NBAMANIA 2022, lo show che ognuno di noi desidera

WrestleMania NBA
Copertina di Marco D'Amato

Ogni appassionato di wrestling ha cerchiato sul calendario, con il pennarello rosso, le date del 2 e del 3 aprile 2022.

Perchè? Semplice, è il WrestleMania Weekend.

All’AT&T Stadium di Arlington, Texas, la “casa” dei (tanto amati da Stephen A. Smith) Dallas Cowboys, in diretta nazionale sul canale Peacock e trasmesso su WWE Network per tutto il resto del mondo, si terrà l’evento che i fan dello sport più scriptato della storia – ma chi siamo noi per dire qualcosa a Vince McMahon? – aspettano ogni anno.

Brock Lesnar contro Roman Reigns, Drew McIntyre contro Happy Corbin, Ronda Rousey contro Charlotte Flair. Questi sono solo alcuni dei match inseriti nella card di WrestleMania 38, insomma i migliori atleti dei roster di Raw e SmackDown.

E, all’improvviso, la folgorazione in redazione: “Ma se facessimo un evento simile con i giocatori NBA?”.

Neanche fossimo gli sceneggiatori di Boris, al grido di “Facciamoli…combattere, così, de botto, senza senso”, trasmesso in esclusiva su True Shooting TV, nasce “NBAMANIA 2022: The Most Stupendous Night Event In NBA History”.

Ci siamo divertiti – spoiler: mi sono divertito, un sogno – a costruire una card dedicata ai giocatori NBA ed alle rivalità (effettive, potenziali o totalmente inventate da sognatori come me) che potrebbero svilupparsi in un evento del genere.

Dato che mi sono auto-attribuito carta bianca per l’organizzazione di questo evento e vista la mia malcelata fede Purple&Gold, il grande appuntamento si terrà allo Stapl…alla Crypto.com Arena, casa dei Los Angeles Lakers.

Quindi, che lo show abbia inizio.

Triple Threat Play-In Match: Pelicans vs. Lakers vs. Spurs

L’evento, aspettato da tutti i fan NBA, si apre con un match a tre, con in palio gli ultimi due posti disponibili del Play-In Tournament, anticamera ed antipasto dei Playoff NBA.

Le tre franchigie contendenti sono i New Orleans Pelicans – rappresentati da Brandon Ingram -, i Los Angeles Lakers – rappresentati da Russell Westbrook, in sostituzione di LeBron James che vedremo impegnato più avanti nel main event – ed i San Antonio Spurs – rappresentati da Dejounte Murray.

In virtù del momento che stanno affrontando i tre team, dei record – 32-43 per i Pelicans, 31-43 per i Lakers, 30-44 per gli Spurs – e del calendario da qui alla fine della regular season, l’esito sembrerebbe (mio malgrado) scontato.

Visto il risultato dell’ultimo match tra i Lakers ed i Pelicans, dove i primi hanno sprecato un vantaggio di ventitré punti andando poi a perdere l’incontro, e vista la posizione in classifica degli Spurs, possiamo immaginare lo svolgimento del Triple Threat Play-In Match.

Ingram, Westbrook e Murray in fase di attesa, poi clinch al centro del ring tra i primi due e con il terzo che, “guasconamente” alla Eddie Guerrero, finge di buttarsi nella contesa e, poi, si disinteressa aspettando la sua occasione.

Questa è, esattamente, la situazione attuale delle tre franchigie.

I Pelicans in vantaggio, sia per lo scontro diretto vinto nella notte in cui LeBron James ha superato i 37’000 punti in carriera sia per la schedule favorevole.

I Lakers in difficoltà ma ancora vivi, sia per le evidenti lacune a livello di roster, sia perché vivono sulle ali della stagione irreale che sta giocando James, sia per la schedule più complicata rispetto a quella di New Orleans (che dovranno incontrare un’altra volta alla Crypto.com Arena).

Gli Spurs in attesa, sia per la situazione di classifica che li vede alle spalle delle altre due sia per la schedule abbordabile che permetterebbe alla franchigia allenata da Gregg Popovich di scavalcare una (od entrambe, chi lo sa?).

La previsione (o l’esito del Triple Threat), ad oggi, dice vittoria di Brandon Ingram che, dopo aver “schienato” Russell Westbrook ed aver eliminato i Lakers dalla corsa ai playoff, riesce ad eliminare anche Dejounte Murray e, dunque, regala la nona posizione ai Pelicans e si prende il fattore campo sugli Spurs, decimi.

The Morant Show

Nelle scorse settimane e nelle scorse puntate di Raw, il wrestler canadese Kevin Owens ha costruito dal nulla una “faida” con il suo idolo, nonché leggenda WWE, “Stone Cold” Steve Austin, al quale ha anche “rubato” la finisher, cioè la Stunner.

Nella costruzione di questo incontro, Owens ha utilizzato la sua bravura con il microfono per provocare Austin, presentandosi nelle varie puntate di Raw con l’iconica canottiera “Austin 3:16” e facendo partire dal nulla la theme song di Stone Cold per ingannare i fan presenti.

Lavorandoci settimana dopo settimana, Kevin Owens e gli sceneggiatori della WWE sono riusciti a mettere in piedi uno stint interessante per WrestleMania 38: non un incontro, bensì una “intervista” nel The K.O. Show tra lo stesso Owens ed Austin che, presumibilmente, si trasformerà in un match…all’ultima stunner.

Così, noi abbiamo preso spunto ed abbiamo coinvolto quello che, probabilmente, oggi è il giocatore più divertente da guardare: Ja Morant.

A dare la spinta a questa nostra idea è stata, soprattutto, una dichiarazione di Kevin Durant:

Può contare su un talento diverso dagli altri, che possono solo migliorare con un leader che entrerà nella Hall of Fame. È una combinazione di talento che ricorda i grandi del passato. In lui si possono vedere due, tre, quattro hall-of-famer: certamente Iverson, Jordan per la capacità di concludere al ferro, Westbrook e Rose per le capacità in transizione. Il suo floater, poi, è unico nella lega. Non voglio mettergli pressione, vedo un grande futuro per lui e solo cielo è il suo limite.

Tutto questo lungo preambolo per dire solo una cosa: abbiamo pensato ad un The Morant Show.

Ja Morant che, microfono in una mano e palla nell’altra, al centro di un ring a forma di playground degno di Rucker Park, intervista i quattro hall-of-famer citati da Durant, li provoca, fa trash talking e, alla fine, li sfida in 1vs1.

Non aspettiamo altro.

Playoff Qualifying Match: Bulls vs. Celtics

Dopo la sfida da true hoopers di Rucker Park tra Morant, Jordan, Iverson, Westbrook e Rose, in questo terzo match della serata torniamo ad avere uno scontro (ideologico ed immaginario) tra i Chicago Bulls, rappresentati da DeMar DeRozan, ed i Boston Celtics, rappresentati da Jayson Tatum.

Per questo match, la scelta di queste due franchigie è risultata abbastanza semplice.

Da una parte, i Bulls con DeRozan.

Dopo essere partiti come non gli capitava da anni, sulle ali del nuovo attacco DeRozan-LaVine e della nuova difesa Ball-Caruso, hanno iniziato una lenta ma inesorabile discesa verso il #5 seed ad East, complici le defezioni per covid-19 dei giocatori più importanti, gli infortuni al ginocchio di Ball e LaVine, il periodo out di Caruso per la frattura al polso occorsa dopo l’intervento sciagurato di Grayson Allen e, infine, il playbook limitato di Billy Donovan che spesso e volentieri si è affidato esclusivamente al talento di DeRozan.

Dall’altra parte, i Celtics con Tatum.

Alzi la mano chi, dopo l’inizio disastroso dei biancoverdi, dopo aver dubitato circa la convivenza tra Tatum e Brown e dopo le dichiarazioni schiette di Udoka sui suoi giocatori, avrebbe mai pronosticato un primo posto ad East a fine marzo.

A febbraio, Udoka ha trovato in Tatum e Brown i leader che cercava, ha convinto la squadra (ed in particolare Smart) a ridurre il carico di tiri ed a passare di più il pallone, ha trovato un funzionale Derrick White nel suo parco-giocatori e, infine, ha trovato il modo per migliorare l’impatto difensivo dei suoi giocatori facendoli diventare una delle migliori difese della lega.

Per questi motivi, ci siamo immaginati questo match.

Clinch al centro del ring tra DeRozan e Tatum, con il primo che, inizialmente, prende il sopravvento. Poi, complice la crescita dei colpi del secondo e la stanchezza del primo, l’inerzia del match passa dalla parte dei Celtics.

Come andrà a finire ancora non lo sappiamo con certezza, però possiamo prevedere una vittoria di Tatum, dei Celtics e, in particolare, di Ime Udoka.

Mixed Tag Team “Wannabe NBA Champions” Match: Suns vs. Heat

Il Mixed Tag Team Challenge è, nel gergo della WWE, un torneo a coppie miste che si sfidano sulla base di un tabellone ad eliminazione diretta.

Dato che il format ci intriga abbastanza, lo abbiamo modificato secondo le nostre esigenze: via l’eliminazione diretta e le coppie miste, diventa un match singolo dove si scontreranno un giocatore per franchigia (ed i loro “accompagnatori”) delle due contendenti principali ad East ed Ovest.

Ecco a voi il Mixed Tag Team “Wannabe NBA Champions” Match.

Le coppie che si affronteranno, in rappresentanza delle franchigie dei Suns e degli Heat, saranno: da una parte, Chris Paul (accompagnato da Devin Booker) e, dall’altra, Jimmy Butler (accompagnato da Udonis Haslem).

Le scelte sono presto spiegate.

I Phoenix Suns, con l’arrivo di Monty Williams, James Jones e, soprattutto, Chris Paul, sono diventati una realtà della lega negli ultimi due anni (e mezzo, considerando le prestazioni nella bolla di Orlando). La leadership di Paul ha favorito la crescita esponenziale (tecnica e mentale) di Devin Booker e, combinata con la presenta di role player come Crowder e di giovani come Ayton, hanno reso Phoenix una seria contendente al titolo. Così come hanno dimostrato lo scorso anno, andandoci vicini.

Nonostante abbiano perso da poco il #1 seed a East, nonostante non siano più la miglior difesa della propria conference, nonostante (e soprattutto) le storie tese tra Jimmy Butler, Coach Spo e Udonis Haslem, i Miami Heat sono – come direbbe Roberto Carlino – “una solida realtà” della NBA moderna, una franchigia abituata a vincere e che ci è andata parecchio vicino nel 2020 ad Orlando.

L’aggiunta di Kyle Lowry ad un gruppo formato da un leader in senso assolto come Butler, da un maturato Herro, da una star della lega come Adebayo e guidati da Erik Spoelstra – coadiuvato da Udonis Haslem in veste di giocatore-assistente – non fa che legittimare il loro status di contendenti e la nostra scelta per il match.

Dunque, le due coppie sono formate dagli “scaltri” CP3-DBook e dalla “couple or trouble” Jimmy Buckets-UD.

L’esito del match non è per nulla scontato, lasciamo tutto alla vostra immaginazione.

10/1 Title Match: Simmons vs. Harden

Come (breve) intermezzo divertente ed antipasto rispetto al main event di NBAMANIA, ecco a voi la nostra rivisitazione 24/7 WWE Championship: il 10/1 NBA Title Match.

10 come il numero di Ben Simmons ai Nets, 1 come il numero di James Harden ai 76ers, necessita di un contesto grottesco, ci si può schienare ovunque (possibilmente nei pressi della trade deadline) e arbitra Daryl Morey.

Per farvi capire che tipo di match abbiamo in mente, basta caricare il video dell’incontro tra Rob Gronkowski – tight end dei Tampa Bay Buccaneers ed ex New England Patriots, detentore del titolo – ed R-Truth:

Fatal 4-Way Scoring List Title Match: James vs. Embiid vs. Antetokounmpo vs. Durant

Eccoci, finalmente, all’evento principale di NBAMANIA 2022, l’incontro che ognuno di noi aspettava da tempo e che rende onore al motto che abbiamo coniato (in realtà, preso in prestito da WrestleMania 38): “The Most Stupendous Night Event In NBA History”.

Paul William Bryant, considerato da molti il ​​più grande allenatore di football universitario di tutti i tempi, ha “inventato” una frase che, negli anni, è diventato un mantra degli sport americani: l’attacco vende i biglietti, la difesa vince le partite.

É vero, verissimo…però noi siamo qui per vendere biglietti. Quindi, lasciatemi e lasciaci presentare il nostro main event: il Fatal 4-Way Scoring List Title Match.

I nostri quattro contendenti sono, abbastanza indiscutibilmente, i quattro giocatori che stanno catalizzando gli attacchi NBA di questa stagione: LeBron James, Joel Embiid, Giannis Antetokounmpo e Kevin Durant.

Non siamo di fronte ad un match (idealizzato) normale, parliamo di un clinic offensivo di quattro superstar NBA. Non parliamo neanche di esito, ognuno di loro ha motivi validi per vincere questo incontro, vi lasciamo liberi di scegliere il vostro vincitore – il mio lo potete intuire dalla prossima riga.

LeBron James. 37’024 punti totali in carriera, destinato a scavalcare Kareem Abdul-Jabbar e diventare NBA All-Time Points Leader a breve. Letteralmente l’unica speranza dei Los Angeles Lakers per arrivare ai playoff e, per colpa del record di franchigia e delle scelte fatte dal front office durante la scorsa offseason, fuori dalla corsa al titolo di MVP. 30.1 punti di media in stagione a trentasette anni, 36% dall’arco e 62% dal campo, 33.8 punti di media nelle ultime dieci partite. Potremmo andare avanti all’infinito, dovrebbe bastare.

Joel Embiid. In questa stagione si trova al secondo posto, dietro LeBron, nella scoring list NBA, con 29.9 punti di media. Fisico e tecnica per dominare il pitturato, velocità per battere i centri avversari, un range di tiro diffice da trovare in un lungo e, con l’arrivo Harden, ha amplificato il suo impatto offensivo ed ha aggiunto lo stepback three con il doppio passo al suo arsenale. Phila è andata all-in sul mercato ed è riuscita a liberarsi di Simmons, lui rimane la certezza.

Giannis Antetokounmpo. Il nuovo volto della NBA, back-2-back MVP e terzo nella scoring list di questa stagione, alle spalle di James ed Embiid, con 29.7 punti. Alla sua incredibile capacità di concludere al ferro (e “mangiare” gli avversari in transizione), ha aggiunto un rispettabile tiro dall’arco (30%) ed ha incrementato di quattro punti percentuali la voce relativa ai tiri liberi (72.2%). Abbiamo parlato di Suns, di Heat, di Celtics, persino di Bulls ad un certo punto, però i Bucks rimangono i favoriti in vista dei playoff.

Kevin Durant. L’unicorno di questa NBA, capace di segnare in ogni modo possibile, e con una certezza vicina al valore massimo lo scorer migliore della storia della pallacanestro. Questa stagione ha messo a referto 29.5 punti di media, tirando con il 36.8% dall’arco (un passo indietro rispetto all’irreale 45% dello scorso anno). Esattamente come per LeBron, per gran parte della stagione è stato l’intero attacco dei Nets. Ora, con il ritorno di Irving, l’aggiunta di Seth Curry e l’incognita Simmons, bisognerà vedere se anche Brooklyn si vorrà iscrivere alla corsa per l’anello.

Vinca chi vinca, la nostra NBAMANIA Night è stata grandiosa.

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Davide Quadrelli
Tifo Lakers e Cantù, tifo Valentino Rossi e Kimi Raikkonen, tifo Juventus e Patriots. Pare che io scriva per True Shooting.