la cava abbastanza bene, considerato che in 12 minuti di media raccoglie 0.5 rimbalzi in attacco.

Per quanto riguarda il tiro da tre punti, i lavori sono ancora in corso. Parliamo di un 4/11 complessivo, per un giocatore che è un non tiratore. Tuttavia la speranza è che il coaching staff dei Raptors possa compiere l’ennesimo miracolo. Anche perché la meccanica non è terribile e il tocco in alcune situazioni di gioco non è banale. Guardate come segna il floater in controtempo contro i Wizards, serve una sensibilità altissima per farlo.

Per concludere il suo gioco offensivo vi lascio quattro clip che mi sono piaciute. Le prime due sono delle spin move per trovare il canestro. La terza è un’azione di pura potenza contro Evan Mobley, in cui Dalano dimostra il gran controllo del corpo e la forza nel reggere il contatto. Infine, un puro esercizio di IQ cestistico: dai e vai prendendo il tempo al difensore per la facile schiacciata.

Banton in difesa

La metà campo secondo me più interessante di Banton è però quella difensiva. Dalano ha un’apertura alare vicina ai 210 cm, con cui può effettua deflections, palle rubate e closeout notevoli. Con quelle doti fisiche riesce a stoppare la tripla dall’angolo in situazioni compromesse, come vediamo nelle clip.

Come fa un rookie ad entrare in una rotazione di una squadra che si gioca i play-in? Mostrando impegno, nelle cosiddette hustle plays. Come vediamo nelle clip qua sotto, la difesa iperaggressiva di Toronto sulle linee di passaggio è perfetta per Banton, che si lancia con tutte le proprie forze quando vede un’opportunità. L’impegno in clip come la terza è ciò che gli consente di trovare spazio in rotazione.

Sulla palla Banton è un buon difensore: guardate come spinge Schroeder alla palla persa e come riesce a fermare Rose. Ma poi spicca ancora l’impegno del canadese, che recupera un McConnell che gli è scappato via fino a stopparlo. E poi ancora, il pressing a tutto campo per forzare la palla persa di Dinwiddie, la palla rubata direttamente su rimessa: tutto un insieme di piccoli elementi che fanno piacere a Nurse e contribuiscono ad un impatto positivo sulla gara.

Non tutto è oro come sembra da alcune clip: Banton concede il 4.2% in più al diretto avversario rispetto alla media della lega. Inoltre, come detto, il tiro è da sviluppare, e in alcune gare Banton è semplicemente spaesato, come normale che sia per un rookie. Tuttavia ha scalato le gerarchie nella squadra di Nurse, arrivando anche a giocare 22 minuti partendo dalla panchina.

Ma quindi, quanto spazio avrà Banton?

Fin qui, e parliamo di 15 gare al 17 novembre, giorno in cui scrivo, Dalano ha giocato 12.6 minuti a gara, mettendo a referto 5.1 PTS+2.3 REB+1.3 AST, con anche 0.6 palle rubate a sera. Le statistiche avanzate ci dicono che la presenza difensiva di Dalano c’è, con un 5% di STOCK%(somma di STL% E BLK%). L’impatto è leggermente positivo, +0.9 di Net Rating, e tra le lineup con più di 10 minuti giocati dei Raptors, le due più efficaci annoverano Dalano (e Khem Birch) tra i 5. Tuttavia, col rientro di Watanabe e dei Raptors sempre più al completo, con Dragić e Flynn a scalpitare per prendere quei minuti, Banton potrebbe finire per perdere il posto e andare a giocare in G League.

In realtà ha già giocato una partita per i 905, in una serie personale di 4 gare in 4 giorni. Ha sfiorato la “quadrupla doppia”, con 30 punti, 9 assist, 8 rimbalzi e 8 palle perse. L’impressione era che fosse totalmente fuori categoria per la G League, come un rookie dell’anno in Summer League.

A proposito di rookie, a Toronto gioca uno dei frontrunner per il ROY, Scottie Barnes. Nella storia recente della lega, a parte in un paio di occasioni nei quintetti All Rookie figurano sempre due compagni di squadra. Nella classe 2021 fin qui le coppie candidate sembrano essere Green-Sengun e Giddey-Robinson-Earl. Ma perché non Barnes-Banton, se Dalano giocasse più minuti a questi livelli? Probabilmente non sarà inserito nei quintetti a fine stagione, perché i Raptors cercano i playoff e non possono aspettare i suoi errori. Tuttavia l’impressione è che Ujiri abbia scovato un uomo di rotazione alla 46. E questa è già un’impresa.

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Francesco Contran
Praticante e grande appassionato di atletica, si è avvicinato al basket per caso, stregato da Kevin Durant e dai Thunder. Non avendo mai giocato è la dimostrazione vivente che per far finta di capire qualcosa non serve aver praticato questo sport.