La tumultuosa estate dei Lakers

lakers offseason
Copertina di Nicolò Bedaglia

L’uscita al primo turno in sei gare contro i Phoenix Suns di Paul e Booker è un ricordo ancora fresco nella mente dei tifosi Lakers. Nonostante ciò, è arrivato il momento di voltare pagina e pensare all’off-season, snodo fondamentale per il futuro della franchigia di LA.

Uno sguardo alla situazione salariale

I Lakers al momento hanno solo cinque giocatori con un contratto garantito per la prossima stagione -LeBron James, Anthony Davis, Kentavious Caldwell-Pope, Kyle Kuzma e Marc Gasol – per un totale di 105 milioni di dollari. Nel conto va aggiunto anche lo spazio occupato dal vecchio contratto di Luol Deng di 5 milioni per arrivare a 110.2 milioni, senza contare i cap hold di Alex Caruso e Dennis Schröder.

La faccenda è però notevolmente più complicata e profonda. Infatti è necessario cercare di spiegare alcuni scenari riguardanti la midlevel exception.

Nel caso in cui Montrezl Harrell decidesse di tornare ai Lakers sfruttando la sua player option da 9.7 milioni di dollari e i giallo-viola mantenessero la 22esima scelta al draft 2021, i Lakers non avrebbero la MLE a disposizione e avrebbero 14 milioni disponibili prima di finire in luxury.

Nel caso in cui Harrell decidesse di declinare la player option e quindi di testare il mercato dei free agent, la franchigia avrebbe, di nuovo, a disposizione la midlevel exception. Sembra facile, vero? Solo all’apparenza, perché anche qui si possono palesare scenari diversi.

I Lakers, infatti, se decidessero di firmare di nuovo i vari Caruso e Schröder sfruttando i bird rights finirebbero in luxury e questo impedirebbe loro di usufruire della piena MLE da 9 milioni, lasciando però aperta quella da 5.9. Un discorso simile è possibile farlo nel caso in cui i giallo-viola non si trovino oltre la luxury tax line: in questo scenario avrebbero la possibilità di usare la Full MLE da 9 milioni di dollari, ma finirebbero in hard cap; dunque, per evitare l’hard cap avrebbero la possibilità di usare solo la MLE da 5.9 milioni, come prima.

A tutto ciò c’è da aggiungere che la bi-annual exception è già stata usata per prendere Wesley Matthews durante la scorsa free agency e dunque non sarà utilizzabile quest’anno. Come è facilmente deducibile, la situazione in casa Lakers è tutt’altro che facile e si rischia di finire in luxury per il secondo anno di fila, nel caso in cui dovessero mantenere tutto il roster.

Chi rifirmare?

Nonostante il desiderio di Rob Pelinka sia quello di voler mantenere il core della squadra intatto, difficilmente sarà possibile fare una cosa del genere senza sacrifici. I Lakers hanno ben 8 giocatori che entreranno in free agency questa estate e lo spazio di manovra, come abbiamo visto, è risicato per non dire nullo. Questo porterà sicuramente a dover prendere decisioni dolorose e sicuramente non facili, quindi è bene capire quali giocatori abbiano la priorità rispetto ad altri.

Il primo giocatore di cui bisogna necessariamente parlare è Dennis Schröder. La pointguard tedesca ha già rifiutato a stagione in corso una estensione contrattuale da ben 80 milioni di dollari in quattro anni per cercare un contratto molto più oneroso, tanto che il vice presidente della federeazione tedesca di basket, Armin Andres, ha dichiarato che Schröder vorrebbe un contratto tra i 100 e i 120 milioni.

Per i Lakers è impensabile poter offrire un contratto da più di 20 milioni l’anno a Dennis, nonostante abbiano i bird rights, visto che non sarà niente di più che il terzo/quarto della squadra. Fortunatamente per i giallo-viola (se così possiamo dire…), le prestazioni di Schröder in questi playoff non sono state sempre brillanti e ciò potrebbe far abbassare le pretese della guardia. Sarebbe un affare per LA riuscire a riportarlo a casa a circa 17/18 milioni, anche solo per due anni.

Il secondo free agent della lista – e forse anche il più importante di tutti -, è senza dubbio Alex Caruso, reduce da due stagioni di altissimo livello. Guardando le cifre ci si aspetterebbe molto di più, ma l’impatto del ventisettenne – soprattutto nella metà campo difensiva – è stato molte volte paragonabile a quello di un terzo/quarto elemento del quintetto. Caruso sarà sicuramente nella lista dei desideri di qualsiasi GM della lega essendo un giocatore estremamente duttile e plug-and-play, capace sia di giocare on ball che off ball. Per LA, dunque, è priorità assoluta cercare di trattenerlo, anche spendendo più del necessario vista la grande chimica che sembra esserci con James e Davis.

Tra gli altri giocatori che dovrebbero essere rifirmati, o che comunque dovrebbero avere la priorità rispetto agli altri ci sono Markieff Morris, Jared Dudley, Wesley Matthews e Talen Horton-Tucker. I primi tre sono i meno preoccupanti, già intenzionati a rimanere nell’ambiente Lakers e che potrebbero accontentarsi di contratti al minimo, soprattutto Dudley che durante le exit interviews ha già dichiarato di voler rimanere al 100%.

La situazione di Horton-Tucker, invece, è ben diversa dato che è ancora molto giovane, 21 anni a novembre prossimo, e con discreti margini di crescita. Dunque, non sarà scontato vederlo in maglia purple&gold il prossimo anno, visto che potrebbe ricevere offerte ben più succulente da squadre in rebuilding ed in cerca di giovani. Cosa fare quindi? Talen difficilmente sarà un giocatore cardine di una franchigia, quindi se dovesse chiedere troppi soldi meglio lasciarlo andare e puntare su veterani solidi e capaci di contribuire da subito.

Chi non rifirmare?

Dopo aver appurato quali siano i free agent più importanti da cercare di trattenere, ora è il turno dei meno indispensabili: Andre Drummond e Ben McLemore.

Drummond è un giocatore vecchio stile, un archetipo che può stare in una contender ed avere minuti solo a determinate condizioni, quali essere un rollante eccellente e saper difendere il ferro in modo egregio, tutte cose che Andre non è stato in grado di fare. Oltre ad essere un fit pessimo, quindi, per ora nessuno sa a quanto voglia puntare in free agency in termini di soldi. Vien da sé, dunque, che Drummond non dovrà essere tra le priorità in casa giallo-viola e che dovrebbe essere rifirmato solo a certe condizioni: ruolo marginale e stipendio basso.

Per Ben la situazione è diversa. L’ex Rockets è un giocatore che potrebbe essere utile come decimo o undicesimo uomo della rotazione, e anche come fit vicino a James funzionerebbe, ma sono sconosciute le sue intenzioni future. Se dovesse decidere di cercare fortuna altrove, non sarebbe comunque un problema dato che giocatori con quello skillset non sono così difficili da trovare.

Il draft

Si ringrazia Francesco Semprucci per le dritte.

Tenere la scelta per i Lakers è un’idea intrigante, ma potrebbe esserlo solo nel caso in cui venisse scelto un giocatore già pronto in uscita dal college e, quindi, capace di contribuire fin da subito. Vediamo ora quali sono i nomi più gettonati per i giallo-viola.

Iniziamo da Chris Duarte, ventiquattrenne che ha giocato le ultime due stagioni ad Oregon. Duarte è una guardia capace di aprire molto bene il campo che nell’ultima stagione ha tirato con oltre il 40% da 3 su ben 5.5 tentativi; inoltre sembra anche capace di crearsi tiri in pull-up. Offensivamente sembra un profilo fatto su misura per giocare vicino a LeBron e Davis. Anche nella propria metà campo ha fatto vedere cose interessanti, soprattutto nella difesa di squadra.

Il secondo giocatore è Trey Murphy – ha fatto il pre-draft workout con i Lakers il 10 luglio -, una guardia-ala di 206 centimetri in uscita da Virginia. Murphy è un tiratore clamoroso, in tre anni di college solo un anno è sceso al di sotto del 40% da 3 punti e quest’anno è entrato a far parte anche del club 50-40-90. Oltre ad essere una minaccia da fuori è anche un ottimo tagliante grazie alla stazza e all’atletismo, mentre presenta delle lacune nella creazione e nel passaggio. Anche difensivamente ha dimostrato ottime cose, soprattutto nella difesa POA.

Il terzo della lista è Kessler Edwards, ala in uscita da Pepperdine dopo 3 anni. Edwards è un ottimo difensore, non un POA a livello di Murphy, ma un miglior difensore di squadra, capace di passare molto bene sui blocchi, intercettare passaggi e contestare al ferro. Offensivamente si è dimostrato un tiratore inferiore agli altri due già citati, andando comunque a chiudere con un ottimo 39% su 4.1 tentativi la sua carriera collegiale.

L’ultimo della lista è Jared Butler, campione del torneo NCAA con Baylor. Butler potrebbe scendere molto a causa di problemi cardiaci, quindi molte squadre potrebbero rinunciare a draftarlo. Jared è una guardia di 190 centimetri, sa giocare sia con che senza palla ed ha fatto vedere cose interessanti sia dal palleggio che al tiro.

Vincere ora

L’obiettivo dei Lakers rimane sempre lo stesso: vincere ora, nel presente. La finestra di tempo per vincere un altro titolo si sta chiudendo piano piano, soprattutto a causa dell’età di James, quindi è vitale cercare di massimizzare tutti gli anni del Re. Come farlo però?

Come migliorare il roster

Iniziamo dalla miglior situazione che è, al contempo, lo scenario più difficile da realizzare (impossibile, anzi): una trade per una terza stella. Non fraintendetemi, non è infattibile portare una terza stella in squadra, ma ciò dipende tanto dalle risorse a disposizione del team. Al momento i Lakers hanno pochissimi assets, non tanto per quanto riguarda i contratti da scambiare, ma proprio in termini di puro valore: niente pick e giovani promettenti, solo role players. Dunque, a meno di sconvolgimenti assurdi sarà abbastanza infattibile arrivare a giocatori del calibro di Lillard, per dirne uno.

Un’altra situazione potrebbe essere quella di fare un pacchetto che comprende la 22esima pick e giocatori – che possono andare da KCP e Kuzma ad Harrell e Schröder nel caso in cui decidessero di tornare in maglia Lakers – per prendere qualcuno in grado di fornire un apporto più concreto fin da subito. Durante la stagione i gillo-viola hanno tentato di prendere Lowry con un pacchetto similare, quindi potrebbero effettivamente tentare di prendere un giocatore di quel valore.

Rimane il mercato dei free Agent dove i purple&gold punteranno a prendere veterani utilizzando le varie eccezioni (se disponibili) o contratti al minimo salariale. Oltre ai già menzionati free agent dei Lakers, qui vedremo alcuni nomi in grado di ricoprire ruoli da comprimari di lusso partendo dalla panchina

N.B: la lista dei FA è lunga, dunque mi è impossibile analizzare caso per caso, qui ho inserito quelli che per me potrebbero aiutare al meglio i Lakers.

Il primo giocatore nella lista è sicuramente Jeff Green, autore di una notevole postseason con i Nets. Green è capace di giocare sia come tiratore statico che in collaborazioni offensive come pick and roll o handoff dal palleggio e ciò lo renderebbe un perfetto fit per James e Davis. Sicuramente Jeff sarà sulla lista di moltissime squadre e dunque non sarà scontato portarlo in maglia giallo-viola. Lo scenario ideale è quello di non utilizzare eccezioni, ma cercare di prenderlo usando un contratto al minimo.

Continuando con gli esterni, un altro nome che potrebbe essere interessante in maglia Lakers è quello di Josh Hart. Hart è giovane, quindi potrebbe voler cercare contratti più remunerativi e soprattutto a lungo termine piuttosto che giocare per una contender, ma tentare non sarebbe comunque una brutta idea: giocatore fisico e capace di difendere su più ruoli, ottimo rimbalzista per la stazza e discreto tiratore in spot-up.

Rimaniamo a New Orleans dato che negli ultimi giorni, su Twitter, sono usciti anche rumors riguardanti Lonzo Ball. Il primogenito dei Ball sarà restricted free agent questa estate e ciò significa che i Pelicans potranno pareggiare qualsiasi offerta fatta al giocatore, nonostante ciò, la franchigia della Louisiana non sembra interessata a pareggiare offerte troppo significative. Lonzo, dunque, potrebbe effettivamente tornare, ma avrebbe senso per i Lakers? Dipende da cosa faranno Caruso e Schröder. Il primo come rapporto prezzo/skills è migliore di Zo, mentre Dennis, invece, è un giocatore superiore sotto molti punti di vista. Ball diventa quindi una possibilità solo nel caso uno dei due abbandonasse definitivamente la nave e nel caso in cui accetti un contratto non troppo oneroso, cosa molto dubbia ad ora.

L’ultimo degli esterni è Nicolas Batum, anche lui come i precedenti è molto difficile da raggiungere, ma visto che continuerà a percepire soldi dagli Charlotte Hornets, potrebbe effettivamente accontentarsi del minimo salariale. La stagione di Batum è stata ottima sotto tutti i punti di vista ed anche come capacità tecniche si sposa in modo eccellente con il duo LeBron-Davis.

Nel caso in cui Drummond e Harrell non dovessero tornare, i Lakers potrebbero puntare ad una vecchia conoscenza: JaVale McGee. Il lungo originario di Flint conosce già l’ambiente Lakers e sul campo e, nonostante alcuni evidenti limiti tecnici e tattici, si è dimostrato un buon fit, soprattutto in difesa, con Davis e James.

L’estate in casa giallo-viola si preannuncia tutt’altro che tranquilla. Non sarà facile mantenere il core attuale e soddisfare le richieste di tutti, quindi potremmo vedere degli stravolgimenti nei comprimari. Quello di cui possiamo stare certi è che la volontà dell’intera franchigia e dei giocatori è quella di tornare alle Finals e vincere almeno un altro titolo cercando di massimizzare al meglio gli ultimi anni di LeBron.

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Andrea Poggi
24 anni, istruttore di minibasket e appassionato di fotografia. Tifoso Lakers dalla nascita per fare un torto al padre tifoso Celtics, segue anche i Pelicans a causa di Lonzo Ball.