I giocatori internazionali con più potenziale del Draft 2021

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Copertina di Edoardo Celli

Dopo lo scorso Draft, in cui sono stati scelti due prospetti internazionali in top 10 (Hayes e Avdija) e tanti prospetti “minori” da fine primo e secondo giro, quest’anno ci troviamo davanti a una classe internazionale probabilmente ancora più ricca. Tra giocatori che si conoscevano e aspettavano già dall’anno scorso come Garuba e altre sorprese più recenti come Şengün e Giddey, ci sono vari giocatori non americani che potrebbero ambire a essere scelti tra le prime 15-20 scelte del prossimo draft.

In questo articolo descriveremo i quattro giocatori internazionali più quotati e probabilmente dal più alto potenziale della draft class 2021: Usman Garuba, Alperen Şengün, Roko Prkačin e Josh Giddey.

Josh Giddey

Josh Giddey è la nuova sensation in arrivo dall’Australia. Non fatevi ingannare però, l’hype che lo accompagna non è solo figlio del successo di LaMelo e di Jae’Sean Tate. Giddey è infatti un vero e proprio playmaker nel corpo di un’ala di oltre 203cm che ha giocato a un ottimo livello in un buon campionato come la NBL.

La guardia nativa di Melbourne, a soli 18 anni (è nato il 10 ottobre 2002), ha disputato una stagione da protagonista con gli Adelaide 36ers, viaggiando a 10.9 punti, 7.4 rimbalzi e 7.5 assist di media.

La sua caratteristica più forte è certamente il playmaking. Giddey è un giocatore dal grande feel per il gioco ed è innanzitutto molto bravo a controllare i tempi e le velocità a cui far giocare la propria squadra. Nonostante la giovane età è inoltre già un giocatore di pick and roll molto rifinito, che sa manipolare una difesa, utilizzare cambi di passo e che sa come utilizzare diversi angoli a proprio vantaggio.

Poi, la sua altezza gli permette di vedere linee di passaggio inarrivabili per molte guardie più basse e questo ovviamente lo rende in grado di generare tanti tiri aperti per i compagni. Un difetto probabilmente è il ball-handling, sicuramente buono per un ragazzo di quella taglia, ma non straordinario per un giocatore che dovrà avere spesso la palla in mano.

Ad oggi offensivamente non è però un grande scorer. È bravo a scegliere quando penetrare e sa finire al ferro con entrambe le mani, ma la scarsa fisicità lo limita per ora. Il tocco sembra buono e la meccanica non sembra irreparabile, soprattutto da fermo, ma i risultati ancora non ci sono, infatti ha tirato solo con il 29.3% da 3 e con il 69.1% ai liberi. In generale, resta qualche dubbio sulla sua capacità di essere funzionale anche senza la palla in mano. In NBA dovrà giocare sempre on-ball per avere qualche utilità?

Anche in difesa Giddey mette in mostra il suo “feel for the game“, riuscendo spesso a leggere correttamente le varie situazioni di gioco. Ovviamente non è sempre impeccabile e capita di trovarlo fuori posizione, in ritardo sugli aiuti o sulle rotazione, ma dovrebbero essere dei difetti risolvibili per un giocatore così giovane e con quelle doti di comprensione del gioco.

Giddey è un difensore tutto sommato solido sulla palla nel caso in cui difenda giocatori di taglia simile, ma può soffrire giocatori più piccoli e veloci o giocatori particolarmente fisici. Ha inoltre delle mani molto rapide, testimoniate anche dalle 1.6 stocks (la somma di rubate e stoppate) a gara.

In sostanza, Giddey non è ancora un prodotto finito ma il fascino del creatore con taglia, giovane e che ha già ben figurato contro i professionisti probabilmente gli garantiranno una scelta in lottery.

Usman Garuba

Usman Garuba entra di diritto tra i giocatori internazionali con più upside della classe per via della sua dimensione difensiva: il prospetto spagnolo è visto da molti esperti come il miglior difensore dell’intera classe. Durante la sua esperienza al Real Madrid ha dimostrato di poter contenere qualsiasi tipo di attaccante nonostante la differenza di esperienza abissale rispetto agli avversari.

Garuba è infatti il più giovane titolare della storia del club spagnolo, all’età di 17 anni è riuscito a conquistarsi la fiducia dell’ambiente e da qui è partita la sua ascesa come promessa a livello mondiale.

Nell’ultima stagione è stato una pedina fondamentale della squadra e ha migliorato il suo rendimento toccando l’apice durante le Final Four di Eurolega, dove ha registrato delle prestazioni di alto livello nell’ultima serie del Real contro i futuri campioni dell’Efes.

La sua esperienza in queste competizioni gli conferisce un buon vantaggio rispetto ad altri suoi coetanei in lizza per una chiamata al prossimo Draft, visto che l’Eurolega è considerato il gradino subito inferiore rispetto alla NBA ed è di gran lunga più probante rispetto al livello collegiale.

Ciò che intriga di questo giocatore peculiare sono le abilità nella metà campo difensiva: pur essendo 203 centimetri per 104 kilogrammi, non vi è attaccante che lui non sia in grado di contenere. La facilità con cui riesce a controllare la sua imponente stazza e ad effettuare scivolamenti è disarmante in certi frangenti. Se sommiamo anche una discreta rapidità di piedi e una grande esplosività, ecco che parliamo del prototipo ideale del difensore moderno.

In un sistema difensivo come quello della NBA, dove poter difendere più posizioni in campo è sempre più richiesto a qualsiasi giocatore, queste caratteristiche fanno gola a molti dirigenti impegnati nella valutazione dei prospetti in vista del draft.

Soprattutto nei primi anni nella lega si troverà a ricoprire la posizione di ala grande e verrà utilizzato come difensore versatile in grado di cambiare copertura sotto richiesta del piano partita. Successivamente bisogna capire se riuscirà a reggere l’impatto con i centri avversari per slittare anche in quella posizione. Al momento l’unica pecca riguarda appunto la protezione del ferro, caratteristica fondamentale per un 5 e non propria di un giocatore leggermente sottodimensionato.

Per sopravvivere nella lega dovrà però migliorare dal punto di vista offensivo. Al momento non ha brillato in questa metà campo e ha dimostrato di essere ancora molto acerbo, pur avendo rassicurato i tifosi con alcuni miglioramenti importanti. Il tocco non è dei migliori (63% ai liberi) e le sue mani poco delicate non gli permettono nemmeno di avere un controllo di palla sempre preciso. Tuttavia, dai primi anni al Real fino ad oggi, la meccanica di tiro è molto migliorata e ora sembra quasi pronta per garantirgli tiro rispettabile da oltre l’arco. L’aspetto migliore del suo gioco offensivo si è intravisto come rollante in situazioni di pick and roll, qui è riuscito a far vedere flash di visione di gioco e una buona capacità di concludere al ferro per convertire in punti facili.

Alperen Şengün

Se parliamo di upside non possiamo non citare Alperen Şengün, prospetto turco che compierà 19 anni solo quattro giorni prima del 29 luglio, data in cui è fissato il prossimo Draft. Questo giovanissimo astro nascente del basket europeo ha disputato una stagione veramente incredibile per un giocatore così poco esperto.

Il suo Besiktas è stato protagonista di una cavalcata impressionante nella BSL, la principale lega turca, dove la sua squadra si è dovuta arrendere solo contro i campioni d’Europa in carica dell’Efes. In questa ultima sfida Şengün ha toccato il punto più alto della sua stagione in termini di produttività e di maturità, il biglietto da visita perfetto per fare il grande salto in NBA.

Anche per lui vale lo stesso discorso effettuato per altri prospetti internazionali, aver giocato insieme e contro dei professionisti lo aiuterà molto nell’adattamento ai ritmi e ai sistemi della NBA. Inoltre, in questo periodo sta disputando insieme alla nazionale turca le fasi finali per la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo che si terranno durante questa estate. Grazie a questa esperienza sta iniziando ad assaggiare il livello che troverà in NBA, condividendo il campo con giocatori che ormai sono stabilmente nella lega come Osman, Korkmaz e İlyasova.

Il giovane talento turco è conosciuto agli occhi degli osservatori per le sue grandi doti offensive. Durante la sua unica stagione tra i professionisti con il Besiktas ha messo in mostra una spiccata versatilità in attacco, dimostrando di poter essere pericoloso in qualsiasi zona del campo e nella maggior parte delle situazioni di gioco. La chiave di tutto ciò sta nelle sue mani davvero raffinate, che gli garantiscono un tocco eccelso al tiro e una buona capacità di gestire il palleggio quando gli viene richiesto.

Ai liberi ha mantenuto un promettente 81% su 6 tentativi a partita, e questo indice non fa che solidificare quanto detto in precedenza. A questo bisogna aggiungere la sua capacità di vedere linee di passaggio non scontate, durante la stagione ha fatto vedere passaggi tanto spettacolari quanto efficaci. Questa caratteristica non è così comune per un lungo e potrebbe essere ancora più sfruttata durante la sua carriera in NBA.

Dovrà lavorare un po’ per disporre di un tiro da oltre l’arco che possa essere considerato rispettabile, tuttavia non ci sono dubbi che nel corso della sua carriera riuscirà ad espandere il suo raggio: la meccanica di tiro è fluida, il tocco è – come abbiamo già sottolineato – sopra la media e ha già dimostrato di poter essere efficace con dei jumper da due punti.

I problemi sorgono nella metà campo difensiva, dove soffre molto in termini atletici e quando gli viene richiesto di difendere nello spazio. Sarà molto difficile per lui trovare una dimensione ottimale in difesa perché sia in posizione di ala grande che in posizione di centro potrebbe fare molta fatica, per ragioni diverse. Non essendo il più esplosivo dei giocatori riuscirebbe a garantire una protezione del ferro poco efficace e, inoltre, la sua mobilità non eccelsa potrebbe penalizzarlo troppo nel difendere uno contro uno anche lontano dal proprio canestro.

Roko Prkačin

Roko Prkačin è un’ala croata di oltre 206cm e ricevette una buona dose di notorietà già lo scorso anno per essere diventato a soli 17 anni il capitano della sua squadra, il Cibona. Innanzitutto la prima particolarità di Roko è che, pur essendo uno dei giocatori più giovani della classe (il nato il 26 novembre 2002), ha già all’attivo un centinaio di partite tra i professionisti. In questa stagione è stato uno dei giocatori più importanti della sua squadra, viaggiando a 13 punti, 7 rimbalzi e 2 assist di media.

Oltre alla giovane età, il fascino di Prkačin è facile da intendere: un 4 moderno, che comprende il gioco e che ha delle fondamenta di handling, creazione e tiro in attacco.

Andiamo a vedere più da vicino le varie parti del suo gioco, partendo dalla difesa. Prkačin si prospetta come un 4 versatile, capace di difendere su più ruoli. È capace di difendere anche lunghi di una certa stazza grazie alla sua buona taglia e ad un fisico già ben sviluppato per un 18enne. La sua velocità orizzontale e laterale lo rendono solido anche sul perimetro contro giocatori più bassi.

Probabilmente non è un difensore d’élite contro nessun tipo di giocatore, ma è un buon difensore in molti matchup. A livello di difesa di squadra, è sempre molto educato e difficilmente si trova fuori posto o fuori tempo.

L’attacco è un po’ più problematico. Sicuramente il primo dubbio è dato dal tiro. In questo campo ha anche avuto un relativo successo (40% su 3 tentativi a gara in Lega Adriatica nell’ultima stagione) ma la meccanica è ben lontana dall’essere accettabile. In generale, il suo tiro appare scomposto, poco compatto, con qualche problema sia nel footwork sia nella parte alta. Questi problemi sono testimoniati anche dal 61.8% ai liberi nell’ultima stagione.

Prkačin è un buon attaccante in situazioni dinamiche e ha un ottimo tempismo come tagliante, inoltre ha mostrato dei flash notevoli di attacco in transizione.

L’ala del Cibona non è un vero e proprio playmaker ma sa far circolare la palla, è capace di agire da secondo o terzo creatore ed è in grado di massimizzare un vantaggio già creato da un compagno. In generale, grazie anche al buon ball-handling per un’ala così alta, è un giocatore molto abile nell’attaccare e sfruttare i closeout di una difesa già in movimento.

A causa probabilmente dei tanti dubbi che circondano soprattutto la sua dimensione offensiva, Prkačin non sembra essere molto apprezzato negli ultimi mock draft. In generale però la potenziale utilità di un’ala con queste caratteristiche è innegabile, e forse la sua giovanissima età e la già lunga esperienza professionistica andrebbero considerate maggiormente. Vedremo chi punterà su di lui e soprattutto a che punto del draft.

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Filippo Barresi
Calciofilo prestato alla NBA, tifoso degli Charlotte Hornets e della Sampdoria. Studente di Marketing all'Università di Torino, classe 1998. Molto probabilmente non vedrà un successo sportivo nell'arco della sua vita.
Emiliano Naiaretti
Spurs, GLeague and draft @TheShotIT | Draft inebriated but lazy writer | Natural & environmental sciences (ANGRY) student