È possibile scambiare Westbrook?

Westbrook
Copertina di Nicolò Bedaglia

Siamo quasi al giro di boa della stagione regolare e questo significa che la trade deadline si sta avvicinando. I Lakers si sono già iniziati a muovere per poter cercare di migliorare un minimo l’organico e lo hanno fatto tramite una trade a tre squadre con Knicks e Cavaliers, scambiando Rajon Rondo per i Draft Rights di Louis Labeyrie (57esima scelta del 2014), un modo per liberare uno slot a roster e iniziare a rimediare a quanto di male fatto in offseason.

Purtroppo, però, la situazione in casa Lakers si fa critica ogni giorno di più, ed è abbastanza chiaro che scambiare il solo Rondo non cambierà le sorti della stagione: c’è bisogno di fare qualcosa di più impattante e un’idea potrebbe essere scambiare Westbrook, o almeno provarci, ma è davvero possibile farlo?

Perché Westbrook dovrebbe essere scambiato

Prima di dare risposta alla forse ovvia domanda, inquadriamo il problema e capiamo perché Westbrook dovrebbe essere spedito via.

Russell è arrivato in estate ai Lakers tramite una mega trade con Washington – di cui potete rivedere qui i dettagli – e ovviamente si è portato dietro anche il suo faraonico contratto da ben 44 milioni di dollari con annessa player option da 47 milioni. L’aggiunta di questo contratto a quello delle altre due stelle ha intasato completamente il payroll dei Lakers, dunque ecco un primo motivo: sfoltire il monte ingaggi per cercare contratti più vantaggiosi, magari ringiovanendo un minimo il roster.

I motivi hanno anche una componente tecnica e tattica. Quello che salta all’occhio sono soprattutto le pessime scelte che prende durante la gara: qui vediamo prima Russ sfidare Smart in uno contro uno; la difesa è perfetta ed il tiro è un airball che lascia pochissimi secondi sul cronometro ai Lakers. Segue una clip con l’ormai “classico” jumper dal mid range con ancora 15 secondi da giocare e nessuno a rimbalzo, un’azione completamente buttata.

Qui prende un’altra decisione dubbia: prima porta Cabarrot spalle a canestro, poi decide di attaccare il centro area dove si trova anche Capela. Russ è costretto a prendersi un tiro affrettato e in equilibrio precario mentre viene difeso da due giocatori.

Un altro motivo per cui Westbrook appare quasi un pesce fuor d’acqua a LA sta nel fatto che è un giocatore estremamente ball-dominant. Russell è una pointguard con una pericolosità al tiro pari a zero e che fa dell’attacco in palleggio il suo punto di forza, perciò ha bisogno di tanti possessi palla in mano per poter essere una preoccupazione per le difese avversarie. Dare palla in mano a Westbrook significa toglierla a James e, storicamente, questa idea non ha portato i frutti desiderati. Anche provare a fare il contrario sembra una pessima scelta, proprio perché le difese lasciano perdere Russell lontano dal pallone dato che non è un giocatore capace di generare gravity con il suo tiro.

Nella metà campo difensiva il copione non cambia molto, non è certo il peggior difensore a roster, ma averlo in campo non aiuta minimamente una squadra con già abbastanza problemi difensivi. Nella prima clip il numero 0 viene bruciato da Bogdanović sul pick and roll, questo permette agli Hawks di guadagnare un nettissimo vantaggio e segnare sul lob. Nell’altra clip, invece, Westbrook parte lontano dalla palla in difesa, si stacca correttamente per aiutare sul roll di Capela ma senza accorgersi che Howard è rientrato, rimanendo quindi a centro area senza alcun motivo apparente.

I motivi per cui scambiare Westbrook è impossibile

I motivi per scambiare Westbrook ci sono e sono tutti molto validi, dal contratto alla difesa, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà e accettare il fatto che Russell finirà quasi sicuramente la stagione con la maglia dei Lakers, perché ci sono altrettante buone ragioni per cui è difficilissimo liberarsene.

Il primo motivo per cui è dura anche solo trovare una trade per Russell è il contratto. Un accordo che è difficile da far entrare già da solo in qualsiasi tipo di trattativa, primo perché sono tantissimi soldi e secondo perché Russell avrà a disposizione la propria opzione in estate, quindi un team che riceve Russ potrebbe vederselo rimanere un altro anno a 47 milioni o rischiare di perderlo a zero.

Se al contratto ci aggiungiamo anche che ormai The Brodie non è più giovane, allora voler puntare su di lui, lasciando andare giovani o contratti migliori in rapporto qualità/prezzo, sembra una mossa azzardata e che potrebbe compromettere il futuro prossimo di una franchigia.

Una soluzione potrebbe essere quella di aggiungere asset alla trade, cosa poco probabile poiché i giallo-viola non hanno prime scelte fino al 2027 e anche perché gli unici due giocatori a roster scambiabili con un minimo di valore sono Kendrick Nunn e Talen Horton-Tucker, non il massimo della qualità.

Il secondo motivo sta nel fatto che il modo di giocare di Westbrook è molto particolare e ha bisogno di un roster costruito su misura intorno a lui per funzionare, o quantomeno per rendere in maniera decente. Dunque una squadra con una star già ball-dominant difficilmente vorrà sacrificare preziosi equilibri dando via role player per aggiungere al roster un altro divoratore di possessi con un decision making dubbio e uno stipendio enorme.

Stessa cosa vale per squadre con giovani stelle o in modalità tanking sfrenato: queste squadre hanno bisogno di dar possessi alle proprie stelle per farle migliorare, dunque inserire un giocatore con queste caratteristiche potrebbe risultare più deleterio che altro.

Westbrook si trova in un limbo, non è più nel prime come giocatore ma ha ancora contratto e status da superstar e non è nemmeno un veterano da 10-12 minuti a notte come possono essere Ariza, Anthony o Howard: difficile a livello tattico voler investire su di lui.

Insomma, scambiare a metà annata uno dei giocatori più divisivi degli ultimi anni non appare una cosa estremamente semplice è quindi più probabile che lo scambio avvenga in estate. Nonostante ciò, mai dire mai, soprattutto perché la trade deadline è quel momento dell’anno dove possono succedere le cose più incredibili della stagione e in un attimo Westbrook potrebbe ritrovarsi a vestire una maglia diversa.

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Andrea Poggi
24 anni, istruttore di minibasket e appassionato di fotografia. Tifoso Lakers dalla nascita per fare un torto al padre tifoso Celtics, segue anche i Pelicans a causa di Lonzo Ball.